Peppino Impastato

“In questi giorni abbiamo appreso che una lista per le prossime elezioni regionali ha nel simbolo la scritta ‘Cento Passi per la Sicilia’. E’ chiaro a tutti il riferimento a un film con quel titolo, ma pure a Peppino e alla nostra storia e alle lotte che nel nome di Peppino abbiamo condotto in questi 40 anni, spesso in grande solitudine, per salvarne la memoria e ottenere giustizia”. A dirlo in una nota congiunta sono la famiglia di Peppino Impastato, l’attivista ucciso a Cinisi da Cosa nostra il 9 maggio del 1978, il Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, l’associazione Peppino Impastato e Rete 100 passi. Il riferimento è alla lista dal titolo ‘Cento passi per la Sicilia’ del vice presidente della commissione parlamentare Antimafia, Claudio Fava, candidato della sinistra alla Presidenza della Regione siciliana alle elezioni del 5 novembre. “Non possiamo non sottolineare – prosegue la nota – che coloro che hanno avuto un ruolo importante in questo percorso non sono stati neppure informati. Noi riteniamo che questa iniziativa, oltre ad essere un’operazione elettorale alla ricerca di consensi, sia strumentale, utilizzi come un marchio pubblicitario la figura e l’immagine di Peppino e l’impegno di chi ha continuato ad operare ‘con le sue idee e il suo coraggio'”.

Due storie di impegno civile. Due storie che raccontano come la mafia si possa combattere non solo nelle aule giudiziarie e con le indagini, ma anche con il lavoro quotidiano di denuncia e civilizzazione. Lo hanno fatto Peppino Impastato e Giuseppe Fava, giornalisti e uomini di cultura uccisi dalla mafia, ai quali “Diario Civile”, il programma di Rai Cultura con il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, dedica la puntata in onda martedì 9 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Mentre l’Italia è sotto choc per il ritrovamento a Roma del cadavere di Aldo Moro, Peppino Impastato muore il 9 maggio 1978, a 30 anni, a Cinisi, in Sicilia, dilaniato dall’esplosione di una carica di tritolo posta sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Aveva sfidato il capomafia di Cinisi, Gaetano Badalamenti, con le sue trasmissioni di Radio Aut, sfruttando l’onda creativa delle radio libere degli anni ‘70 e dando sfogo a monologhi satirici e grotteschi. Pippo Fava è stato, invece, un uomo di cultura poliedrico che si è cimentato nella letteratura, nel teatro, nel giornalismo, raccontando una parte di Sicilia nascosta, la provincia di Catania, e il suo mondo fatto di collusioni tra mafia e imprenditoria. Entrambi hanno proposto punti di vista nuovi e originali sulla Sicilia, hanno scavato nelle contraddizioni della gente senza piegare la testa di fronte alle minacce mafiose, pagando l’impegno con la vita.

“Peppino Impastato non si e’ ribellato solo alla sua famiglia ma anche a una sorta di ordine costituito; non dobbiamo dimenticare che in questo Paese, fino a non tantissimo tempo fa c’era chi negava l’esistenza della mafia: lo hanno fatto esponenti della chiesa, delle istituzioni, della magistratura – Lo ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando intervenendo all’inaugurazione del Circolo musica e cultura di radio 100 Passi ragazzi a Palermo, in via Carducci. Ha continuato il ministro: “Quando si dice che in questi anni non e’ successo niente, si negano le battaglie seguite alla morte di Peppino Impastato”. Alla presenza di tanti studenti Orlando ha detto che “bisogna rafforzare tanti strumenti nella lotta alla mafia” ed ha aggiunto che “dire ai giovani di combattere la mafia e di farlo sotto l’egida di un protettore laico come Peppino Impastato ci deve rendere orgogliosi della capacita’ che l’Italia ha avuto di percorrere un cammino che e’ costato tante vite umane”. Il guardasigilli ha ricordato l’impegno del giovane Impastato negli anni 70-80 “in un piccolo comune mafioso”. All’iniziativa sono intervenuti Maria Luisa Altomonte, Direttore Usr Sicilia che ha promosso il progetto, il sindaco Leoluca Orlando, Filomena Albano, garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, il senatore Stefano Vaccari in rappresentanza della commissione nazionale antimafia, Rosa Rizzo, dirigente scolastico del liceo scientifico Galilei, Danilo Sulis presidente di Rete 100 passi. Nella sede della web radio ci sono alcune delle attrezzature originali utilizzate da Peppino Impastato nell’allestimento della regia della sua Radio Aut. Il ministro fara’ tappa anche a Cinisi, per visitare il casolare dove e’ stato ucciso Impastato e che la famiglia chiede sia acquistato per farne un luogo di memoria.