Demopolis

Se si votasse oggi per la Presidenza della Regione, il candidato del Centro Destra Nello Musumeci, con il 36%, avrebbe oggi un lieve vantaggio sul leader del Movimento 5 stelle in Sicilia Giancarlo Cancelleri, attestato al 35%. Musumeci e Cancelleri possono pero’ contare, entrambi, su un bacino potenziale del 42%: sono elettori siciliani che prendono in considerazioni piu’ opzioni e che non escludono oggi di poterli votare il 5 novembre. La sfida elettorale appare piu’ complessa per il rettore Fabrizio Micari e per il Centro Sinistra, su cui pesa non solo la divisione con l’area di Sinistra guidata da Claudio Fava, ma anche e soprattutto l’eredita’ del Governo uscente. Micari otterrebbe oggi il 21%, con un potenziale stimato al 27; piu’ distante Fava al 7%, con un potenziale del 15%. A pesare sul consenso saranno anche i numerosi candidati all’Ars, presenti nei diversi contesti provinciali nelle liste a supporto dei candidati alla Presidenza della Regione. “Quella scattata oggi – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – rappresenta una fotografia destinata a mutare nelle ultime 2 decisive settimane di campagna elettorale. Gli umori e la motivazione al voto dei siciliani, cosi’ come la conquista degli indecisi e dei potenziali astensionisti, potranno incidere in modo determinante sull’esito del voto del 5 novembre”.

A un mese dal voto per le elezioni regionali in Sicilia, Nello Musumeci, con il 34,5% e’ oggi in vantaggio di due punti e mezzo su Giancarlo Cancelleri, attestato al 32%. E’ la fotografia scattata dall’Istituto Demopolis, per il quotidiano “La Sicilia”, a 30 giorni dall’apertura delle urne. “Sia pur a ruoli inversi rispetto al sondaggio del 5 settembre – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – la partita per Palazzo d’Orleans continua a riguardare i 2 candidati del Centrodestra e del Movimento 5 Stelle: resta ancora indietro il rettore dell’Universita’ di Palermo Fabrizio Micari, posizionato al 22,5%. Piu’ staccato, al 9%, Claudio Fava, che attrae comunque un voto piu’ ampio della lista che lo sostiene”. “Si tratta – conclude Pietro Vento – di uno scenario aperto ed in evoluzione, destinato a mutare con la presentazione delle liste dei candidati all’ARS in corso in queste ore”. L’Istituto Demopolis ha anche misurato la conoscenza dei candidati alla Presidenza ad un mese dal voto: “piu’ conosciuto si conferma in Sicilia con l’80% Nello Musumeci, seguito al 68% da Giancarlo Cancelleri, la cui notorieta’ e’ cresciuta di 10 punti nelle ultime 4 settimane. Sei intervistati su 10 hanno sentito parlare di Fava; il 39% di Micari, che – nonostante un incremento di 14 punti in un mese – resta ancora poco noto agli elettori dell’Isola”. Resta stabile la graduatoria della fiducia dei siciliani. Tra quanti hanno sentito parlare di ciascun candidato, il 40% dichiara di fidarsi di Giancarlo Cancelleri, il 39% di Nello Musumeci, il 37% di Fabrizio Micari. “Sull’incertezza del risultato elettorale del 5 novembre – spiega Vento – pesa anche un’altissima astensione, stimata oggi da Demopolis al 56% degli aventi diritto: in ulteriore crescita rispetto al mese scorso?”. L’indagine e’ stata condotta il 3 ed il 4 ottobre 2017 – per il quotidiano La Sicilia – su un campione regionale stratificato

Se si votasse oggi per le Elezioni Regionali in Sicilia, oltre 2 milioni e mezzo di cittadini resterebbero a casa. Su 4 milioni e 600 mila elettori, si recherebbero alle urne circa 2 milioni di siciliani, molto meno della meta’ degli aventi diritto. E’ quanto emerge da un’analisi condotta dall’Istituto Demopolis a 4 mesi dal voto del 5 novembre per l’elezione del nuovo Presidente della Regione ed il rinnovo dell’ARS. “Si avverte – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – una chiara compromissione della fiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni regionali. Una larga maggioranza dei siciliani appare convinta che la politica, anche per assenza o cattiva gestione delle risorse, non sia piu’ in grado, oggi, di incidere sulla vita reale delle famiglie e sulle prospettive delle nuove generazioni”. La fiducia nei partiti, come emerge dal trend del Barometro Politico Demopolis, raggiunge il suo minimo storico e crolla al 4%: 16 punti in meno rispetto a 10 anni fa. E’ una regione, la Sicilia, che paga, in modo rilevante, gli effetti della crisi degli ultimi anni: il 53% di chi vive nell’Isola ritiene peggiorata, rispetto a 5 anni fa, la situazione economica della propria famiglia, che rimane invece piu’ o meno uguale per il 42% dei cittadini intervistati da Demopolis.

Nonostante una lieve flessione rilevata nelle ultime settimane, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico si confermano le principali forze politiche del Paese. Se si votasse oggi per Camera, il Movimento di Grillo otterrebbe il 28%, superando di un punto e mezzo il partito di Renzi, attestato al 26,5%. Sono i dati, rilevati nelle ultime 48 ore, dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis che ha verificato gli effetti delle Amministrative sul consenso alle Politiche. La Lega otterrebbe il 13,7%, di fatto affiancata da Forza Italia al 13,5%. Fratelli d’Italia avrebbe il 4,8, Articolo 1 di Bersani il 3,7, Area Popolare con i Centristi il 3,1; al 2,5% Sinistra Italiana. Il voto locale conferma la crescita dell’area di Centro Destra, rilevata negli ultimi mesi dall’Istituto diretto da Pietro Vento: la somma complessiva dei tre partiti guidati da Salvini, Berlusconi e Meloni, che si fermava al 27% nel novembre scorso, cresce in aprile al 30% ed al 32% oggi, nonostante alcune evidenti distanze tra i 3 leader. Sul quadro politico pesa soprattutto una crescente disaffezione al voto degli italiani, che – anche nelle recenti amministrative – ha inciso in modo significativo sui risultati di PD e M5S, inferiori alle attese. Il trend evidenzia il netto calo dell’affluenza. Secondo la stima Demopolis, si recherebbero oggi alle urne circa 6 milioni di elettori in meno rispetto alle Politiche del 2013: voterebbero meno di 30 milioni di italiani, oltre 17 milioni sceglierebbero l’astensione.  In base alla simulazione odierna effettuata da Demopolis, escludendo gli eletti all’estero e le minoranze linguistiche, il M5S otterrebbe alla Camera 183 seggi, il PD 178, la Lega 89, Forza Italia 88; supererebbero la soglia anche Fratelli d’Italia con 30 deputati, Articolo 1 con 24 e AP con 20. Con questi numeri, nessuna forza politica avrebbe una maggioranza in grado di ottenere la fiducia per un nuovo Governo. Un’alleanza post voto PD-Sinistra-Centristi otterrebbe, nel complesso, 228 seggi, il Centro Destra 207; il Movimento 5 Stelle, da solo, 183. Perfino un’alleanza più vasta, dal PD a Forza Italia – secondo la proiezione dell’Istituto Demopolis – si fermerebbe a 292: ben lontana dalla maggioranza di 316 seggi necessaria per dar vita ad un nuovo Governo. 

L’85% degli italiani ha fiducia in Papa Francesco. Bergoglio e’ in assoluto la personalita’ della quale ci si fida di piu’ nel nostro Paese: l’apprezzamento raggiunge il 90% tra i cattolici e risulta molto alto, al 68%, anche tra coloro che si dichiarano non cattolici o non credenti. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, e pubblicato sul proprio sito, in occasione degli 80 anni del Pontefice. Dice di avere poca o nessuna fiducia nel Pontefice solo il 9% degli intervistati, mentre “non sa” il 6%. “La spontaneita’ e la profonda empatia con i bisogni reali della gente – spiega il direttore di Demopolis, Pietro Vento – hanno conquistato l’opinione pubblica, ben oltre la fede o la pratica religiosa”. Il 56% degli intervistati afferma di aver migliorato negli ultimi tre anni la propria opinione sulla Chiesa Cattolica (per il 41% e’ rimasta uguale, per il 3% e’ peggiorata). Rompe gli schemi, Papa Francesco; dialoga con credenti e non, denuncia quotidianamente i compromessi, “l’economia malata” in un sistema caratterizzato da crescenti squilibri. Piace molto, Bergoglio. “Il 66% degli italiani – afferma Vento – si dichiara colpito dalla costante denuncia dell’indifferenza e delle ingiustizie sociali. Sei su 10 apprezzano l’attenzione mostrata verso i piu’ deboli. La maggioranza assoluta (53%) apprezza, sin dall’inizio del Pontificato, la chiarezza delle parole di Papa Francesco”. Il sondaggio e’ stato condotto dall’Istituto Demopolis nel dicembre 2016, in occasione degli 80 anni di Papa Francesco, su un campione di 1.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.

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