Ius Soli

“Il legislatore non può farsi condizionare nelle sue scelte da reazioni emotive, ma deve fare sempre valutazioni profonde generali su ogni questione” e “a prescindere dalla storia dei tre ragazzi minorenni arrestati per gli stupri di Rimini”. Così, in una intervista al Mattino, l’ex ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, dimessosi dall’esecutivo lasciando anche Ap per dissensi sulla legge dello Ius soli, la stessa che proprio ieri è stata blindata dal capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda secondo cui verrà approvata entro l’autunno, forse con voto di fiducia. E sottolinea: “Non si può modificare, a colpi di fiducia, il profilo del corpo elettorale che è il fulcro della democrazia. Ogni innovazione su questo argomento va ponderata, discussa, approfondita. Questo, ripeto ancora a scansi di equivoci, a prescindere da vicende singole”. Evidenzia poi che “in Parlamento, non esiste una maggioranza su questo tema. L’unico modo per far passare le norme sarebbe ricorrere al voto di fiducia. Io ho una posizione chiara e trasparente sul punto, che spero abbia fatto riflettere sull’assurdità del ricorso alla fiducia. Sono convinto, per quel che ne so, che anche Alternativa popolare, il mio ex partito, abbia conservato una posizione critica sulla legge”, “capisco gli annunci politici, ma certe cose non si possono fare nei tempi supplementari di una legislatura. Vanno approfondite e ponderate meglio e con responsabilità politica”.

Il nodo dello ius soli si presenterà alla riapertura del Parlamento come gli altri provvedimenti che riguardano i vitalizi, il biotestamento, la riforma elettorale e la legge di bilancio. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ritiene lo Ius soli “una legge di civiltà” che è anche “conveniente per la sicurezza dei cittadini. Perché chi non ha cittadinanza è deresponsabilizzato’”. Lo ha detto Orlando ieri alla Festa dell’Unità di Pesaro, dedicata agli enti locali. “Se c’è la volontà – ha dichiarato il ministro – c’è anche il tempo per fare questa legge molto importante”.

“L’unica cosa buona fatta da Alfano negli ultimi tempi è stata la decisione di non appoggiare lo Ius soli. Adesso però sembra disposto a tornare sui propri passi, in quello che potrebbe essere il classico inciucione con il Pd: qualora gli vengano date garanzie su alcune misure della finanziaria, Alfano potrebbe aprire sullo Ius soli. Siamo di fronte a una perdita totale di integrità morale, o si agisce in base alle proprie idee oppure non c’è motivo di fare politica”. Lo dichiara Daniela Santanchè, parlamentare di Forza Italia.

“Ci auguriamo che il tema dello ‘Ius Soli’ non diventi merce di scambio tra alcuni partiti in vista delle prossime competizioni elettorali (prima le regionali in Sicilia e poi le Politiche). I cittadini meritano trasparenza e rispetto. Alle forze politiche chiediamo maggiore serieta’ nell’affrontare questa delicata questione”. Lo scrive in una nota Mariano Rabino, deputato e Presidente di Scelta Civica.

“Non passa giorno che non registri gli attacchi volgari e offensivi di Salvini. Ora tocca di nuovo al Papa. La destra italiana si oppone alla scelta di dare la cittadinanza ai bimbi nati e residenti nel nostro paese. Gli emigranti italiani negli Stati Uniti, in Australia, America Latina l’ottennero, ma la memoria storica purtroppo non appartiene alle destre nostrane”. Cosi’ in una nota il senatore del Pd Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea. “Del resto- aggiunge- i reazionari non fanno politica con le idee e gli argomenti, ma solo con gli insulti. Appare ogni giorno piu’ evidente l’anomalia della destra italiana: a differenza dei partiti popolari europei, Berlusconi e Forza Italia non sono alternativi, ma alleati dei lepen-populisti. E questo sarebbe il domani di civilta’ e progresso che saprebbero dare al nostro paese”.

“A differenza del presidente Gentiloni non ritengo che sia il periodo storico giusto per approvare lo Ius soli. La legge in vigore e’ piu’ che sufficiente per riconoscere la cittadinanza a chi si e’ veramente integrato nella nostra societa’. Non esiste un motivo valido per accelerare i tempi”. Cosi’ Renato Schifani (Forza Italia ed ex presidente del Senato) in una nota. “L’emergenza terrorismo che stiamo vivendo- prosegue- consiglierebbe piuttosto prudenza prima di concedere il nostro passaporto agli stranieri: molti dei terroristi islamici che hanno colpito nelle varie citta’ europee hanno usato il paravento della cittadinanza per nascondersi meglio e organizzare attacchi contro le stesse societa’ che li avevano accolti. Il Governo concentri gli sforzi di fine legislatura su qualcosa di piu’ utile al Paese come la ripresa economica, ancora ferma a numeri da piu’ zero virgola e la lotta alla disoccupazione, in particolare quella dei giovani ancora a livelli troppo altri. Guardiamo alle emergenze occupazionali e sociali interne, prima di girare troppo il nostro sguardo altrove”.

‘Gli riconosco la capacita’ di ascolto e di dialogo, oltre alla sensibilita’ umana e politica. Suo compito sarebbe ora portare avanti alcuni provvedimenti indispensabili come il cosiddetto ius soli e il biotestamento, e soprattutto fare delle scelte nella legge di stabilita’ per diminuire le diseguaglianze e investire per generare rapidamente nuova occupazione”. Cosi’ l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia su Vanity Fair, rispondendo alla domanda se appoggerebbe una candidatura di Paolo Gentiloni.

“Il Pd faccia pure dei blitz al Senato per imporre, a colpi di fiducia, la legge sullo ius soli! Trovera’ pane per i suoi denti. Se Renzi e co. insisteranno con una legge che stravolge la cittadinanza e la composizione del corpo elettorale, si scaveranno la loro fossa politica. Su questo tema perderanno le elezioni”. Lo dichiara in una nota Maurizio Gasparri (FI). “Si tratta di scelte – aggiunge – che andrebbero soppesate, condivise con tutti, valutate a livello europeo e in sostanza accantonate, perche’ una legge demagogica oggi incoraggerebbe ancora di piu’ l’invasione in corso. E’ una norma anti italiana, tipica di una sinistra che non ha a cuore l’interesse della nostra Nazione. Gia’ esiste la possibilita’ per gli stranieri di acquisire la nostra cittadinanza. Non c’e’ alcuna necessita’ di norme come quelle che Renzi sventola e le smentite del gruppo Pd al Senato non cambiano la nostra determinazione nel contrastarle. FI fara’ una battaglia perche’ i processi di integrazione non si affrontino piu’ a colpi di demagogia. Vadano avanti. E’ su punti come questo che si segnera’ la differenza tra centrodestra e sinistra. Renzi prosegua pure nella sua folle corsa. Non saremo certo noi a soccorrerlo”.

“Le divisioni sullo ius soli sono la radiografia dello psicodramma che stanno vivendo il governo e il Pd, alle prese con la sinistra interna ed esterna. La cittadinanza non è un concorso a punti, non si può diventare cittadini italiani solo sulla base di meri passaggi burocratici”. Lo ha detto a Radio Anch’Io su Radio uno Rai il deputato e capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari costituzionali, Francesco Paolo Sisto. “Essere italiani non vuol dire solo parlare italiano: c’è una componente culturale e valoriale di appartenenza che è fondamentale. Senza contare le ricadute in termini di incentivo all’immigrazione. Il Pd ha coniato una forma di cittadinanza formale e non sostanziale sulla base di un’impostazione populistica ed elettoralistica che noi respingiamo con fermezza”, ha concluso.

“Il presidente del gruppo del Pd al Senato Zanda ha ragione quando dice che i tempi per approvare la legge sullo ius soli ci sono. E ci sono anche i numeri, dal momento che Sinistra italiana è disposta a votare una ‘fiducia di scopo’ pur di vedere approvata una legge di pura civiltà, tanto più urgente in un momento come questo”. Lo sostiene la capogruppo di Sinistra italiana al Senato Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto. “Ogni giorno di più – spiega De Petris – si configura più nitidamente una campagna che mira a criminalizzare le Ong e a dipingere l’impegno nel salvare vite umane come una sorta di ‘estremismo ideologico umanitario’. Di fronte a simili aberrazioni è fondamentale riaffermare i principi di civiltà della nostra democrazia e per questo è indispensabile approvare la legge sulla cittadinanza prima della scadenza della legislatura”.