furbetti del cartellino

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile informa con una nota che, “come comunicato ieri, ha gia’ sospeso, con provvedimenti emessi nella stessa giornata di ieri, nove dipendenti della Direzione Aeroportuale Sicilia Occidentale, sede Aeroporto di Palermo, che hanno ricevuto avvisi di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Palermo per truffa aggravata, false attestazioni e peculato d’uso, a conclusione delle indagini preliminari condotte dalla Guardia di Finanza di Palermo”. “Il Direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, per i nove dipendenti oggetto di indagine – prosegue la nota – ha avviato contestualmente verifiche interne per l’accertamento delle illiceita’ segnalate e ribadisce fermamente la condanna di tali comportamenti che, se confermati, porteranno a ulteriori e piu’ gravi provvedimenti disciplinari, anche a livello amministrativo e civile”. “L’Enac, che si costituira’ parte civile nell’eventuale procedimento penale nei confronti dei nove dipendenti, continuera’ ad assicurare la propria collaborazione agli organi inquirenti e alla Magistratura per l’accertamento dei fatti, a difesa dell’onorabilita’, della professionalita’ e dell’immagine dell’Ente e di tutti i dipendenti che svolgono quotidianamente con onesta’ e dedizione il proprio lavoro”, conclude la nota.

Al via oggi le nuove regole sul licenziamento dei cosiddetti ‘furbetti del cartellino’, ovvero dipendenti pubblici che strisciano il cartellino e si assentano dal posto di lavoro. Entra in vigore il decreto attuativo della riforma Madia, approvato a giugno in Consiglio dei ministri. Il testo ridisegna le regole disciplinari del pubblico impiego nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione. Il provvedimento modifica la legge Brunetta del 2009. Il dipendente che sarà colto in flagrante, entro 48 ore sarà sospeso e successivamente sarà avviato il procedimento disciplinare nei suoi confronti. Il licenziamento arriverà in 30 giorni. E il dirigente pubblico che non darà il via ai procedimenti previsti, a sua volta, potrà essere licenziato. Non si fermano intanto gli illeciti. Come il caso di un dipendente che strisciava due cartellini e per non essere riconosciuto copriva il capo con una scatola. Lo hanno scoperto grazie alle telecamere i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata che hanno dato esecuzione a 23 misure cautelari.

E’ un fenomeno tutto italiano e che in Italia non é stato mai perseguito. Una pratica odiosa, un furto vero e proprio che si é consolidato nel tempo senza una vera riprovazione sociale. In un Paese come il nostro, con percentuali di disoccupazione da record, il ‘vizio’ di timbrare il badge che dovrebbe registrare la presenza e l’ingresso nel luogo di lavoro e immediatamente assentarsi per andare a fare la spesa o in palestra o al bar, ha assunto proporzioni vistose, se è vero come é vero che dal Nord al Sud, dalla Lombardia alle Marche, alla Sicilia, le telecamere unite rilevano questa pratica odiosa, nella sostanziale indifferenza. Oggi il governo annuncia che i colpevoli saranno condannati con il licenziamento e che i dirigenti che consentono, piu’ o meno consapevolmente, questa pratica, verranno sanzionati. Era ora. In Italia, per mancanza di lavoro, tanti giovani emigrano dal Sud o al Nord, e molti altri varcano i confini nazionali per raggiungere la Gran Bretagna o la Germania. Il pensiero che molti, con un lavoro a tempo determinato nel settore pubblico, possano rubare del tempo e del denaro, sottraendosi ad un obbligo e a un dovere, rimane sorprendente. Un sentito ringraziamento alle telecamere e alla volontà politica ora ben chiara che permetteranno di punire i colpevoli. Furbetti del cartellino? No, ladri.