protezione civile

Continua a tremare la terra nel Centro Italia. Dopo il terremoto delle 19.10 di ierisono state circa 60 le scosse localizzate dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv. Tra il sisma di magnitudo Richter 5.4 e quella di magnitudo 5.9 di ieri sera – riferisce l’Ingv – si sono verificati 5 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 3.0. Successivamente al terremoto di magnitudo 5.9 e fino alle 23 italiane, sono stati 18 i terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 3.0. L’ultima forte scossa di magnitudo 4.4 è stata registrata alle 3.50. Continuano a registrarsi scosse: massima allerta della Protezione Civile e collegamenti tra gli organismi del Ministero dell’Interno e i vigili del fuoco per organizzare interventi tempestivi sul territorio

“Nella popolazione italiana non e’ diffusa l’idea della prevenzione per il rischio sismico e cio’ si riverbera anche nella dirigenza politica a livello locale e centrale. Manca una ferma volonta’ di mettere in sicurezza edifici che sono stati spesso costruiti in epoche in cui le norme antisismiche non esistevano”. Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, Giuseppe Zamberletti, considerato il padre fondatore della Protezione Civile. “Anche quando si e’ costruito in presenza di queste norme, queste non sono state rispettate e applicate con rigore, come dimostrano gli effetti che abbiamo davanti agli occhi dei grandi e piccoli terremoti in Italia. In realta’ il nostro Paese non ha grandissimi terremoti ma spesso ha pessime costruzioni. Pessime dal punto di vista della resistenza antisismica, anche se dal punto di vista architettonico sono di rara bellezza”. Infine, commentando la dichiarazione del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio sulla necessita’ di un check up riguardo alla vulnerabilita’ delle case italiane, Zamberletti ha concluso: “Bisogna che le esercitazioni della Protezione Civile volte a valutare se il sistema di soccorso sia efficace e puntuale coinvolgano anche il cittadino, perche’ se il cittadino non ha la consapevolezza del rischio che corre in caso di terremoto difficilmente si sobbarchera’, sia pure in presenza dell’aiuto dello Stato, i sacrifici necessari per affrontare le operazioni di adeguamento antisismico”.

Per i terremotati del centro Italia finora sono stati raccolti quasi 10 milioni di euro con gli sms solidali al 45500, secondo un comunicato della Protezione civile. L’ultimo dato diffuso ieri sul sito del Dipartimento è di 9.755.718,00 euro. “I fondi raccolti – continua la nota – saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma”. A chiusura della campagna di raccolta fondi si procederà all’istituzione di un Comitato dei Garanti, nominati con un decreto del Capo Dipartimento d’intesa con i presidenti delle regioni coinvolte con l’obiettivo di valutare le proposte dei territori e di garantire la trasparenza nella gestione delle risorse finalizzate alla realizzazione di progetti. “Le somme raccolte dagli operatori telefonici – si legge in una nota della Protezione civile – saranno versate, senza alcun ricarico, su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo l’approvazione dei progetti da parte del Comitato dei Garanti, trasferirà alle Regioni”. L’attivazione del 45500 è avvenuta attraverso un protocollo d’intesa tra il Dipartimento Protezione Civile e gli operatori della telefonia e della comunicazione, che vi hanno aderito senza fini di lucro. In particolare, gli operatori aderenti all’iniziativa sono “Tim, Vodafone, Wind, 3, Postemobile, Coopvoce, Infostrada, Fastweb, Tiscali, Twt, Cloud Italia e Uno Communication”.

La Protezione civile regionale ha allertato tutte le strutture territoriali in Sicilia, ed è già in collegamento con i livelli nazionali per il soccorso alle regioni Lazio, Umbria e Marche colpite dal violento terremoto della notte. ll presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, a nome dell’intero governo regionale ha espresso solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e ha dato mandato alla Protezione civile regionale di raccordarsi con la Protezione civile nazionale per fornire immediatamente ogni forma di collaborazione ed assistenza necessarie, in termini di mezzi e uomini. Il primo bilancio del sisma che interessa le regioni del centro Italia sarebbe di oltre 30 morti. Si scava sotto le macerie. Una scossa di magnitudo 6.0 nella notte si è si è registrata a 4 chilometri dalla superficie e con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio, a pochi chilometri, equidistante, tra Norcia e Amatrice. La seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Oltre 50 fino al mattino le scosse registrate.

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La campagna estiva anti-incendi boschivi è iniziata il 15 giugno e al 15 agosto si contano 589 richieste di intervento da parte delle regioni pervenute al Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione civile. Si tratta di operazioni svolte dai mezzi della flotta aerea dello Stato a supporto delle attività messe in campo dalle squadre a terra e dai velivoli antincendio locali. Leggermente in diminuzione rispetto al 2015, quando le richieste erano state 607. Nel dato di quest’anno sono comprese 12 richieste di intervento all’estero (Cipro, Francia e Portogallo). Sul territorio nazionale la flotta aerea dello Stato ha volato per 2.909 ore, effettuando oltre 15mila lanci di acqua e liquido ritardante ed estinguente. (immagine: www.protezionecivile.gov.it)

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