Brunetta (FI) su manovra ‘vince lo statalismo grillino’

“Il professor Di Maio non sa quel che dice: ne ha combinate e dette talmente tante, in questi 7-8 mesi, che ormai ha perso qualsiasi credibilità. Non conosce nulla di contabilità dello Stato, di diritto parlamentare, e persino dei contenuti della Legge di Bilancio. Si discute tanto di reddito di cittadinanza e di quota 100, e nessuna riga è stata scritta su entrambi i provvedimenti. Solo chiacchiere. L’unica cosa corretta che dice, forse, il professor Di Maio, è che il reddito di cittadinanza entrerà in vigore tra marzo e aprile, semplicemente perché deve essere ancora scritto”, “allo stesso tempo, non si conosce ancora come sarà congegnata la quota 100 per le pensioni. Quello che si sa, invece, è che si prendono 2,5 miliardi di euro in tre anni dai pensionati, dalla mancata indicizzazione delle pensioni oltre i 1.500 euro lordi. Si stanno portando via, di fatto, a milioni di pensionati con pensioni assolutamente limitate, beni e servizi (viene tolto loro il potere d’acquisto): l’inflazione non più adeguata e la pensione bloccata portano i pensionati, ad acquistare meno beni e servizi”. Lo ha Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia, ai microfoni di Radio Cusano. “Altra faccenda è quella del volontariato. Con questa manovra viene raddoppiata la tassazione Ires, dal 12 al 24%, sul non-profit. Siccome tutti noi, in qualche maniera, siamo stati vicini a questa o a quella associazione di volontariato, riteniamo che questa sia una norma assolutamente demenziale, poiché il volontariato interviene di norma, attraverso la buona volontà e il sacrificio della gente, sulle falle, sulle carenze e sulla miopia dello Stato, o sulla sua incapacità di intervento in determinati settori. Alla base di tutto questo esiste, soprattutto nella filosofia del Movimento 5 Stelle, una sorta di ossessione nei confronti dello statalismo, del ‘deve fare tutto lo Stato’. Devono essere colpite la società civile, le comunità, laiche o religiose che siano, che abbiano la voglia e la forza di dire ‘non guardo solo a me stesso e do una mano agli altri’. Come colpiti devono essere i piccoli giornali, la piccola stampa, le voci libere”.

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