proibizionismo

“Sembra coerente l’adozione di una rigorosa e chiara politica di legalizzazione della vendita della cannabis, accompagnata da una parallela azione a livello internazionale, e, in particolare europeo, che consenta la creazione, in prospettiva, di una più ampia aerea in cui il fenomeno sia regolato in modo omogeneo”. La Dna, nella relazione 2017, presentata questa mattina al Senato, a Roma dal procuratore Franco Roberti, ribadisce il suo punto di vista sul tema della legalizzazione della Cannabis, ricordando quanto già detto “in senso favorevole alla legalizzazione, ove attuata secondo criteri che venivano nel dettaglio evidenziati, prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso – del fallimento delle politiche proibizioniste”. “Questo Ufficio – si legge nella relazione – conferma, anche alla luce delle nuove questioni esaminate e dei nuovi dati pervenuti, la necessità di concentrare le risorse dello Stato finalizzate alla repressione dei reati su fenomeni più gravi ed allarmanti del traffico di droghe leggere”. Per la Dna comunque si sottolinea la necessità che “l’eventuale legalizzazione si realizzi in un quadro europeo che coinvolga un numero apprezzabile di Stati aderenti”.

Umberto Veronesi interviene sul dibattito che c’è in Parlamento in merito al progetto di legge per la liberalizzazione delle droghe leggere. Il testo, conosciuto come legge cannabis, è sostenuto da 221 deputati di diversi schieramenti. Il voto è previsto a settembre. “Da sempre credo che il proibizionismo non sia efficace nel limitare o eliminare l’uso di sostanze dannose”, dice Veronesi. E aggiunge: “Oltre ad essere inutile, il proibizionismo è poi dannoso socialmente perché crea un mercato nero che alimenta la criminalità”.

‘Il proibizionismo ci sta portando i narcos in casa’. Questa la provocazione di Benedetto Della Vedova. “Il maresciallo Silvio Mirarchi, carabiniere, e’ stato brutalmente assassinato nelle vicinanze di una piantagione di marijuana a Marsala. Gli inquirenti dovranno indagare per capire se il movente sia diverso da quello che appare, naturalmente, ma tutto lascia per il momento supporre che l’omicidio sia legato proprio alla produzione illegale della cannabis. Se cosi’ fosse, avremmo il primo evidente segnale che il costoso e inutile proibizionismo su questa sostanza (l’osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha certificato ieri l’altro che il mercato della cannabis e’ in continua espansione) ci sta portando i narcos in casa”. Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, promotore dell’Intergruppo cannabis legale. “Il commercio di cannabis prodotta direttamente in Italia rappresenta un affare miliardario su cui le narcomafie, desiderose di diversificare i propri business, punteranno sempre piu’ massicciamente. Legalizzare la cannabis toglie alla criminalita’ il mercato oggi piu’ redditizio, evita processi e galera ai consumatori, consente di controllare le sostanze e rendere piu’ credibile il contrasto al consumo dei minori. Inoltre dirotta quelli che oggi sono i sovraprofitti delle mafie al bilancio della stato attraverso imposte sul consumo, licenze, tasse e contributi di imprese e lavoratori lungo la filiera. La nostra proposta e’ chiara; non altrettanto quella di chi propone di proseguire come nulla fosse”.