Intesa Sanpaolo

“E’ importante che ci sia un rafforzamento del nostro sistema bancario. Un sistema che ha fatto molti passi in avanti, spesso considerato la Cenerentola d’Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ospite di “Circo Massimo” su Radio Capital, in merito all’Opes lanciata ieri da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. “Su Monte dei Paschi di Siena sono molto fiducioso che sara’ un’operazione che si concluderà positivamente”, ha aggiunto Gualtieri. “Con un’operazione di mercato in corso la mia posizione è che non posso commentare ma è importante che ci sia un rafforzamento e un processo di consolidamento del settore bancario che peraltro ha fatto negli anni passi avanti importanti. Le sfide dell’innovazione tecnologica richiedono anche forme di consolidamento che si svolgono nelle logiche di mercato ed è bene che la politica ne stia fuori”.

Questo “e’ il G7 di quelli che vogliono uscire dalle secche della crisi”, una fase cruciale in cui “occorre una regia che progetti un sistema che formi adeguatamente per i nuovi lavori”. Una sfida non facile ma per la quale “siamo ancora in tempo”. E’ il messaggio che Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, lancia dalle colonne della Stampa in vista del vertice di Torino per il quale, rivela, avrebbe messo a disposizione anche il grattacielo torinese di Intesa. “Sarebbe stato un simbolo d’avanguardia ideale”, dice. Tra le sfide future per la crescita, Messina evidenzia una “riduzione di Pil mondiale legata ai tassi di natalita’ in calo nel mondo occidentale”, compensata dalla “produttivita’”. E’ per questo, insiste, che “e’ necessario individuare dei percorsi per formare profili in grado di affrontare le nuove sfide professionali. Questo e’ cio’ che chiederei al G7: adeguare il mondo del lavoro”. Per Messina c’e’ un “problema sociale” in Italia, riconducibile per lo piu’ alla “mancanza di giovani qualificati”. E’ la nostra debolezza “numero uno”. La seconda, aggiunge, “e’ il debito pubblico”. Per frenarlo suggerisce la “dismissione di attivi pubblici”. Si tratta di un patrimonio da “circa 300 miliardi di pertinenza delle amministrazioni locali”. Quanto all’instabilita’ politica “e’ una questione che, auspicabilmente, puo’ essere risolta con una legge elettorale che consenta la governabilita’”, dice. Messina rifiuta l’etichetta di “banca di sistema”, “una definizione del passato”. Cosi’ come reputa chiusa la stagione delle galassie del credito: “Gran parte del capitale delle banche quotate fa capo a investitori stranieri. Non c’e’ piu’ spazio per ragionare su galassie e dintorni”. Col piano 2018, aggiunge, per Intesa Sanpaolo si riporta centrale “la gestione del risparmio”: l’istituto “amministra 920 miliardi, il che fa di noi il leader naturale per catturare i nuovi flussi di risparmio”, sottolinea l’ad. “E’ il mestiere su cui abbiamo gia’ innestato un secondo filone, la componente assicurativa che ci vede, nel ramo vita, primi in Italia”.

Educazione finanziaria ai bambini che sono il futuro dell’Europa. La promuovono insieme Bei e Intesa Sanpaolo con il progetto Money Learning, rivolto agli scolari dagli 8 ai 10 anni. In tre anni il progetto portera’ duemila allievi delle scuole elementari piemontesi a visitare il Museo del Risparmio di Torino. Bei finanziera’ gli spostamenti con 80 mila euro. Intesa Sanpaolo partecipera’ con il Museo, iniziativa unica in Italia e in Europa,e con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. “Si stima che solo il 52% degli europei sia finanziariamente alfabetizzato, con una forbice che spazia dal 63% della Svezia al 37% dell’Italia – ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro – Su questo fronte gli italiani sono al penultimo posto al mondo fra i Paesi monitorati dall’Ocse, peggio di noi c’e’ solo la Colombia”. Ha commentato il vicepresidente Bei Dario Scannapieco: “Promuovere l’educazione finanziaria e’ oggi piu’ che mai importante. Mi auguro che il Museo di Torino diventi un modello da imitare”.