proporzionale

“Non abbiamo mai nascosto la nostra vocazione al maggioritario. Assecondare la tentazione proporzionalista, che oggi vediamo riemergere in molte proposte per la legge elettorale, potrebbe rivelarsi fatale per l’Italia”. Cosi’ il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nella sua relazione annuale davanti alla platea degli imprenditori riuniti all’Auditorium Parco della musica. “Comincerebbe una nuova stagione di immobilismo, in un quadro neo corporativo e neo consociativo”, continua. “Il ritardo accumulato dal nostro paese su molti fronti e’ il frutto malato di questo antico vizio. Cosi’ come l’insana abitudine agli scambi con la politica”, conclude.

“Un misto di collegi e proporzionale è meglio dell’Italicum. Lo pensavo prima e lo penso adesso. Su quell’impianto ora bisogna lavorare ascoltando le ragioni degli altri perché la strada giusta è allargare il consenso, non mercanteggiare il voto di qualche senatore”. Così in una intervista a Repubblica Gianni Cuperlo (Pd).

Ben consapevole dell’importanza della legge elettorale per la rappresentanza democratica, il dibattito che non accenna a placarsi sul modello elettorale da adottare nel nostro Paese sta assumendo i toni della farsa. Siamo alle prese con una congiuntura economica e sociale a dir poco critica. I livelli di crescita e la produttivita’ dell’azienda-Paese sono pressocche’ stabili. Aumenta la pressione fiscale sostanziale, cresce la disoccupazione giovanile, rimane alta quella generale. Ma il cuore dei problemi nell’agenda politica rimane la legge elettorale. I maggiori partiti optano per il maggioritario, i piccoli partiti per il proporzionale (che garantisce una effettiva rappresentativita’ ma non la governabilita’) in grado di assicurare loro sopravvivenza. Riusciranno i partiti a rendere omogenea la legge elettorale sia per la Camera sia per il Senato, come da indicazione del Capo dello Stato? Le alternative sono 5: Mattarellum: maggioritario con collegi uninominali e con il 25% dei seggi assegnati con il proporzionale; Consultellum: il sistema che uscirebbe dall’ordinanza della Consulta nel caso in cui venisse bocciato il doppioturno e che prevede preferenze e proporzionale con sbarramento all’8% per il Senato e del 3% per la Camera; ‘Italicum bis’ nel caso in cui la Consulta dovesse salvare il ballottaggio previsto dall’Italicum e che prevede il doppio turno e la soglia, per ora al 40%, per la vittoria al primo turno; sistema proporzionale con minipremio di maggioranza alla lista o alla coalizione che arriva prima; modello tedesco: meta’ seggi assegnati con il proporzionale e meta’ con il maggioritario. Ebbene, uno di questi modelli sara’ quello vincente, ma per la politica non c’e’ fretta: senza legge elettorale nessun rischio di voto anticipato. Ma intanto non si parla d’altro.

“Il presidente Berlusconi è pronto a dare ancora una volta un importantissimo contributo a Forza Italia e al progetto del centrodestra, confermandosi come unico soggetto capace di aggregare attorno a se il popolo dei moderati, grazie alla sua storia ed il suo profondo rispetto delle istituzioni. Il nostro obiettivo primario è quello di dare vita a una legge elettorale che dia rappresentanza alle sensibilità presenti nel Paese: il modello proporzionale è il modello base che il Parlamento deve assumere come strumento per dare vita alla nuova legge. I premi di maggioranza sconsiderati minano la credibilità della politica”. Lo ha dichiarato il senatore Fi, Renato Schifani.

Secondo Silvio Berlusconi, per assicurare rappresentativita’ e governabilita’ “l’unica direzione possibile di riforma elettorale e’ il ritorno al proporzionale con una seria soglia di sbarramento. Se nessuno dovesse davvero prevalere sara’ necessario un accordo tra due poli, come e’ avvenuto in Germania, in Spagna e in Austria”. Lo ha detto Silvio Berlusconi a Bruno Vespa per il libro “C’eravamo tanto amati. Amore e politica. Riti e miti. Una storia del costume italiano” in uscita il 4 novembre da Mondadori- Rai Eri. “Con l’Italicum si rischia la deriva populista”, avverte Berlusconi.