Al via oggi i saldi invernali 2017 in Basilicata e Sicilia, domani toccherà alla Valle d’Aosta e il 5 gennaio in tutte le altre regioni. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà 344 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. “Dopo un Natale così così, la speranza passa ora per i saldi. Non saranno però saldi col botto. La nostra stima è che gli italiani spenderanno mediamente come nell’anno precedente”, ha detto il presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, Renato Borghi. “Le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto ed altalenante. C’è da dire che, nonostante i timidi segnali di fiducia registrati a dicembre, gli eventi terroristici e di natura socio-politica non aiutano a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno per affrontare al meglio il futuro e confidare nell’uscita del nostro Paese dalla crisi”, ha spiegato Borghi.
Quasi una famiglia su due (il 45%) approfitterà dei saldi e lo farà con un un budget che scendera’ di circa il 5% rispetto allo scorso anno, senza superare in media i 175 euro a famiglia. Lo prevede il Codacons, che ha realizzato una prima indagine sulla propensione delle famiglie alla spesa durante gli sconti che partiranno in tutta Italia il prossimo 5 gennaio. “Si prevede una contrazione media delle vendite del -5% rispetto ai saldi invernali del 2016 – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – Questo perché la partenza degli sconti è fissata subito dopo le feste di Natale e Capodanno, quando cioè i portafogli degli italiani sono stati già svuotati dalle spese per regali e cenoni, e poche risorse rimangono da destinare ad altri acquisti”. Alla base della mancata ripresa delle vendite ci sarebbe anche l’influenza del commercio online. “E’ oramai evidente a tutti come i saldi di fine stagione siano obsoleti – dice Rienzi – Si tratta di una pratica medievale che ha perso appeal tra i consumatori, come dimostrano i dati tragici sulle vendite degli ultimi anni. A determinare la morte dei saldi, oltre alla crisi economica, l’avvento del commercio online, che consente agli utenti di acquistare tutto l’anno prodotti scontati, senza limiti temporali”. Non si discosta di molto la previsione di spesa per famiglia per l’Adoc. Non più di 250 euro, pari a circa il 10% del reddito mensile disponibile. “La spesa delle famiglie per i saldi non supererà i 250 euro, secondo le nostre previsioni – dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – purtroppo la combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre alle spese extra come i saldi. Anche perché i saldi arrivano, come sempre, dopo le festività natalizie, una circostanza che limita ulteriormente la corsa agli acquisti, almeno nel periodo iniziale.” Per l’Adoc “circa il 25% dei consumatori effettuerà acquisti a saldo online. Un dato che non sorprende, vista la crescita esponenziale dell’e-commerce”.