Romano Prodi

“Questa legge elettorale non e’ un’occasione persa, e’ una sciagura. Nella frammentazione che hanno le societa’ moderne si deve fare una legge maggioritaria che ricomponga le forze. La Francia, se avesse la nostra legge elettorale, sarebbe una tragedia, ed e’ leader d’Europa in questo momento. La Germania, che e’ leader essenziale, avendo una legge abbastanza proporzionale, e’ un disastro. Se la Germania ci mette quattro mesi per fare il governo, sette mesi l’Olanda, e’ un messaggio forte. Allora o il paese dopo le elezioni immediatamente lo si mette a fare una legge elettorale che ricomponga il paese stesso, oppure… Questo e’ il problema dell’ avvenire del paese, se nessuno lo interpreta non dipende certo da me”. Così Romano Prodi

“Dividere l’Europa dalla Russia e’ da parte degli Stati Uniti un errore storicamente incomprensibile e oggi ci troviamo schiacciati da una politica che non abbiamo deciso noi”. Lo ha detto il presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, Romano Prodi, al Forum economico Eurasiatico di Verona. “Non sono per niente soddisfatto dei rapporti che abbiamo con la Russia e l’Eurasia – ha aggiunto l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue -, la Russia ha bisogno di noi e noi di loro”. “La politica americana oggi offre un senso di insicurezza, anche se la tensione con la Russia c’e’ non solo oggi con Trump, ma c’era pure con Bush e Obama Per questo – ha concluso – dobbiamo riflettere sulle difficolta’ a rovesciare questo tipo di approccio”.

“La legge elettorale non deve fotografare il Paese, ma deve aiutare a formare il Governo”. Così l’ex premier Romano Prodi nel suo intervento durante un evento organizzato dalle Acli milanesi. “La legge elettorale – ha aggiunto – deve aiutare a far sì che l’area conservatrice o l’area riformista riescano a formare il governo”. A chi gli chiedeva se fosse vero che la politica italiana forse potrebbe uscire dall’impasse se ci fosse una legge elettorale in Italia più simile a quella francese ha risposto in modo secco:”tolga il forse”.

“Se la Francia avesse un’illuminazione politica seria potremmo avere un’Europa piu’ equilibrata”. Lo ha affermato l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, intervistato dalla presidente Rai Monica Maggioni alla Summer school della Scuola di Politiche a Cesenatico. Secondo Prodi, “abbiamo la possibilita’ di un grande salto in avanti con la Gran Bretagna che ha sempre giocato ai margini. Credo che c’e’ rimasto un solo paese in Europa che ha la bomba nucleare e uno solo che ha diritto al veto alle Nazioni Unite, ma metto un ‘se’ grande cosi'”. La Francia – ha proseguito – ha il potere di riequilibrare ma ha bisogno di una politica meno francese. “Macron ha trionfato con l’inno europeo e poi ne ha fatte di tutti i colori”, ha aggiunto Prodi, ricordando la vicenda di Stx e Fincantieri. “Alcune cose mi preoccupano, vuole modificare alcune regole sui dirigenti – ha osservato – Questa puo’ essere una prima fase in cui riassetta il potere interno e sospendo il giudizio” ma la speranza e’ che Macron dica che il potere di veto e’ francese ma prima di esercitarlo ne discute con gli altri Paesi europei, riequilibrando Francia con Germania aggregandosi con la politica degli altri Paesi europei: “Io ci spero ancora – ha detto – ma vedo che i primi atti sono diversi da quelli che mi aspettavo. Se Macron non offre un ruolo a italiani, spagnoli e altri paesi e’ difficile. E’ il leader che deve aggregare.

“La situazione dell’Europa e’ difficile e controversa ma e’ meglio di un anno fa, quando si parlava di una sua possibile distruzione. Nessuno piu’ pensa a questo. Le elezioni francesi hanno dato un risultato insperato, ora l’ultimo grande round elettorale europeo saranno le elezioni tedesche ma sono convinto che non presenteranno alcun grande fatto nuovo riguardo alla politica europea. I problemi rimarranno ma avremo tempo per affrontarli”. Romano Prodi, intervistato al ‘Cortile di Francesco’, tira un sospiro di sollievo sul futuro dell’Europa. “Il problema ora – aggiunge – e’ trovare una politica comune. O l’Europa e’ forte coi suoi principi oppure non ha nulla da dire al mondo. Dobbiamo riorganizzare i grandi temi del futuro, il compito della democrazia e’ ridare speranza a tutti”.

“Abbiamo un G7 che stenta a fare comunicati e un Papa che risponde tranquillo a tutte le domande. Sembra essere quasi lui che parla col mondo. Mi e’ sembrato un paradosso, ma non tanto, di quello che sta avvenendo”. Cosi’ Romano Prodi intervenendo stamattina nel corso dello “Speciale Gr1 – Visita del Papa a Genova e G7 di Taormina”. In particolare, sulle parole del Papa, Prodi ha sottolineato: “Francesco ha ribadito piu’ volte che il vero imprenditore e’ un lavoratore che ama l’impresa e ha messo in rilievo, invece, la fredda azione degli speculatori che utilizzano l’economia ma non la portano avanti. Questo e’ stato il senso: l’investitore investe, costruisce, ci mette del proprio, lo speculatore sfrutta”. Infine, tornando ai lavori del G7, Prodi ha concluso: “Abbiamo bisogno di fare in Europa una politica per il Mediterraneo e per l’Africa. Farla noi, perche’ non la puo’ fare nessun altro. Ieri qui in Sicilia, abbiamo parlato di fare universita’ miste, nord e sud del Mediterraneo, con studenti e professori del nord e del sud. L’Europa non puo’ non fare queste cose, in un momento drammatico. O rimettiamo il Mediterraneo al centro del mondo oppure il problema dei migranti potra’ esser interrotto, ma mai risolto. Questa e’ la riflessione operativa che noi dobbiamo fare a commento del G7”.

“Non rispondo sul referendum italiano. Comunque non c’entra nulla il referendum con il quadro mondiale, bisogna vedere come si presenta la politica”. Cosi’ Romano Prodi al quotidiano online Affaritaliani.it. “Ma lei dira’ prima del 4 dicembre se vota Si’ o No? “No, lo so solo io come votero’ perche’ ormai sono un cittadino privato e basta”. Quindi non fara’ endorsement per il Si’ o per il No? “No, perche’ non c’e’ alcun bisogno di farlo. Avendo taciuto fino ad oggi non c’e’ motivo che io parli”. Ma andra’ a votare? “Certamente si’, andro’ a votare perche’ sono un cittadino italiano ed e’ giusto andare alle urne”.

“Quello degli americani è stato un voto contro le elites. Con Sanders non sarebbe accaduto. Sanders adombrava una rottura di sistema, non con il populismo ma con un programma”, e tuttavia “non so proprio se avrebbe potuto fermare la paura che è alla base del successo di Trump”. Lo afferma l’ex premier Romano Prodi in una intervista al Mattino. “Trump è stato rassicurante dopo il voto e keynesiano in economia. Il che suggerisce: attenzione a trarre conclusioni affrettate”, suggerisce Prodi. “Se Trump mettesse in atto le politiche minacciate in campagna elettorale – tasse, muri, espulsioni, fine della Nato – certo che si tornerebbe indietro. Ma, dico io, calma e gesso, vediamo prima quali sono le sue mosse – osserva -. Occorre un po’ di tempo prima di mettere a fuoco previsioni fondate. Per ora possiamo solo ribadire che hanno vinto la paura e l’insicurezza”. L’esito del voto è “una lezione che conferma quanto vado dicendo da tempo: avanza un populismo nuovo, non più solo di destra ma globale, alimentato dagli stessi nutrimenti in Usa e in Europa. Ad incrementarlo – spiega Prodi – contribuisce un’involuzione delle nostre società su questioni come la distribuzione del reddito, l’insicurezza di fronte alle immigrazioni non gestite in modo appropriato, i salari e il lavoro precari o inesistenti, il terrorismo, la finanziarizzazione dell’economia, la globalizzazione affrettata. Tutto ciò rende i sistemi democratici più fragili e vulnerabili di fronte a populismi alla Trump:  un populista dello stesso stampo degli altri europei, quindi è chiaro che quelli come lui gioiscano facendo a gara a mandargli le felicitazioni”.

Effetto Brexit: tremano i mercati e le banche. L’addio della Gran Bretagna all’Europa minaccia i conti pubblici e forse anche i conti correnti del vecchio continente. Come reagiranno le banche di casa nostra, gia’ avare di crediti e povere di capitali? Cosa rischiano i risparmiatori italiani? Questi i temi della puntata di Ballaro’ in onda martedi’ 28 giugno alle 21.05 su Rai3 condotta da Massimo Giannini. Tra gli ospiti della puntata Massimo D’Alema, il Presidente del Front National Marine Le Pen, Romano Prodi, il Presidente di BNL Luigi Abete e il direttore del TgLa7 Enrico Mentana. Come di consueto sara’ ospite anche Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, che dara’ in diretta i risultati dei sondaggi realizzati per Ballaro’.