“Ricoprire d’oro Fazio che voleva o minacciava o bluffava di andarsene, solo per non vederlo sulle reti concorrenti, e’ assurdo. Le parole pronunciate ieri dal presidente della Rai Monica Maggioni mi lasciano interdetto: sostenere che l’azienda pubblica, con i suoi 13mila dipendenti, non avrebbe retto senza Fabio Fazio e’ come dire che ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. La Rai dovrebbe essere al servizio dei cittadini, non dei capricci di qualche presentatore che per rimanere, nonostante le regole imposte dal Parlamento sul tetto stipendi, vedra’ il suo aumentare, e di molto, per i prossimi 4 anni”. Cosi’ in una nota Gianni Sammarco (Ap). “Un’azienda pubblica messa all’angolo da un suo dipendente rispetto al quale sono stati ‘costretti, in un certo senso, a sottoscrivere la conferma’, per usare le parole del consigliere Arturo Diaconale. Ma costretti da chi? La Rai deve rendere un servizio imparziale e super partes, va bene voler concorrere ai massimi livelli con le emittenti private, ma proprio per questo bisogna valorizzare le proprie risorse e chi ha voglia di lavorare, restando in un range di spesa sostenibile, non tendere sempre la mano a chi ha piu’ sostegno all’interno del Cda mettendo a rischio la credibilita’ dell’azienda. Una provocazione: ma se l’apertura o la chiusura della Rai si basa su Fazio, chiudiamola”, conclude la nota.