piano industriale

L’utile netto consolidato di Enav e’ risultato pari a 27 milioni di euro nel primo semestre dell’anno, in aumento del 21,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. I ricavi consolidati sono pari a 410 milioni di euro (+0,3% rispetto al primo semestre 2016). Per l’amministratore delegato Roberta Neri “la realizzazione del piano industriale sta dando i risultati attesi”. Il traffico di rotta, in termini di unita’ di servizio, e’ aumentato del 2,4% rispetto al primo semestre 2016. Il traffico internazionale, con partenza o arrivo su uno scalo italiano, ha registrato un aumento del 2,2% delle unita’ di servizio mentre il traffico di sorvolo, relativo ai voli che attraversano lo spazio aereo italiano, e’ cresciuto del 3,4%. La componente del traffico nazionale, aerei che decollano e atterrano sul territorio italiano, ha registrato un aumento delle unita’ di servizio dell’1,4%. Il traffico di terminale, che riguarda le attivita’ di decollo e atterraggio nel raggio di circa 20 km dalla pista, e’ aumentato del 2,2%, in termini di unita’ di servizio, rispetto al corrispondente periodo del 2016.

“Alitalia si puo’ salvare. La fase piu’ critica del post referendum l’abbiamo superata. Il trend si e’ invertito” e le “prenotazioni dei prossimi mesi sono incoraggianti”. Lo sostiene, in un’intervista a ‘Repubblica’, uno dei tre commissari, Luigi Gubitosi, secondo il quale la compagnia puo’ essere risanata in pochi mesi per poi essere venduta in blocco “bene e in fretta”. “Lunedi’ – spiega – renderemo pubblico il bando con le richieste di invio delle offerte vincolanti. Questa fase si concludera’ il 2 ottobre. A quel punto capiremo meglio gli orientamenti del mercato. In ogni caso l’ipotesi privilegiata e’ quella di una vendita unitaria”. “Abbiamo due missioni da compiere – conclude l’ex Dg della Rai – La prima e’ trovare un partner internazionale forte, che permetta ad Alitalia di sviluppare il suo enorme potenziale. La seconda e’ rivoltare completamente la compagnia, per far piazza pulita di tutto cio’ che ha portato inefficienza e scarsa produttivita’. Non e’ solo una sfida di conto economico, ma anche di cultura aziendale”.

Il piano industriale di Alitalia “lo aspettiamo a fine mese, dovrebbe essere quello il tempo”. Cosi’ il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, interpellato a margine della presentazione con Trenitalia del nuovo contratto di servizio Intercity, sulla consegna al Governo del nuovo piano industriale di Alitalia. Il Governo ai primi di gennaio aveva chiesto all’azienda di ricevere un piano “dettagliato” e “condiviso”.
Intanto il ceo di Etihad, James Hogan, non commenta le indicazioni riportate da ‘Il Sole 24 Ore’ sull’ipotesi di cessione di Alitalia a compagnie low cost quali Ryanair o Easyjet che sarebbe stata esposta dall’ad di Alitalia Cramer Ball in un vertice con gli azionisti. L’ad di Etihad, come riporta il quotidiano economico, ha detto che “Etihad e governo di Abu Dhabi sono impegnati ad invertire la rotta di Alitalia e a farla tornare all’utile”.

La Cgil e’ preoccupata per la vicenda Alitalia e sottolinea che non c’e’ mai stato un piano industriale. “Siamo molto preoccupati per Alitalia”, ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso al videoforum di Repubblica.it. “Dal punto di vista della gestione ci sono responsabilita’ dell’impresa ma anche responsabilita’ del modo in cui si e’ mosso il governo”. “Quello che a noi pare preoccupante e’ che non c’e’ mai un piano industriale, l’approccio e’ sempre esclusivamente facciamo dei tagli, la restringiamo sempre di piu'”. “Non abbiamo mai avuto sindromi allergiche rispetto al tema della rinazionalizzazione, continuiamo a rimpiangere la Stet nelle tlc”, ha proseguito Camusso che pero’ precisa: “Un’Alitalia pubblica pero’ presuppone una politica degli aeroporti e degli altri vettori diversa da quella che e’ stata fatta”.

Via libera del Consiglio di Amministrazione di Alitalia alla seconda fase del piano industriale della Compagnia. Ieri, “in una riunione separata, l’assemblea degli azionisti ha deliberato un finanziamento a breve termine per consentire al management di avviare, nei prossimi 60 giorni, un negoziato con i principali stakeholder – società di leasing aereo, fornitori, società di distribuzione e sindacati – allo scopo di ottenere il loro impegno su misure che portino a una radicale riduzione dei costi; unico modo per garantire il sostegno di lungo termine di soci e istituti finanziari e assicurare così la sostenibilità dell’azienda”. A comunicarlo è Alitalia in una nota. Per Cramer Ball, amministratore delegato della Compagnia: “I prossimi due mesi sono cruciali per Alitalia. E’ di vitale importanza che il personale della Compagnia e i principali stakeholder, quali i partner commerciali, i fornitori e i sindacati, accettino e facciano propri i cambiamenti radicali di cui abbiamo bisogno. Solo così – sostiene – potremo ottenere un successivo e significativo finanziamento da parte degli azionisti, senza il quale Alitalia non avrà futuro”. A gennaio i dettagli della seconda fase del piano industriale saranno presentati al personale Alitalia. Alla base del programma ci sono la riduzione dei costi e l’aumento della produttività per poter competere con la concorrenza. Sulle risorse umane la Compagnia afferma che “nessuna decisione definitiva sulla riduzione del personale è stata ancora presa e il management comincerà da subito le consultazioni con il personale e con le rappresentanze sindacali”. Dichiara l’amministratore delegato: “Siamo determinati a lavorare in modo costruttivo con i sindacati per trovare un’intesa sul nuovo contratto di lavoro collettivo. Il loro sostegno all’attuazione della seconda fase del piano industriale è infatti imprescindibile” ed aggiunge: dobbiamo proseguire nel percorso di cambiamento intrapreso: abbiamo bisogno della giusta organizzazione, di una maggiore produttività e di una struttura dei costi adeguata. Se riusciremo a fare tutto questo, Alitalia avrà finalmente successo”. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato Gaetano Miccichè e Federico Ghizzoni nuovi consiglieri a seguito delle dimissioni di Jean Pierre Mustier e di Paolo Colombo per l’assunzione di nuove responsabilità.