Libia

Uno storico accordo sulla cooperazione economica, scientifica e tecnica nel settore delle risorse marittime è stato firmato fra Il Distretto della Pesca e crescita Blu e l’Autorità Generale dell’Ambiente Marino della Libia.
L’intesa avviene dopo oltre dieci anni di complesse trattative, e interruzioni dovute ai numerosi cambi di regime in Libia.
L’accordo è stato siglato presso la Galleria Sicilia del Comune Mazara del Vallo fra il Sottosegretario agli Affari Marittimi, Ridha Ibrahim Douzan, ed il Presidente del Distretto Giovanni Tumbiolo. Presenti alla firma: il Sindaco Nicola Cristaldi, l’Assessore regionale alla Agricoltura e Pesca, Edy Bandiera, l’Assessore regionale all’Istruzione e Formazione Professionale, Roberto Lagalla, il Dirigente generale del Dipartimento Pesca Mediterranea, Dario Cartabellotta, il Comandante della Capitaneria di Porto di Mazara, Capitano di Fregata Maurizio Ricevuto, e componenti del Coordinamento Filiera Ittica Mazara.

Pesca, gli obiettivi della cooperazione Sicilia Libia con la blue economy

L’accordo mira all’avvio di una cooperazione produttiva fra la marineria siciliana e la Libia e fa seguito all’audizione del 10 ottobre 2015 al Parlamento Europeo sulla “dimensione esterna della Riforma della nuova Politica Comunitaria della Pesca (PCP)”, ove la stessa Commissione Europea prese atto della necessità di superare il contenzioso in atto nel Mediterraneo Centrale attraverso l’avvio di progetti di cooperazione transfrontaliera e di politiche fra il Distretto della Pesca e le competenti parti libiche.
L’accordo rappresenta un passo concreto verso la fine della cosiddetta ‘guerra del pesce’ e l’avvio di di un percorso congiunto che prevede: la creazione di joint-ventures per lo studio e la pesca in mare aperto e all’interno delle “acque libiche”; progetti di acquacoltura; la costruzione e la manutenzione di unità di pesca; la lavorazione e la commercializzazione del pesce, crostacei, molluschi e spugne; la costruzione e la manutenzione di unità da pesca; lo sviluppo ed il miglioramento dei porti e la lotta contro la pesca illegale. Nell’ambito dell’accordo un ruolo preminente rivestirà la formazione per giovani libici e siciliani nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.
La cooperazione prevede la creazione di un cluster della pesca in Libia ispirato dal modello della blue economy sviluppato dal Distretto della Pesca siciliano che si basa sulla responsabilità condivisa e all’attenzione alla rigenerazione delle risorse marine e terrestri.

“La Libia è il tassello fondamentale per restituire al Mediterraneo il proprio ruolo storico di motore di civiltà, pace e sicurezza”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu. La sua stabilizzazione – ha aggiunto il premier – è un obiettivo prioritario, che dobbiamo raggiungere attraverso un dialogo inclusivo, nel quadro dell’accordo politico, rifiutando qualunque velleitaria ipotesi di soluzione militare”.

“L’Italia sta dialogando con Germania e Francia per quanto riguarda la possibilita’ di cooperazione e sostegno anche nei paesi a sud della Libia, come Niger e Ciad”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in un’intervista a Rai New24 a margine della cerimonia a Taranto del passaggio di consegne dall’Italia alla Spagna del comando della operazione Sophia a bordo della nave San Giusto. “La strategia italiana per quanto riguarda la Libia e’ complessivamente tutto il Nord Africa e il Sahel e’ una strategia di contenimento dell’immigrazione clandestina e di gestione di questo fenomeno, insieme alla lotta agli scafisti, ed e’ stata condivisa dai nostri principali alleati”, ha detto il ministro.

L’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, ha partecipato a Parigi all’incontro tra i Capi di Stato e di governo di Germania, Spagna, Francia, Italia, Niger, Ciad e Libia. I partecipanti hanno deciso di proseguire le azioni lungo la rotta del Mediterraneo centrale, lavorando in collaborazione con i paesi partner in Africa. “Questo incontro – ha dichiarato Mogherini – conferma e rafforza il lavoro che l’Unione europea ha avviato in questo ultimo anno e che comincia a dare i primi risultati per una gestione comune, sostenibile e rispettosa dei diritti umani di un fenomeno estremamente complesso che richiede un partenariato forte”.

Sul fenomeno migratorio verso l’Italia e l’Europa, per il ministro degli Esteri Angelino Alfano “l’unica soluzione che c’e’ si trova in Libia”. Sostiene Alfano in una intervista alla Bild: “Vogliamo creare li’ sistemazioni umanitarie per i profughi. A questo scopo dobbiamo raggiungere finalmente l’unita’ politica del Paese e, con essa, il ripristino della stabilita’. Fino ad allora, lavoriamo a un accordo sui profughi con tutti gli attori rilevanti e abbiamo gia’ inviato un segnale chiaro con l’apertura della nostra Ambasciata a Tripoli”. Anche le Nazioni Unite, ha aggiunto il ministro, “devono adoperarsi con maggiore intensita’ per sostenere il governo di Tripoli”.

“La polemica sulle Ong trova poco spazio qui in Libia, noi abbiamo il compito di fermare i trafficanti, e l’impiego di una missione militare italiana non crea nessun problema per la grande maggioranza di persone qui a Tripoli”. Lo dice alla Stampa l’ex imprenditore nautico italiano Giulio Lolli, latitante in Libia, che ha combattuto nelle milizie contro Gheddafi e ora e’ “uno dei capi delle Forze speciali di sicurezza marittima del porto di Tripoli guidate dal comandante Taha El Musrati, in sostanza la polizia marittima che e’ cosa diversa dalla Guardia costiera”. “Noi abbiamo l’incarico di fermare gommoni e barconi e riportarli indietro. Se qualcuno prova a impedircelo, usiamo metodi forti per portare a compimento il nostro lavoro”, spiega Lolli. “Li riportiamo in porto, gli diamo da mangiare e da bere, facciamo fronte alle loro necessita’ piu’ immediate, assicuriamo all’adempimento di tutte le procedure sanitarie in coordinamento con la Mezza luna rossa con cui lavoriamo sempre assieme. Poi li consegniamo all’immigrazione, li’ il nostro lavoro e’ finito”. “Non e’ che le Ong ci diano fastidio, se arrivano prima loro, anche dentro le acque territoriali libiche, non possiamo fermarli, loro fanno il loro lavoro”, rileva Lolli. Il sentore che ci sia collusione tra qualche operatore e i trafficanti “ce l’ho io personalmente, e non sono il solo, ma non dal punto di vista ufficiale. Anche perche’ se qualcuno chiedesse alle autorita’ libiche del fenomeno delle Ong, probabilmente non saprebbe neppure di cosa si stia parlando”.

“Conosco la Libia meglio della mia natia Calabria”, lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in un’intervista al New York Times. Sulla questione libica il titolare del Viminale spiega che la questione principale da capire è che si tratta “di un paese instabile” ma, allo stesso tempo, “abbiamo iniziato un percorso”.

“Il Parlamento ha dato a maggioranza molto consistente il via libera all’intervento, che avra’ come base il porto di Tripoli, di unita’ della nostra Marina a sostegno della guardia costiera libica”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni nel collegamento avvenuto ieri con i militari italiani all’estero al Coi. “Sappiamo tutti quanto i cittadini italiani si attendano risultati nella lotta dei trafficanti di esseri umani e nel controllo sui flussi migratori irregolari. Il contributo delle forze armate in questa direzione e’ assolutamente strategico e determinante: questa non e’ certo una missione aggressiva ma di sostegno alla fragile sovranita’ di quel Paese”, ha aggiunto.

“Forza Italia, quando si parla di missioni militari internazionali, ha sempre mostrato responsabilita’. E sara’ cosi’ anche stavolta. Fermo restando che il Senato e i colleghi della commissione Esteri e Difesa della Camera hanno gia’ lavorato in tal senso e comunque tutti seguiranno l’indicazione del presidente Silvio Berlusconi”. Lo ha detto Laura Ravetto, deputata di Forza Italia e presidente del Comitato Schengen.

Domani alle 13.00, le Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, nella Sala del Mappamondo, ascolteranno il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sull’evoluzione della situazione in Libia. L’appuntamento sara’ trasmesso in diretta webtv.