Orlando

“Se ci sono delle Ong che fanno questo vanno punite”: lo ha detto ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, parlando a Zapping su Radio1 Rai dell’ipotesi di una collaborazione con gli scafisti che trasportano migranti. Per Orlando “le Ong svolgono un lavoro ottimo là nel Mediterraneo e nel mondo. Poi in tutti i campi, come abbiamo visto, può crescere la malapianta del malaffare. Questo però non significa che tutte le Ong italiane o tutte le Ong in generale siano in combutta con gli scafisti. Anzi penso che siano le prime che vogliano che sia punito chi fa questo giochetto”. “Non generalizziamo – ha ribadito il guardasigilli – quando verrà fuori l’inchiesta si vedrà che l’Ong x o y è responsabile, non credo che verrà fuori che tutte le Ong aiutano gli scafisti”.

“Al congresso nazionale del Partito Democratico l’area socialista del Pd sosterra’ la candidatura di Andrea Orlando, cosi’ come approvato dal Coordinamento nazionale dei Socialdem”, è scritto in una nota. “La figura di Andrea Orlando e’ cio’ che serve oggi alla guida del Partito Democratico. Orlando e’ sicuramente tra i candidati quello piu’ capace di unire le varie anime presenti nel Pd – sostiene il Coordinamento – La linea politica che e’ emersa in questi primi giorni di campagna congressuale fortemente rivolta al tema del sociale, dei diritti, del lavoro verso chi oggi e’ meno tutelato come ad esempio i giovani professionisti, insieme a una grande attenzione per la struttura partito da riorganizzare a livello nazionale e nei territori, oltre che chiari riferimenti al socialismo europeo e ai valori socialdemocratici, ci hanno pienamente convinti. Sia i parlamentari Socialdem Marco Di Lello e Giuseppe Lauricella, sia i dirigenti di ogni livello territoriale lavoreranno ad ogni livello territoriale per contribuire alla campagna congressuale di Orlando.”

“Peppino Impastato non si e’ ribellato solo alla sua famiglia ma anche a una sorta di ordine costituito; non dobbiamo dimenticare che in questo Paese, fino a non tantissimo tempo fa c’era chi negava l’esistenza della mafia: lo hanno fatto esponenti della chiesa, delle istituzioni, della magistratura – Lo ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando intervenendo all’inaugurazione del Circolo musica e cultura di radio 100 Passi ragazzi a Palermo, in via Carducci. Ha continuato il ministro: “Quando si dice che in questi anni non e’ successo niente, si negano le battaglie seguite alla morte di Peppino Impastato”. Alla presenza di tanti studenti Orlando ha detto che “bisogna rafforzare tanti strumenti nella lotta alla mafia” ed ha aggiunto che “dire ai giovani di combattere la mafia e di farlo sotto l’egida di un protettore laico come Peppino Impastato ci deve rendere orgogliosi della capacita’ che l’Italia ha avuto di percorrere un cammino che e’ costato tante vite umane”. Il guardasigilli ha ricordato l’impegno del giovane Impastato negli anni 70-80 “in un piccolo comune mafioso”. All’iniziativa sono intervenuti Maria Luisa Altomonte, Direttore Usr Sicilia che ha promosso il progetto, il sindaco Leoluca Orlando, Filomena Albano, garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, il senatore Stefano Vaccari in rappresentanza della commissione nazionale antimafia, Rosa Rizzo, dirigente scolastico del liceo scientifico Galilei, Danilo Sulis presidente di Rete 100 passi. Nella sede della web radio ci sono alcune delle attrezzature originali utilizzate da Peppino Impastato nell’allestimento della regia della sua Radio Aut. Il ministro fara’ tappa anche a Cinisi, per visitare il casolare dove e’ stato ucciso Impastato e che la famiglia chiede sia acquistato per farne un luogo di memoria.

“Qualunque problema abbia il partito, l’idea che lo si possa risolvere con la scissione e’ sbagliata”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Pd), intervenendo ad Agorà su RaiTre. La divisione “apre un fronte che consente alla destra di rafforzarsi”, ha dichiarato Orlando aggiungendo sulla possibile scissione che “la responsabilita’ e’ di tutti: non si e’ sedimentata una politica comune”. Il ministro, riguardo alla segreteria del partito, ha dichiarato: “In queste ore non mi pare serva mettere altri candidati in pista. Se fossi sicuro che una mia candidatura evitasse la scissione io sarei gia’ candidato”.

“Il mio partito si chiama Palermo, non voglio perdere tempo con altri argomenti. Chi vuole aggregarsi è il benvenuto, ma se qualcuno pensa che è un altro partito, non si avvicini”. Lo ha detto il sindaco uscente di Palermo Leoluca Orlando aprendo, con un bagno di folla, la campagna elettorale. Non cita mai il Pd, con il quale c’è una trattativa in corso per l’eventuale appoggio al primo cittadino. Ma ribadisce più volte che il suo partito “è Palermo”. Non cita mai neppure i sui avversari, da Fabrizio Ferrandelli a Ugo Forello del M5S. “Ci aspettano cinque anni di esami, perché gli esami non finiscono mai, per mettere in sicurezza valorie visioni”, dice Orlando. Il sindaco ha aperto la campagna elettorale con lo slogan ‘Facciamo Squadra’.

“Non c’è nessuna guerra tra politica e magistratura, è una discussione stucchevole. Vorrei ricordare che come Governo siamo i primi a dare una valenza strutturale alla carenza del personale amministrativo”. Andrea Orlando, ministro della Giustizia, così ha commentato il tema dello scontro tra Magistratura e mondo politico durante una tavola rotonda con Piercamillo Davigo, presidente Anm, Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm e Michele Vietti, ex presidente del Csm dal titolo ‘I valori della magistratura e il valore della giustizia’. La principale accusa mossa al ministro dalla corrente ‘Autonomia e indipendenza” riguarda i magistrati più giovani con l’allungamento da 3 a 4 anni, del periodo di legittimazione prima del trasferimento. Secondo il ministro la polemica ricorda il tema della responsabilità civile dei magistrati che “si diceva avrebbe portato a un’esplosione dell’utilizzo di questo strumento, ma non c’è stata”. Orlando è poi intervenuto sulla vicenda della semplificazione processuale: “di solito quando partecipo a eventi dei magistrati le soluzioni vanno a scapito delle facoltà universitarie che producono troppi avvocati. Se invece vado dagli avvocati il problema sono i magistrati. Cerchiamo di trovare un punto di incontro”.

Il politologo Fareed Zakaria, sul Corriere della Sera, analizza la strage di Orlando, il massacro nel locale gay che ha causato 50 morti e 53 feriti e che é stato rivendicato dall’ Isis ‘é un mix micidiale il radicalismo islamico e l’accesso indiscriminato alle armi, possibile nella maggioranza degli Stati Uniti d’America. L’islamismo punta alla contrapposizione totale. Senza ideologia radicale questo assassino non avrebbe avuto ispirazione, ma senza la possibilità di procurarsi delle armi non avrebbe ottenuto un risultato cosi distruttivo. Non sembra che l’azione sia stata diretta dall’Isis, ma questo ci porta al cuore del problema che abbiamo davanti: piccoli gruppi o addirittura singoli individui (che si ispirano all’Isis) possono infliggere danni tremendi alle nostre comunità’. L’aggressore é stato poi ucciso dagli agenti

Un uomo ha fatto irruzione nel locale ‘Pulse’ sparando all’impazzata. Circa 40 i feriti. Ucciso dagli agenti l’aggressore. Un uomo armato ha fatto irruzione alle due di notte in un locale gay a Orlando, in Florida, e ha cominciato a sparare all’impazzata uccidendo 50 persone e ferendone 53, secondo i nuovi dati forniti dalla polizia. L’uomo, armato di un fucile d’assalto e di un “altro tipo di ordigno” si era barricato dentro al “Pulse” con degli ostaggio ma è stato ucciso dalla polizia. L’Fbi – afferma la Cnn citando fonti dell’agenzia federale – sta indagando su possibili legami tra la strage e il terrorismo islamico.