Unci Sicilia

“Ha avuto coraggio. E’ stato ucciso perché aveva scoperto il malaffare e gli intrecci tra mafia e politica, tra imprenditoria inquinata e mafia e aveva denunciato i comitati d’affari collegati alle logge deviate”. Così il vice-presidente nazionale dell’Unione cronisti, Leone Zingales, ricorda Mauro Rostagno, il giornalista e sociologo ucciso dalla mafia il 26 settembre nel 1988 tra Valderice e Trapani. Per il presidente dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, “anche a distanza di 29 anni la voce libera di Mauro Rostagno riecheggia forte. Rostagno vive attraverso lo straordinario esempio rappresentato per le successive generazioni di cronisti che nel suo nome hanno sposato la causa di un giornalismo coraggioso e scevro da condizionamenti di sorta”.