Legge Cannabis

Via all’iniziativa Legalizziamo Days: un weekend di raccolta firme straordinaria in tutta Italia sulla legge di iniziativa popolare Legalizziamo!, promossa da Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni in collaborazione con le piu’ importanti organizzazioni antiproibizioniste. Oggi e domenica sara’ possibile firmare la legge popolare per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell’uso di tutte le droghe in decine di citta’, tra cui: Asti, Avellino, Bari, Bologna, Bolzano, Caserta, Catania, Firenze, Foggia, Genova, Imperia, Milano, Modena, Napoli, Pagani, Parma, Pistoia, Racale, Ravenna, Roma, Rossano Calabro, Savona, Senigallia, Sondrio, Torino, Trieste, Varese. I punti di raccolta firme sono disponibili sulla mappa in progress. Oggi a Roma, il segretario di Radicali italiani Riccardo Magi, il segretario dell’Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo, il coordinatore della campagna Marco Perduca, e gli altri promotori di Legalizziamo! fanno il punto sulla campagna con i giornalisti al tavolo allestito presso il Mercato Testaccio (entrata di via Lorenzo Ghiberti, angolo via Manuzio). Ai Legalizziamo Days partecipano tutte le organizzazioni che hanno aderito e collaborano alla campagna promossa da Radicali italiani e Associazione Luca Coscioni: A Buon Diritto, Coalizione Italiana per le Liberta’ Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Possibile, Societa’ della Ragione e di decine di grow shop/canapai italiani.

“Nell’agenda politica del Paese la legalizzazione della cannabis occupa l’ultimo posto. Su questo tema l’Udc si schiera nettamente contro. Anziche’ occuparsi del nulla, si affrontino le emergenze vere degli italiani a partire dalla disoccupazione dei giovani e dalla difficolta’ delle piccole e medie imprese a uscire dalla crisi”. Lo afferma il vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli.

“Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all’idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioè per sconfiggere la criminalità organizzata o per evitare problemi di salute dei ragazzi. Adesso ho un po’ cambiato posizione. Credo soprattutto che una legalizzazione intelligente possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità”. Lo ha detto a Radio Radicale il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, sulla proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis all’esame della Camera per iniziativa dell’intergruppo parlamentare promosso dal sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova. Immediate le repliche. “A Cantone invierò i testi di Paolo Borsellino e di Nicola Gratteri che spiegano perché si debba essere contrari alla legalizzazione della cannabis. Cantone dimostra incompetenza e irresponsabilità”, dice il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Umberto Veronesi interviene sul dibattito che c’è in Parlamento in merito al progetto di legge per la liberalizzazione delle droghe leggere. Il testo, conosciuto come legge cannabis, è sostenuto da 221 deputati di diversi schieramenti. Il voto è previsto a settembre. “Da sempre credo che il proibizionismo non sia efficace nel limitare o eliminare l’uso di sostanze dannose”, dice Veronesi. E aggiunge: “Oltre ad essere inutile, il proibizionismo è poi dannoso socialmente perché crea un mercato nero che alimenta la criminalità”.

La proposta di legge che legalizza la cannabis va in Aula alla Camera per la discussione generale ed è subito scontro. A firmarla 221 deputati di diversi schieramenti (M5S, Pd, Si, gruppo Misto, Scelta civica e Fi), ma all’interno dei partiti ci sono posizioni contrastanti. Duemila gli emendamenti presentati ed è stato deciso che sul testo si tornerà a lavorare a settembre. Intanto fuori dal Parlamento ad animare il dibattito sono le associazioni. Ad esprimere contrarietà: San Patrignano, Papa Giovanni XXIII, Centro italiano di solidarieta’ Don Mario Picchi, Comunita’ Incontro, Acudipa e Federazione Com.E, che hanno deciso di rappresentare le loro posizioni in una conferenza stampa. Mentre Cnca, rete di comunita’ e servizi sulle dipendenze, apprezza un intervento che consente di “superare l’orientamento penale verso comportamenti e atteggiamenti che, per quanto ci riguarda, interpellano piu’ le nostre competenze educative e sanitarie che le carceri e le forze dell’ordine”. Roberto Saviano da giorni lancia appelli in favore della non liberalizzazione della cannabis, ma di una regolamentazione della coltivazione e del commercio. Contraria alla legge Beatrice Lorenzin, ministro della Salute: “La cannabis e’ droga e fa male – sostiene – Siamo pieni di studi scientifici che dopo anni di consumo di massa ne sanciscono la pericolosita’ per la salute. Sono contraria ai messaggi banalizzanti specie verso i giovani e questa norma da’ un segnale normalizzante riguardo alle droghe”.

Il 25 luglio la  proposta di legge  3235 sulla legalizzazione della coltivazione, lavorazione e vendita della cannabis arriverà in Aula alla Camera. Il testo è sottoscritto da 300 parlamentari dell’intergruppo ‘Cannabis legale’ coordinato dal senatore Benedetto Della Vedova.
Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani, oggi sul Manifesto ricorda che dopo “decenni di battaglie antiproibizioniste” il tema è “quasi a portata di mano”. Ma è un argomento complesso che vede posizioni contrastanti all’interno dei partiti e anche nella maggioranza. cannabis
Il consumo di cannabis interessa 4 milioni di italiani e 184 milioni di persone al mondo. Scrive Magi: “la legalizzazione della cannabis” e in particolare la “decriminalizzaizone dell’uso di tutte le droghe è un tema sociale, il più acuto nel nostro Paese”. E cita alcuni costi: quelli del ‘proibizionismo’ tra i 5,5 e gli 8,5 miliardi all’anno, e la spesa sanitaria, sociale e di giustizia pari a 2 miliardi, tra operazioni di polizia e tribunali.
E mentre i radicali raccolgono firme per una legge popolare ancora più avanti dello schema presentato dall’intergruppo, Magi dedica questo impegno al leader Marco Pannella, ricordando che oggi “sono quasi 17mila i detenuti reclusi a causa dell’art. 73 del Testo unico sulle droghe, che punisce la produzione di traffico e la detenzione di sostanze stupefacenti” e che si tratta del “32% della popolazione penitenziaria” e di quasi tutti “giovani, giovanissimi”.
Il testo che andrà al voto, primo firmatario Roberto Giachetti (Pd), consente il consumo per i maggiorenni con un tetto di 5 grammi e vieta il piccolo spaccio. E’ permessa la vendita ai privati e l’autocoltivazione, in specifiche forme, dietro comunicazione e autorizzazione dei monopoli. Consentita la detenzione di cannabis e dei suoi derivati per uso personale a scopo terapeutico, previa prescrizione medica.
L’approdo della legge in Aula era previsto a fine giugno, ma le commissioni Affari sociali e Giustizia hanno chiesto più tempo per le audizioni. “Se si arrivasse a una disciplina unitaria sarebbe molto meglio. Basterebbe una norma unica per ricomprendere tutti i tipi di situazioni, con pene da 6 mesi a 20 anni”, ha detto Andrea Padalino, sostituto procuratore al Tribunale di Torino, nell’audizione di giugno alle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali.
Gianpaolo Grassi, primo ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha invitato a riflettere nel corso del suo intervento sui minori che, secondo lui, per curiosità potrebbero seguire il familiare nel caso dovesse coltivare la canapa medica.
Tra le personalità ascoltate in audizione a giugno anche Raffaele Giorgetti, professore di medicina legale all’Universita’ Politecnica delle Marche. “Non esistono casi di intossicazione acuta mortale da cannabis”, ha affermato”, specificando che “la cannabis in se’ non produce il decesso ma e’ una sostanza pericolosa per la quale dobbiamo mantenere, soprattutto in il riferimento alle attivita’ in cui bisogna operare in sicurezza, un certo grado di attenzione. Il riferimento in particolare alla guida di veicoli a motore”.
Sulla bozza è intervenuta Beatrice Lorenzin, ministro della Salute. “Io sono contraria e non è una novità”, ha affermato in una intervista a Il Mattino. Intanto la proposta di legge è in calendario il 25 luglio e dal giorno seguente si inizia a votare.
Giovanna Naccari @gionaccari

Alla Camera audizioni congiunte delle commissioni Affari sociali e Giustizia, impegnate nelle indagini conoscitive in vista dell’approvazione della legge che stabilisce le disposizioni in materia di coltivazione, lavorazione e vendita della cannabis e dei suoi derivati. C’è un grande fermento di opinioni per le diverse posizioni dei deputati, tra chi intende liberalizzare l’uso di droghe per sottrarle al mercato nero e chi pensa a come fermarne l’uso tra i giovani. Tra gli interventi, Paola Binetti di Area popolare, ha detto: “Il vero problema sono i giovani e l’interpretazione che molti di loro daranno a una legge che legalizza non solo l’uso della cannabis, ma addirittura la sua coltivazione con la tecnica del fai da te”.