M5S

Risultato positivo, in generale, quello conseguito dal Movimento di Grillo alle elezioni amministrative. Virginia Raggi va al ballottaggio con il 35% circa e sfiderà Roberto Giachetti, del Pd, che ha ottenuto il 25 % circa dei voti. Anche a Torino i pentastellati raggiungono il quorum: la loro candidata a sindaco, Chiara Appendino, sfiderà il primo cittadino uscente, Piero Fassino. Legittima, quindi la soddisfazione del leader Di Battista: “‘Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono’…Poi vai al ballottaggio”, cosi commentando su twitter il risultato. ‘Siamo la prima forza politica a Roma e a Torino’.

A Roma i grillini sono in vantaggio con la Raggi: al secondo posto Giachetti. Terza Giorgia Meloni, quarto Marchini. Innessuna città metropolitana viene eletto il sindaco al primo turno. Unica eccezione Cagliari dove il candidato del centrsoinistra, l’uscente Massimo Zedda sembra lanciato verso una vittoria al primo turno. Primo round al M5S, che dà uno schiaffo a Renzi e al suo Pd. Ma la partita si gioca ai ballottaggi. Roberto Giachetti solo in extremis la spunta su Giorgia Meloni e ottiene il ballottaggio. Nella seconda città simbolo, Milano, è testa a testa tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi. A Napoli Luigi De Magistris stacca il candidato di Fi-Lega Gianni Lettieri, che al momento precede Valeria Valente per il ballottaggio con il sindaco uscente. A Torino il sindaco uscente Piero Fassino si attesta al primo posto superando il 40% ma anche in questa città c’è la sorpresa M5s con Chiara Appendino che ottiene comunque un ottimo risultato e conquistando un posto per il ballottaggio del 19 giugno. Nessuna sorpresa a Bologna dove il candidato del centrosinistra Virginio Merola tocca il 40%, praticamente doppiando il candidato della Lega Lucia Bergonzoni. Tutto come previsto anche a Varese dove il candidato del centrodestra, Paolo Orrigoni, supera il 46% e a Ravenna dove quello del centrosinistra Michele de Pascale si attesta al 42,3%.

Botta e risposta tra il premier Renzi e il vicepresidente della Camera e leader pentastellato, Luigi Di Maio “Il Presidente del Consiglio parla sempre del Movimento 5 Stelle, e’ ossessionato da noi. Lui dice che nei comuni che governiamo noi ci sono problemi, é vero. Ma sono comuni che abbiamo ereditato dalle amministrazioni disastrose del Partito democratico. Noi non ci perdiamo d’animo e stiamo risanando i bilanci dei nostri comuni. Mi spiace che Renzi sia ossessionato dalla parola “onesta’, ma non e’ colpa nostra se il suo partito e’ quello di Mafia capitale, di trivellopoli, dello scandalo banche”. Questa la risposta del grillino Di Maio a Renzi che cosi aveva parlato di loro “ci sentiamo dire onestà da gente che governa in 17 comuni su ottomila e ha casini nella metà di questi. Dicono onestà, ma iniziassero a fare trasparenza, iniziassero a mettere fuori i bilanci e dire che il simbolo non appartiene al nipote del fondatore”.

La Rai “è vecchia e obsoleta, deve rinnovare il senso del servizio pubblico e il servizio verso i cittadini. Il prodotto Rai non mi piace, usa mezzi teconologici vecchi”. Lo ha detto il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5s), all’Huffington Post. Certo, ha spiegato, la Rai “non è tutto uno scempio ma c’è una legge sbagliata che permette la scelta dell’amministratore delegato al governo. Campo Dall’Orto sta facendo il suo lavoro ma il punto oscuro è la struttura che fa capo a Verdelli” (direttore editoriale per l’offerta informativa – ndr). All’azienda, ha aggiunto Fico, “è mancato il prodotto editorial negli ultimi anni”. Fico ha ribadito che debbono stare “fuori i partiti dalla Rai mentre dentro si debbono avere regole certe al 100%, soprattutto per le persone che pagano il canone”.

Berlusconi e la sua paura dei grillini. ‘I dati ultimi che riguardano i numeri di ciascun polo, quello di centrodestra, e il polo di sinistra e i Cinque Stelle, potrebbero far arrivare alla vittoria invece che il Partito Democratico, proprio i Cinque Stelle, e sarebbe una vera tragedia”. Cosi’ Silvio Berlusconi da Caserta, commentando una eventualità politica alle prossime amministrative. L’ex Cavaliere si e’ poi appellato ai presenti nominandoli “missionari, guerrieri di liberta’ che si dovranno fare carico di convincere con argomenti giusti quegli italiani che non vanno a votare, che sono arrivati al 55% (all’incirca oltre 25 milioni nel Paese) ‘e che non sono persone di sinistra, perche’ quelli di sinistra vanno sempre a votare in quanto sono ideologizzati, disciplinati e militarizzati, ma sono persone come noi, dei moderati disgustati da questa politica, da questi politici, delusi e rassegnati, che pensano che il loro voto non conti niente. Dobbiamo spiegare a tutti, per primo ai nostri parenti, quindi agli amici e ai conoscenti, la battaglia che stiamo conducendo; c’e’ bisogno di conquistare almeno il 20% dei voti dei 26 milioni che non vanno alle urne’