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“Ho grande ammirazione per donne che lavorano, per le donne che si occupano di politica. Per il ruolo di premier non ho in mente una donna ma ricopriranno molti ruoli di ministro”. Lo ha detto l’ex premier e leader di FI Silvio Berlsconi in una intervista a Sky Tg24.

“Non abbiamo superato la crisi, lo sarebbe se avessimo recuperato tutto cio’ che si e’ perso in posti di lavoro e Pil”. Lo ha detto Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, parlando al Meeting di Rimini in un incontro con manager di imprese private. “Non dobbiamo abbassare la guardia”, ha aggiunto, “la ripresa riguarda solo un gruppo di aziende o un gruppo di territori. E allora bisogna investire, sul lavoro e sulla produzione. Governare l’innovazione e’ fondamentale, perche’ bisogna fare attenzione a presentare la tecnologia come un processo che porta solo benefici e non controindicazioni. Come e’ successo con la globalizzazione”. Calenda ha poi ha parlato di politica industriale: “Con industria 4.0 lo Stato premia gli imprenditori che investono nel loro settore di appartenenza. Nel nostro progetto ritorna al centro l’impresa: lo sviluppo lo costruiscono le imprese private. A settembre monitoreremo i primi risultati e siamo disponibili a rafforzare il nostro intervento, specie sulla formazione in azienda”. “Ci sara’ un forte credito d’imposta sulla formazione in azienda all’interno della prossima legge di bilancio”, ha poi annunciato il ministro. Sui rapporti con gli investitori cinesi in Italia Calenda ha poi detto che “bisogna essere forti nel dire dei no, come abbiamo fatto con Francia e Germania nei confronti della Cina alla minaccia di acquisizioni di brevetti in Italia da portare in altri Paesi”.

Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, potrebbe emergere come il favorito per succedere all’olandese Jeroen Dijsselbloem come presidente dell’Eurogruppo, secondo quanto riferito all’Agi da un’autorevole fonte europea. Il mandato di Dijsselbloem alla testa dell’Eurogruppo scadra’ a inizio del 2018, ma le sue sorti sono legate ai negoziati in corso da mesi in Olanda sulla formazione di un nuovo governo all’Aia senza il Partito socialista di cui Dijsselbloem e’ membro. Anche se perdesse il posto di ministro delle Finanze prima di gennaio, “non e’ escluso che Dijssebloem resti fino alla fine del suo mandato”, ha detto la fonte europea. Tocchera’ all’Eurogruppo decidere come procedere una volta che all’Aia ci sara’ un nuovo governo. Aldila’ dei tempi della permanenza di Dijsselbloem, Le Maire “si sta posizionando” come possibile favorito per succedergli alla presidenza dell’Eurogruppo, ha spiegato la fonte, sottolineando come il ministro delle Finanze francese dalla sua entrata in funzione abbia moltiplicato gli interventi pubblici di alto profilo, gli incontri con i suoi colleghi e i tentativi di mediazione. Finora nessun ministro delle Finanze si e’ formalmente candidato a succedere a Dijsselbloem, anche se lo spagnolo Luis de Guindos e lo slovacco Peter Kazimir hanno espresso interesse per l’incarico. Dalla sua nomina Le Maire si e’ mostrato particolarmente vicino al ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble.

‘Per quanto riguarda il mio futuro non escludo nulla…”. Il pm antimafia Nino Di Matteo, da poco meno di un mese sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, rompe il silenzio sul suo ingresso in un eventuale Governo targato Movimento cinque stelle. Il magistrato più scortato e minacciato d’Italia, secondo indiscrezioni, dovrebbe ricoprire l’incarico di ministro dell’Interno. In questi giorni Di Matteo, che continua ad essere applicato al processo sulla trattativa tra Stato e mafia a Palermo, ha preferito non parlare di una sua eventuale discesa in campo in politica. Ma oggi ha deciso di fare chiarezza. Il pm accetterebbe un incarico di Governo sì, ma solo dopo la fine del processo trattativa che lo vede impegnato in prima persona come rappresentante dell’accusa. “Voglio precisare – sottolinea Di Matteo all’Adnkronos – che porterò a termine il mio impegno nel processo sulla trattativa Stato-mafia e che, se dovessi essere, in futuro, chiamato a servire il paese, con l’assunzione di un incarico politico, al termine di quell’esperienza non tornerei in magistratura”. Il processo trattativa, che vede alla sbarra ex politici come Nicola Mancino, ma anche ex ufficiali dell’Arma, come il generale Mario Mori e il generale Antonio Subranni, oltre a boss mafiosi come Totò Riina, è già in stato avanzato. I testi da sentire in aula sono già terminati e all’inizio dell’autunno dovrebbe iniziare la requisitoria che si prevede lunga. Secondo le previsioni la sentenza dovrebbe arrivare tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Nino Di Matteo di recente ha partecipato al convegno organizzato proprio dal Movimento cinque stelle di Grillo alla Camera dei deputati. Anche in quella occasione aveva elogiato il Codice etico voluto dai grillini. Proprio il 25 luglio Di Matteo riceverà la cittadinanza onoraria di Roma in Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi. Un altro segnale di vicinanza del movimento al pm antimafia. Un cammino tormentato, quello di Di Matteo, per arrivare alla Direzione nazionale antimafia. Dopo diverse bocciature arrivate negli anni scorsi, all’inizio di aprile, dopo la nomina del Cms, il ministero della Giustizia aveva disposto il “posticipato possesso” fino a dicembre per il magistrato. Era stato il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi a sollecitare l’intervento del ministero, con il parere favorevole del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. All’inizio di giugno la marcia indietro. La decisione è stata revocata, dopo una nota del procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, che aveva espresso riserve sul provvedimento. Così, da giugno, Di Matteo si è trasferito a Roma e a Palermo torna per seguire il processo trattativa tra Stato e mafia, che però terminerà entro l’anno.

Il ministro dello Sport Luca Lotti del governo Gentiloni, che detiene anche le deleghe all’Editoria e Cipe risulterebbe indagato – come ha scritto Il Fatto Quotidiano – per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell’ambito di un’indagine della Procura di Napoli sulla corruzione in Consip. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha respinto le accuse e ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati ribadendo la sua “assoluta estraneità ai fatti, come prospettati dai giornali”. Il legale del ministro, l’avvocato Franco Coppi, si sarebbe messo in contatto con la Procura per conoscere le eventuali ipotesi di reato che sarebbero mosse a Lotti.

E’ morta Tina Anselmi, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica: fu nominata nel luglio del 1976 titolare del dicastero del lavoro e della previdenza sociale in un governo presieduto da Giulio Andreotti. Tina Anselmi, eletta più volte parlamentare della Democrazia Cristiana, aveva 89 anni. E’ deceduta la scorsa notte nella sua casa di Castelfranco Veneto. Dopo aver ricoperto la carica di ministro del Lavoro, Tina Anselmi fu ministro della Sanità nel quarto e quinto governo Andreotti e legò il suo nome alla riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale Nel 1981, nel corso dell’ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985. I funerali saranno celebrati venerdì 4 novembre nel Duomo di Castelfranco Veneto. “Con Tina Anselmi scompare una figura esemplare della storia repubblicana”, afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Partigiana, sindacalista, impegnata nella vita politica e nelle istituzioni, prima donna ministro della storia italiana. Il suo impegno per le pari opportunità e contro la P2 e la sua personalità forte e discreta ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come passione per la libertà”, ricorda il premier. “Ai familiari il cordoglio mio personale e di tutto il governo”.

“Sono 980 i vigili del fuoco al lavoro nelle zone colpite dal sisma, con 450 mezzi e 4 elicotteri che da un’ora sono in volo per una ricognizione dei danni”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano al programma Le voci del mattino su Radio 1 Rai. “Ci sono stati – ha spiegato- danni nelle province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno, crolli a Visso con un ferito grave, ad Acquasanta ci sono cinque persone isolate. Il sistema dei soccorsi – ha sottolineato- ha funzionato anche questa volta in modo efficientissimo consentendo di portare unita’ sul posto. In base alla intensità della scossa il bilancio in termini di assenza di vittime è miracoloso. Abbiamo effettuato diversi soccorsi anche a Camerino, si stanno organizzando gli attendamenti”. Lo ha detto a Le voci del mattino su Radio1 Rai il ministro dell’Interno Angelino Alfano.