Guardia di Finanza

Rai, Maggioni: accuse pretestuose, mio lavoro per azienda “Carte che sono venuti a prendere le stesse già date a Cantone” Roma, 26 ott. (askanews) – “Le carte che sono venuti a prendere sono esattamente quelle che avevamo già dato all’Anac di Cantone. Questa volta invece si parte da una denuncia su cui si muove la magistratura. Ma si tratta di accuse pretestuose. Sono poche centinaia di euro per treni e taxi, per un lavoro che rivendico come fatto in nome dell’azienda”. Lo afferma la presidente della Rai, Monica Maggioni, in una intervista a Repubblica nella quale commenta il decreto di acquisizione che ieri ha portato gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Roma della Guardia di Finanza in viale Mazzini, alla sede della Rai. L’accusa è contenuta in un esposto, depositato a giugno in Procura, nel quale si sostiene che, quando era direttrice di Rainews24 e di Rainews.it, l’attuale presidente della Rai avrebbe viaggiato a spese dell’azienda allo scopo di promuovere il suo libro “Terrore Mediatico”. “Stiamo parlando di un libro che parte da un’iniziativa fatta come direttore di RaiNews e che ho presentato anche su sollecitazione della stessa Rai, come sempre avviene – sostiene la Maggioni -. Stavo lavorando per promuovere un lavoro fatto con tutta la mia redazione sul ‘terrorismo mediatico’ dell’Isis e nato da un mio editoriale in cui annunciavo che non avremo più mandato in onda i video di propaganda dei terroristi; un’iniziativa che era diventata un tema di interesse e di impegno per tutta l’azienda. E invece da giugno stiamo leggendo titoli sulle ‘note spese della Maggioni’, come se dietro si celasse chissà che. È chiaro che c’è un’operazione che va avanti da tempo, peraltro su episodi già ampiamente chiariti”. “Ci sono già stati organi di stampa che hanno ‘impapocchiato’, hanno scritto impropriamente di queste cose e sono stati querelati. Hanno dovuto transare”, conclude la presidente della Rai.

Acquisizioni di una serie di documenti sono in corso da parte della guardia di finanza nella sede Rai di Viale Mazzini a Roma. A quanto si apprende, l’acquisizione riguarderebbe fatti relativi al periodo in cui Monica Maggioni era direttrice di Rainews24.

L’accusa per l’ex presidente della Camera é di concorso in riciclaggio. La Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo su richiesta della Dda di Roma per un valore di un milione di euro nei confronti dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini. Il sequestro riguarda due polizze vita ed è relativo all’indagine che ha portato in carcere l’imprenditore Francesco Corallo e nella quale Fini è indagato per concorso in riciclaggio. Il sequestro delle due polizze vita, con un valore di riscatto di 495 mila euro l’una è giustificato da inquirenti ed investigatori della Guardia di Finanza per il ruolo centrale di Gianfranco Fini in tutta la vicenda che ha portato in carcere Corallo e al sequestro di beni per un valore di sette milioni nei confronti della famiglia Tulliani. Secondo gli investigatori, Corallo assieme a Alessandro La Monica, Arturo Vespignani, Amedeo Laboccetta, Rudolf Theodoor e Anna Baetsen, avrebbero fatto parte di un’associazione a delinquere che avrebbe evaso le tasse e dedita al riciclaggio. I soldi, una volta ripuliti, sarebbero stati utilizzati da Corallo per attività economiche e finanziarie ma anche nell’acquisto di immobili che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani.

“Le attivita’ e i dati che ci sono stati illustrati testimoniano l’impegno costantemente messo in campo dalla Guardia di Finanza contro le forme piu’ insidiose e patologiche dell’evasione fiscale”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla presentazione del Rapporto 2016 delle Fiamme Gialle. Per il ministro: “Il valore della lotta al sommerso va ben al di la’ dei risultati conseguiti perche’ genera una emersione permanente, attraverso l’ingresso nel circuito legale di attivita’ produttive prima sconosciute”.  Ha aggiunto il responsabile del Tesoro: “Rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e della criminalita’ organizzata rafforza il sostegno all’attivita’ delle tantissime imprese che rispettano le regole”. Padoan ha anche ricordato le misure del Governo per il contrasto all’evasione fiscale e alle frodi Iva a partire dall’adozione per lo split payment per i fornitori della pubblica amministrazione che ha permesso di recuperare omessi versamenti per circa 2,1 miliardi. Il Governo su questo fronte ha chiesto alla Commissione Ue di prorogare l’autorizzazione all’applicazione del meccanismo fino al 2020.

Il procuratore capo reggente di Aosta, Pasquale Longarini, è stato arrestato ieri su richiesta della Procura di Milano, competente su quella valdostana, con le accuse di induzione indebita a dare o promettere utilità e favoreggiamento. Il magistrato, ai domiciliari, è stato fermato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano. L’inchiesta è coordinata dal pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perotti.”In questo momento non abbiamo alcun commento da fare. Attendiamo l’interrogatorio di garanzia a Milano che non e’ ancora stato fissato”. Lo ha detto l’avvocato Claudio Soro, difensore del procuratore capo facente funzioni di Aosta.

La Guardia di finanza ha effettuato ieri in Campidoglio perquisizioni per acquisire i documenti relativi a nomine e assunzioni effettuate dal sindaco Virginia Raggi. La notizia e’ riportata sul sito internet del quotidiano “La Repubblica”. Secondo il giornale, in particolare, sarebbero stati acquisiti i documenti sulla nomina di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica della Raggi. Il fascicolo sulle nomine della sindaca Virginia Raggi, scaturito da un esposto di Fratelli d’Italia, e’ senza ipotesi di reato e senza indagati. Le perquisizioni di ieri a Palazzo Senatorio sono state effettuate dalla sezione di polizia giudiziaria di piazzale Clodio diretta da Maurizia Quattrone.

La Guardia di Finanza di Cosenza ha sequestrato circa 3 milioni 500mila articoli tra capi e accessori d’abbigliamento da utilizzare per i travestimenti in occasione di Halloween. L’operazione è avvenuta nel corso di una serie di interventi finalizzati a prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi o pericolosi per la salute. Una persona è stata denunciata per contraffazione e sette sono state segnalate per l’accertamento di violazioni amministrative. I prodotti sono di origine asiatica. Tra questi, maschere, materiale di genere horror e gadge, che erano destinati alla libera vendita e sono risultati carenti delle minime informazioni per il consumatore e/o contraffatti. Scoperti e sequestrati anche modelli di luminarie natalizie realizzate con materiali potenzialmente pericolosi, giocattoli e stickers risultati contraffatti, in quanto recanti illegittimamente marchi registrati.

Un sequestro di stampi contraffatti per preparare le arancine al ‘Palermo Food Fest’ ha condotto i finanzieri del Gruppo di Palermo alla scoperta di una fabbrica di prodotti con il famoso marchio “Dottor Scholl” alterati. Ala manifestazione, svoltasi alla Fiera del Mediterraneo, le Fiamme Gialle del capoluogo avevano individuato un palermitano che vendeva stampi brevettati, denominati “Arancinotti” da utilizzare per preparare arancine. Dopo il sequestro di oltre 400 pezzi, i finanzieri hanno proseguito nelle indagini per risalire agli anelli superiori della catena. Un lavoro che ha portato ad individuare un locale in Via Oreto nel quale, oltre agli esemplari di “Arancinotti”, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto oltre 33mila prodotti con marchio contraffatto, tra cui accessori elettronici e numerosissimi articoli del noto marchio “Dr. Scholl”, specializzato in prodotti per la cura dei piedi. Il locale, in condizioni fatiscenti e insalubri, oltre che ad essere adibito a magazzino, era un punto di assemblaggio dei vari componenti che servivano a produrre l’articolo contraffatto da mettere in vendita. Nel locale sono stati trovati una postazione di lavoro costituita da un tavolino munito di ventilatore, scatole di pezzi e collanti, spillatrici, pistole silicone, forbici, cacciaviti, fogli adesivi e plastiche sagomate, materiali, questi, da utilizzare per il montaggio e per il successivo confezionamento di plantari, solette, sottopiedi e kit per la cura dei piedi. I prodotti ed i materiali sono stati sequestrati e la proprietaria del magazzino, una cinese titolare di partita Iva, è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Palermo. I finanzieri, parallelamente, stanno svolgendo accertamenti fiscali sull’imprenditrice.

Attraverso l’ attività di controllo e di verifica fiscale, nel 2015, la Guardia di Finanza ha sottratto agli evasori 61 miliardi di euro di imponibile: un risultato mai raggiunto in passato dagli uomini delle Fiamme gialle. Lo ricorda la Cgia di Mestre sottolineando che sempre l’anno scorso, tra evasori totali, paratotali, lavoratori in nero e irregolari sono state scoperte oltre 32.000 posizioni irregolari. Complessivamente negli ultimi 15 anni l’attività della Guardia di Finanza contro gli evasori ha consentito di portate a “galla” quasi 506,5 miliardi di euro e di “scovare” oltre 509.000 evasori. Non va comunque dimenticato che una cosa è l’imponibile accertato e un’altra cosa è la riscossione effettiva, ovvero quanto viene effettivamente incassato dal fisco dopo i vari livelli di giudizio. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dalla Corte dei Conti nella “Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2015”, negli ultimi anni l’incidenza della riscossione sull’accertato di competenza è in costante aumento: nel 2015 ha raggiunto il picco massimo del 14,8 per cento (in termini assoluti corrisponde ad un “incasso” di circa 9,8 miliardi di euro).

Gli imprenditori Stefano Ricucci e Mirko Coppola sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza con l’ accusa di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L’ ordinanza è stata emessa dal Gip di Roma e le indagini sono state svolte dal nucleo di Polizia Tributaria. Le fatture false, per circa un milione di euro, sarebbero state utilizzate da Ricucci per ottenere liquidità finanziaria