premio Nobel

Il premio Nobel per la Pace cinese e oppositore Liu Xiaobo è morto a 61 anni. Era malato di un cancro al fegato. Il dissidente era ricoverato al First Hospital of China Medical University di Shenyang. Stati Uniti e Germania avevano espresso preoccupazione sulla sorte dello scrittore che era rimasto in stato di detenzione pur se in ospedale.
è stato un critico letterario, scrittore e docente cinese, attivo da molti anni nella difesa dei diritti umani nel suo Paese.
L’8 dicembre 2008 Liu Xiao Bo è stato arrestato a causa della sua adesione al movimento «Charta 08», di cui è il primo firmatario, ed è stato detenuto in un luogo segreto, sebbene l’arresto sia stato formalizzato solo il 23 giugno 2009. L’accusa è quella di “incitamento alla sovversione del potere dello stato”. Dopo un anno di detenzione, il 23 dicembre 2009 si è svolto il processo; il 25 è stato condannato a 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai pubblici uffici. La sentenza è stata confermata in appello l’11 febbraio 2010.
L’8 ottobre 2010 era stato insignito del Premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina». È il primo cinese a ricevere un premio Nobel mentre risiede in Cina, ed è la terza persona a ricevere il riconoscimento per la Pace mentre si trova in prigione, dopo Carl von Ossietzky (1935) e Aung San Suu Kyi (1991).

Angela Merkel si rivolge ai cittadini tedeschi e li esorta a non lasciarsi trascinare dai movimenti populisti: intervenendo al Bundestag, la cancelliera ha citato il Premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa, che in un discorso pronunciato in Germania nel 2014 aveva definito la disponibilità a vivere con coloro che sono diversi “il passo più straordinario compiuto dall’essere umano sulla strada verso la civilità”. Nel corso del suo intervento Merkel ha denunciato il rischio di una manipolazione dell’opinione pubblica: “Il contesto è cambiato negli ultimi anni e non dobbiamo sottovalutare il ruolo di Internet e della digitalizzazione, che fanno parte della nostra realtà. Oggi ci sono pagine Internet finte, bot, troll e algoritmi che possono falsare la formazione dell’opinione”. La cancelliera ha sottolineato come numerosi media e notizie che circolano sulla rete non si attengano alle norme che vigono nei media tradizionali e che pertanto informazioni false influiscono sulla società e si convertono in parte integrante della realtà. Per Merkel è importante che la politica reagisca a questi nuovi fenomeni attraverso le necessarie regolamentazioni, come ad esempio nel caso della propagazione di messaggi di odio attraverso le reti sociali.

De gustibus non est disputandum? Si, certo. Ma Maradona puoi forse non ritenerlo il miglior giocatore di calcio? Perche’ la letteratura mondiale un pibe de oro ce l’ha e si chiama Philip Roth, ritenuto a livello planetario il migliore scrittore vivente. Ma i signori del Nobel Prize se ne fottono e anche quest’anno il massimo riconoscimento lo hanno conferito ad un poeta-cantante, ad un mediano qualunque, Bob Dylan. E il premio gli e’ arrivato nel giorno della morte di un altro discusso e discutibile premio Nobel per la letteratura nel 1997: il nostro menestrello Dario Fo, che il premio poteva solo sognarlo. Si ha ormai l’impressione che il Premio Nobel per la letteratura venga assegnato secondo criteri di marketing e di geopolitica. Si vuole allargare il mercato. Un po’ come fa il Vaticano nella scelta di cardinali in terre nuove da fidelizzare e colonizzare. C’est la vie. Ma quanta tristezza.

“Sono molto ottimista per l’Europa, anche se sono stati fatti errori enormi”. Lo dice al Corriere della Sera Amartya Sen, premio Nobel per l’Economia. “La priorita’ di Ventotene era costruire un’unione politica e promuovere coesione sociale. Questi obiettivi avrebbero dovuto precedere sia l’euro che una condivisa politica di austerita’: ne’ l’una ne’ l’altra sono state di aiuto per l’Europa”, afferma. “La necessita’ di riforme economiche, che sono importanti, viene spesso confusa con il bisogno di austerity, che invece porta a penalizzare soprattutto i poveri”.