Colombia

E’ partita ieri anche a Bogotà, in Colombia, la 4/a edizione della Settimana della cucina italiana, promossa dall’ambasciata d’Italia e dall’Istituto italiano di cultura sul tema ‘Educazione alimentare: cultura del gusto’. In un comunicato si sottolinea che “si tratta di un viaggio sensoriale attraverso i sapori del Mediterraneo” e “una cavalcata” nei “piatti regionali” della Penisola. Varie attività sono in programma fino a domenica prossima, fra cui, molto attesa, una conferenza di Fabrizio Perotti sulla salvaguardia dei prodotti italiani e la biodiversità. Si parlerà di cibo, ma non solo, perché nel programma sono previste anche iniziative teatrali e corsi di danza e di tarantella.

“Come Gesù ‘scuoteva’ i dottori della legge perché uscissero dalla loro rigidità, ora anche la Chiesa è ‘scossa’ dallo Spirito perché lasci le sue comodità e i suoi attaccamenti”. Lo ha detto il Papa nella messa a Medellin. “Il rinnovamento non deve farci paura. La Chiesa è sempre in rinnovamento – ‘Ecclesia semper reformanda’ -. Non si rinnova a suo capriccio, ma lo fa fondata e ferma nella fede, irremovibile nella speranza del Vangelo che ha ascoltato”, ha detto Francesco. “Il rinnovamento richiede sacrificio e coraggio, non per sentirsi migliori o impeccabili, ma per rispondere meglio alla chiamata del Signore”, ha spiegato il Pontefice. “E in Colombia – ha osservato, applaudito dalla folla dei fedeli – ci sono tante situazioni che chiedono ai discepoli lo stile di vita di Gesù, particolarmente l’amore tradotto in atti di nonviolenza, di riconciliazione e di pace”. Parlando del “servizio” che Gesù chiede ai discepoli, il Papa ha sottolineato che “lo ha capito bene Pietro Claver, che oggi celebriamo nella liturgia e che domani venererò a Cartagena. ‘Schiavo dei neri per sempre’ fu il motto della sua vita, perché comprese, come discepolo di Gesù, che non poteva rimanere indifferente davanti alla sofferenza dei più abbandonati e oltraggiati del suo tempo e che doveva fare qualcosa per alleviarla”. San Pietro Claver, sacerdote gesuita, di cui oggi si celebra la memoria liturgica, fu apostolo tra gli schiavi neri deportati. “Fratelli e sorelle – ha aggiunto il Papa -, la Chiesa in Colombia è chiamata a impegnarsi con maggiore audacia nella formazione di discepoli missionari, come abbiamo indicato noi Vescovi riuniti ad Aparecida nell’anno 2007. Discepoli che sappiano veder, giudicare e agire, come proponeva il documento latinoamericano nato in queste terre (cfr Medell¡n, 1968). Discepoli missionari che sanno vedere, senza miopie ereditarie; che esaminano la realtà secondo gli occhi e il cuore di Gesù, e da lì la giudicano. E che rischiano, agiscono, si impegnano”.

Dai vincitori del Nobel per la Pace arriva un appello ai governi affinche’ combattano “il populismo, il nazionalismo che esclude le persone, e il protezionismo”. Secondo il quotidiano latinoamericano ‘Univision’, i trenta vincitori, nel corso del 16esimo Forum mondiale del Nobel per la Pace, che si è concluso a Bogota’, in Colombia, hanno inteso accendere i riflettori sul “pericolo che comporta il ritorno dei populismi e dei nazionalismi”. Da qui l’invito agli Stati affinche’ “combattano i discorsi che incitano all’odio” fondati sulle discriminazioni etniche, razziali, religiose, di pensiero, di genere, oppure contro i diversamente abili. Il discorso di apertura è stato affidato a Tawakkol Karmanha, attivista di origine yemenita, uno dei sette paesi su cui vige il divieto di ingresso negli Stati Uniti varato da Donald Trump. “Questa nuova ondata ci preoccupa profondamente per la minaccia che rappresenta per la cooperazione globale”, ha detto Jody Williams, attivista di origine statunitense vincitrice nel 1997 del Nobel per l’impegno contro le mine antiuomo.

E’ di 76 morti e cinque sopravvissuti il bilancio delle vittime dello schianto avvenuto oggi in Colombia di un aereo con a bordo 72 passeggeri e nove membri dell’equipaggio. Sull’aereo, partito dal Brasile, c’erano i membri della squadra di calcio Chapecoense, diretta a Medellin per sfidare l’Atletco Nacional nella finale della Copa Sudamericana. (immagine @Corriere-Web)

Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, si é aggiudicato il premio Nobel per la Pace 2016. E’ stato premiato, dunque, l’accordo di pace in Colombia tra lo Stato e le Farc che, fino alla bocciatura nel referendum, sembrava essere il vincitore naturale di questa edizione. Il presidente colombiano si è detto grato e onorato del premio dicendo di accettarlo “in nome del popolo che ha sofferto così tanto durante questa guerra” e definendolo “un grande stimolo” per costruire la pace in Colombia. “L’unico premio al quale aspiriamo è quello della pace con giustizia sociale, senza paramilitarismo, senza rappresaglie e senza menzogne”: à questa la prima reazione su Twitter del comandante delle Farc, Rodrigo Londono, alias Timochenko, alla notizia

Il premio Nobel per la Pace 2016 va al presidente colombiano, Juan Manuel Santos, per l’impegno finalizzato al raggiungimento di un accordo di pace con le Farc. Il conflitto, 52 anni di guerra civile, ha provocato 220mila morti e 6 milioni di sfollati. Santos, dopo Gabriel Garcia Marquez, che ebbe il Nobel per la Letteratura nel 1982, è il secondo vincitore del Premio nato in Colombia. E’ anche il 15esimo capo di Stato o di governo in carica ad avere assegnato il riconoscimento. “Santos ha portato il conflitto verso una soluzione pacifica, i suoi sforzi per promuovere la pace hanno soddisfatto lo spirito di Alfred Nobel”, ha dichiarato il comitato norvegese annunciando il vincitore. “Il risultato del referendum non e’ stato quello desiderato”, è la riflessione, ma “non significa che l’accordo di pace e’ morto” e l’auspicio oggi è di “incoraggiare il popolo colombiano ad andare avanti in questo processo”.

L’annuncio di un accordo di pace finale a L’Avana tra le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc-Ep) e il governo del paese e’ “un’opportunita’ storica e unica per la pace in Colombia, che segue una lunga trattativa la quale ha richiesto grande volonta’ politica e perseveranza”. E’ quanto si legge in una nota di stamattina dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. “Ho avuto una conversazione telefonica oggi con il presidente (Juan Manuel) Santos, che mi ha informato di questi sviluppi storici”, si legge nella nota nella quale il capo della diplomazia Ue rende omaggio alla “leadership e visione politica” di Santos, oltre che alle squadre di negoziazione, a Cuba e alla Norvegia in quanto paesi garanti, oltre che al Venezuela e al Cile in quanto paesi che hanno facilitato. “Adesso sta al popolo colombiano – continua la nota – decidere il proprio futuro attraverso il plebiscito. Molte sfide ci attendono per l’attuazione dell’accordo, che dovrebbe aprire la strada a una pace duratura nel paese, basata su una vera riconciliazione nazionale e sulla giustizia. Si dovrebbe anche portare verita’ e risarcimento alle vittime, che hanno sopportato molte perdite e dolore durante gli anni del conflitto’.

La Copa América (Coppa America) è il campionato continentale di calcio della CONMEBOL. La storia della Coppa America di calcio ha inizio nel 1916: da allora si sono disputate 44 edizioni del torneo, ed è il principale evento calcistico del continente sudamericano, nonché la più antica competizione calcistica continentale per Nazionali. In questa edizione siamo alle fasi finali: la Seleccion ha battuto il Venezuela 4-1 con doppietta di Higuain, mentre il Cile ha sconfitto il Messico per 7-0 con quattro gol di Vargas. Le quattro squadre che disputeranno le semifinali sono quindi Argentina, Cile, Colombia e Usa.