Luigi Gubitosi

“Alitalia si puo’ salvare. La fase piu’ critica del post referendum l’abbiamo superata. Il trend si e’ invertito” e le “prenotazioni dei prossimi mesi sono incoraggianti”. Lo sostiene, in un’intervista a ‘Repubblica’, uno dei tre commissari, Luigi Gubitosi, secondo il quale la compagnia puo’ essere risanata in pochi mesi per poi essere venduta in blocco “bene e in fretta”. “Lunedi’ – spiega – renderemo pubblico il bando con le richieste di invio delle offerte vincolanti. Questa fase si concludera’ il 2 ottobre. A quel punto capiremo meglio gli orientamenti del mercato. In ogni caso l’ipotesi privilegiata e’ quella di una vendita unitaria”. “Abbiamo due missioni da compiere – conclude l’ex Dg della Rai – La prima e’ trovare un partner internazionale forte, che permetta ad Alitalia di sviluppare il suo enorme potenziale. La seconda e’ rivoltare completamente la compagnia, per far piazza pulita di tutto cio’ che ha portato inefficienza e scarsa produttivita’. Non e’ solo una sfida di conto economico, ma anche di cultura aziendale”.

Tempi stretti per aprire ai potenziali acquirenti, una rapida revisione dei contratti in essere e, nella prospettiva migliore, l’arrivo di un socio industriale. Il neo commissario di Alitalia, Luigi Gubitosi, intervistato per ‘Night tabloid’ su Rai 2, indica le direttrici su cui intende muoversi, insieme a Enrico Laghi e Stefano Paleari, per gestire l’amministrazione straordinaria della compagnia. “Entro 15 giorni apriremo le manifestazioni di interesse”, annuncia. Per poi rispondere alla domanda se saranno 15 giorni esatti: “giorno più giorno meno, dovremo farcela”. L’obiettivo dell’operazione è quello di “valorizzare Alitalia e questo passa attraverso il rilancio industriale della compagnia”. Innanzitutto, perché “se si vuole un partner, l’azienda deve essere appetibile, efficiente, deve essere un’azienda che vola”. Gubitosi ribadisce che Alitalia “vola e continuerà a volare come ha sempre fatto. In questi giorni i voli sono regolari e l’obiettivo è che gli utenti non si accorgano di nulla continuando a volare regolarmente con Alitalia”. E per la continuità aziendale il prestito ponte di 600 milioni per i prossimi sei mesi “è sufficiente”. L’orizzonte di più lungo termine è quello di arrivare al matrimonio con una compagnia aerea. “Sarebbe importante, se ci fosse una cordata, avere un partner industriale”, evidenzia Gubitosi, per il quale “un’Alitalia pubblica non è un’opzione”. Anche se, al momento, “non c’è nessun contatto perché da ieri a oggi non ci ha telefonato nessuno”.