Musica

“Sto finendo di cantare in questi giorni, sicuramente entro l’anno uscira’ il mio nuovo album”. A parlare e’ Nina Zilli, cantante e giudice di Italia’s Got Talent, oggi al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Come si intitolera’ il suo prossimo disco? “Non lo so ancora, il titolo arriva tipo un’illuminazione, devo ancora vedere la luce”. Nina Zilli si é imposta negli ultimi anni come una delle interpreti più originali e interessanti del panorama musicale italiano e presto tenterà il salto sul palconoscenico internazionale.

“Con chi mi piacerebbe lavorare? Con De Sica padre che purtroppo non c’è più, con Almodovar che ha le splendide musiche di Iglesias. Ma ne ho fatte abbastanza di colonne sonore, non vorrei rubare la battuta a Morricone che ha detto ‘Non ho mai avuto il tempo di invidiare le musiche altrui”. Così il maestro Nicola Piovani a margine delle prove del concerto dell’orchestra sinfonica Rai che dirigerà domani all’auditorium di Torino. “Al cinema vedo i film belli – racconta – sono andato a vedere l’ultimo di Woody Allen per cui ho una passione sfrenata, e anche ‘un padre e una figlia’ (del regista romeno Cristian Mungiu), bellissimo. Vedo anche tanti dvd, ma mi piace andare al cinematografo il pomeriggio”. Cosi uno dei nostri migliori compositori, noto in tutto il mondo e che alcuni considerano a ragion veduta l’erede di Ennio Morricone.

Oltre mille artisti, italiani e internazionali hanno scritto una lettera alla Commissione Ue per fermare la “discriminazione remunerativa dal caricamento dei contenuti musicali sul web. Lo scrive il Financial Times. Tra i firmatari ci sono Lady Gaga, Duran Duran, Christina Aguilera e, tra gli italiani, Zucchero, J-Ax, Antonacci, Fedez, Fiorella Mannoia, Gigi D’Alessio, Il Volo, Piero Pelù, Emma Marrone e molti altri. “Il futuro è messo in pericolo da un significativo ‘value gap’ (discriminazione remunerativa) provocata da servizi basati sul caricamento del contenuto da parte degli utenti, tipo Youtube di Google, che di fatto sottraggono valore alla comunità musicale, agli autori e agli artisti. Oggi questa situazione è una seria minaccia alla soprravvivenza dei creativi, alla diversità e alla vitalità del loro lavoro”, sostengono gli artisti, che ritengono la distribuzione dei diritti insufficiente, mentre ai canali digitali consente grossi introiti. Il dito è puntato soprattutto contro YouTube che però sostiene, tramite il portavoce, di avere accordi con le etichette e con gli editori e di generare ricavi per gli artisti.
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