lobby

Ho sempre detto che se fossimo arrivati a fine legislatura non mi sarei ricandidato. Allo stesso tempo ho sempre detto che non smettero’ mai di sostenere il MoVimento 5 Stelle, e faro’ campagna elettorale da non-candidato. Tra l’altro sara’ anche un’esperienza molto molto bella! Io credo fermamente nel MoVimento: tutto quello che abbiamo detto, credetemi, l’abbiamo fatto; abbiamo restituito tanti tanti milioni di euro dei nostri stipendi, soldi che per legge ci spetterebbero, e abbiamo rifiutato 42 milioni di euro di rimborsi elettorali”.
Lo scrive, in un post sul blog di Beppe Grillo, il deputato M5S Alessandro Di Battista. “La prossima campagna elettorale sara’ molto molto importante, perche’ siamo forti, siamo la prima forza politica del Paese e abbiamo tutti quanti contro come sempre. Questa campagna elettorale sara’ un rally, ci attaccheranno tutti, dovremo percorrere sentieri in un certo senso poco battuti per arrivare al cuore dei cittadini, e convincere soprattutto coloro che non vogliono andare a votare ad andare al voto, e’ fondamentale. Io mi impegnero’ tantissimo, girero’ tutta l’Italia forse ancora piu’ di quanto abbia fatto in passato, pero’ vi chiediamo di sostenerci. Perche’ le campagne elettorali hanno un costo: noi cerchiamo sempre di farle con estrema parsimonia e rispetto dei denari, pero’ abbiamo bisogno di un vostro sostegno”, scrive Di Battista che sottolinea: “Ogni cittadino puo’ destinare un piccolo contributo e se centinaia di migliaia di italiani ci sosterranno noi avremo (come dico sempre) un unico lobbista: il popolo italiano”.

“Più che implementare la normativa antimafia bisogna vedere come rafforzare gli anticorpi di istituzioni, imprese e ordini professionali. Se c’è la capacità di far suonare un campanello davanti a forme di contaminazione si limita l’infiltrazione della mafia”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando a Radio anch’io su Rai Radio 1, In questo senso, ha aggiunto, “sarebbe utile una nuova legge sulle lobby e una nuova legge sui partiti, renderli più forti, trasparenti e più funzionanti serve ad arginare la mafia”.

Al 27 giugno sono pervenute alla Camera dei deputati 122 richieste di iscrizione al registro delle ‘lobby’. 99 da persone giuridiche, 46 delle quali sono state accolte e 53 sono in corso di verifica. Delle 23 richieste provenienti da persone fisiche, 10 sono state accolte e 13 in corso di verifica. Lo ha detto il questore della Camera Stefano Dambruoso riferendo all’ufficio di presidenza della Camera. Lobby o gruppi di interesse che interloquiscono con i gruppi parlamentari e con i deputati per far conoscere e sensibilizzare sulle questioni di cui si fanno interpreti e promotori.

Il presidente americano Donald Trump partecipera’ alla conferenza annuale della NRA, la National Rifle Association. La notizia arriva con un tweet. Questa volta a darla e’ proprio la lobby delle armi dal suo account ufficiale. Era dal 1983 che un presidente mancava da quel palco; l’ultimo fu Ronald Reagan. Per il tycoon non e’ la prima volta. Anche l’anno scorso, infatti, a Louisville, in Kentucky, l’allora candidato repubblicano aveva tenuto un discorso in assemblea, assicurandosi subito l’appoggio della potente lobby. In quella occasione, come durante tutta la campagna elettorale, Trump aveva difeso il Secondo Emendamento, cioe’ l’articolo della Costituzione che garantisce il diritto a possedere armi, accusando l’avversaria democratica Hillary Clinton di volerlo invece cancellare, in quanto favorevole a misure che regolino il possesso di armi. Il suo ritorno, il prossimo 28 aprile ad Atlanta, e’ sicuramente anche un modo di fare breccia sulla sua base, in un momento in cui la sua popolarita’, intorno al 35%, e’ ai minimi. Molti sostenitori infatti l’accusano di tradire alcune delle piu’ importanti promesse elettorali, come quella di “America First”, che sottintendeva un freno all’interventismo militare in politica estera, e quella di una linea dura senza compromessi con la Cina. A tutto cio’ si aggiunge, poi, la recente marginalizzazione del fedelissimo e controverso consigliere Steve Bannon, poco gradita dagli esponenti della “alt-right”, la destra alternativa.

“Se la legislazione vigente é sufficiente a regolamentare lobby e fondazioni? Assolutamente no, é una delle questioni su cui bisogna intervenire: le lobby sono state, da tempo, oggetto di disegni di legge”, ma mai di un intervento comprensivo e coerente. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente di Anac, entrando ad un convegno oggi al Mibact. “Lobby non é una brutta parola, in tutto il resto del mondo é una parola seria, ma é una parola che richiede regolazione e trasparenza – ha sottolineato Cantone – le fondazioni e le associazioni, che fanno politica, hanno bisogno di regole che riguardano la trasparenza in entrata e in uscita”.

Sarà pubblico online il primo elenco dei ‘lobbisti’. Dai consulenti, alle imprese, fino alle associazioni di categoria e a tutti i gruppi portatori di interesse. Chiunque vorrà incontrare i vertici del ministero dello Sviluppo Economico per un interesse dovrà iscriversi in un registro pubblico. C’è un mese di tempo per registrarsi. L’obbligo di iscrizione scatterà il 6 ottobre. L’obiettivo del MISE, annunciato dal ministro Carlo Calenda, si inquadra nelle azioni di trasparenza (registrotrasparenza.mise.gov.it) ed è quello di rispondere alle esigenze dei cittadini, sempre più intenzionati a partecipare da vicino alle attività della pubblica amministrazione.

Il vice presidente della Camera lo ha scritto in un post su Facebook dopo l’incontro con dei rappresentati di gruppi di pressione. Pd all’attacco: “Si scusi”. E’ bufera sul vice presidente della Camera M5s Luigi Di Maio dopo che in un post su Facebook nel quale raccontava di un suoi incontro con dei lobbisti ha citato fra i gruppi di pressione anche i malati di tumori. Il Pd va all’attacco e chiede che si scusi.