gasdotto

La compagnia energetica russa Gazprom prevede di investire complessivamente 850 miliardi di rubli (14,1 miliardi di dollari) nella costruzione delle condutture Power of Siberia nel 2018-2019. Lo ha annunciato oggi il capo della divisione politica economica e finanziaria dell’azienda, Alexander Ivannikov. “Abbiamo una cifra globale per il programma di investimenti 2018-2019, quindi la cifra di 850 miliardi di rubli e’ senza breakdown”, ha detto ai giornalisti. Il gasdotto Power of Siberia percorre 3.000 chilometri (1.864 miglia) ed progettato per trasferire gas dai centri produttivi della regione Irkutsk della Russia e della Repubblica di Sakha ai consumatori che vivono nell’Estremo Oriente russo e in Cina.

Sono scesi in strada oltre 200 manifestanti, tra militanti dei comitati No Tap e cittadini di Melendugno, per protestare contro il ‘Trans Atlantic Pipelne’, il nuovo gasdotto porterà il gas naturale del Mar Caspio in Italia, attraversando la frontiera greco-turca, per poi passare in Albania per approdare in Italia, nel Leccese. La piccola folla, composta anche da mamme, nonne e bambini, è riuscita a bloccare la strada provinciale Melendugno-Calimera che porta alla Masseria del Capitano, dove vengono stoccati gli ulivi espiantati dalla zona di San Basilio per il lavori del gasdotto Tap. I manifestanti hanno impedito ai camion di entrare nell’area di stoccaggio. I lavori erano ripresi a sorpresa, dopo due giorni di stop, all’alba di questa mattina. Su 211 ulivi da espiantare nel sito dove verrà realizzato il gasdotto che trasporterà il gas dall’Azebaigian, ne restano ancora 35 da spostare, ma le proteste stanno rallentando i lavori. Il tam tam sui social network, però, in poche ore ha richiamato moltissimi cittadini. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che ha invitato i compaesani alla calma. I manifestanti si sono schierati davanti al cancello della masseria, impedendo l’ingresso ai camion che trasportavano gli alberi da trapiantare e dopo alcune ore le ditte che lavorano nel cantiere della Tap hanno fatto sapere che avrebbero desistito. Si tratta di “una vittoria simbolica per l’intera causa No Tap, una vera e propria vittoria politica”, hanno fatto sapere dal Comitato No Tap. “Questa mattina c’è stata anche una telefonata, durata circa un’ora tra il ministro dell’Interno Minniti e il prefetto di Lecce”, al termine della quale il cantiere ha chiuso, hanno assicurato. Nella notte due bombe carta sono state fatte esplodere davanti all’uscita secondaria dell’hotel Tiziano di Lecce, dove alloggiano anche alcuni poliziotti impegnati nei servizi di vigilanza il cantiere Tap di Melendugno. Le esplosioni non hanno provocato danni. Secondo gli investigatori potrebbe essere un avvertimento alle forze dell’ordine impegnate a presidiare ma dato che nello stesso hotel alloggiavano anche i giocatori del Lecce, non si esclude che possa trattarsi di un segnale delle frange estreme della tifoseria alla squadra giallorossa.