famiglia

“Più che di un dipartimento mamme, al Pd servirebbe un dipartimento del buonsenso…”. Lo scrive su Facebook Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia, rilanciando l’analisi pubblicata sul Giornale di oggi dal titolo “Follia fiscale: tasse più alte alle donne che fanno figli”. “Illudersi che sia sufficiente qualche bonus bebè, peraltro scopiazzato male dai governi Berlusconi, per invertire la rotta di un saldo demografico sempre più negativo – aggiunge Bergamini – vuol dire non aver compreso a fondo la complessità di un tema che andrebbe affrontato con più impegno di quanto abbia fatto il governo in questa legislatura. E il fatto che a conti fatti le donne che scelgono famiglia e lavoro siano tassate più delle altre, dimostra che la stessa politica dei bonus in realtà non è altro che una partita di giro a scopo unicamente propagandistico. Dispiace constatare – ha poi concluso la deputata azzurra – che questa legislatura, al netto degli slogan e delle battaglie per l’uso del femminile nelle aule parlamentari, non si sia distinta per politiche volte davvero a favorire una reale parità di genere. Anzi: nel 2015 e nel 2016, non era mai accaduto prima d’ora, il divario tra occupazione maschile e femminile è aumentato”.

“Da sempre noi vescovi abbiamo parlato di voi e per voi, poiche’ siete il fondamento dell’edificio, la cellula viva dell’organismo sociale, l’icona del mistero della Chiesa sposa di Cristo: voi siete la Chiesa nella casa, la Chiesa domestica che ogni giorno celebra la liturgia della vita e dell’amore”. Sono le parole di ammirazione e di affetto dedicate alla famiglia, nella prolusione del cardinale Angelo Bagnasco all’Assemblea della Cei. “Dio continua in voi il miracolo della vita, vi chiama ad una missione straordinaria: generare non solo dei corpi, ma delle persone, ecco l’educazione”, ha proseguito: “Quante volte abbiamo detto che la cultura oggi disprezza la famiglia e la politica la maltratta! Come se questo nucleo, questo microcosmo, fosse vecchio e superato, e si dovesse viaggiare trionfalmente verso nuove forme, piu’ aggiornate – si dice – piu’ efficaci e libere. Come se le relazioni fossero una opzione, e non la via per essere veramente persone; come se i legami mortificassero la liberta’, e non invece la condizione per essere veramente liberi; come se le scelte definitive fossero contrarie allo slancio vitale dell’individuo, anche nella sfera degli affetti piu’ intimi. Ma questa smania che rincorre ogni alito di vento, che e’ insofferente del quotidiano e del normale, non e’ forse segno del vuoto interiore, del male di vivere?”. “Siate voi, famiglie, a proclamare – nella diuturna riconquista del vostro amore e del vostro sacramento – la bellezza del matrimonio e della famiglia come il vero fondamento del vivere sociale; siate voi a testimoniare la bellezza della paziente dedizione ai figli; la possibilita’ di vivere insieme tutta la vita”, ha detto il cardinale. “Siate la risposta concreta e alternativa all’individualismo radicale che respiriamo, e che spinge a vivere isolati gli uni dagli altri in nome di una autonomia che ci distrugge”, la consegna. “Quante volte abbiamo messo in guardia dalle derive antropologiche”, ha sottolineato Bagnasco a proposito del suo decennio di presidenza: “Esse, in nome dell’uomo, lo negano con costumi e leggi che sembrano rispettare la liberta’, ma in fondo sono convenienti all’economia”. “Le famiglie – sul piano sociale – si sentono sostanzialmente abbandonate”, il grido d’allarme: “sono urgenti politiche familiari consistenti nelle risorse e semplici nelle condizioni e nelle regole. Non sostenere la famiglia e’ suicida”. Altro appello, quello per il sostegno “alla scuola paritaria, puntualmente messo in discussione da un pregiudizio ideologico: eppure, nella laica Europa questi muri sono caduti, per cui si riconosce il valore culturale della scuola paritaria nell’assicurare la memoria dei nostri Paesi, come pure la stessa ricchezza che ne deriva per la liberta’ educativa e il pluralismo. In Italia, invece, sembra non valere nemmeno il criterio dell’investimento, che consente allo Stato di risparmiare ogni anno – al netto del contributo – ben 6 miliardi di euro”.

“L’Europa sta vivendo una crisi profonda. Molte persone non riescono più a identificarsi con le idee dei politici. Un’economia ferma da anni, la disoccupazione, una povertà diffusa, un flusso incessante di profughi, il terrorismo e la crescente islamofobia fanno sì che si stiano diffondendo un certo senso di impotenza e di disorientamento. Ho la sensazione che gli europei non abbiano prospettive per il futuro. L’Europa potrà sopravvivere solo se si tornerà a promuovere la cellula più piccola della società, ovvero la famiglia”. Lo ha detto il colonnello Christoph Graf, comandante della Guardia Svizzera Pontificia, intervenendo nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico alla cerimonia di giuramento delle nuove reclute del Corpo. La politica e l’economia “devono creare i presupposti perché le famiglie abbiano un reddito sicuro e possano far crescere i propri figli senza preoccupazioni. In fondo i nostri figli sono il futuro della società. Una causa di questa crisi non va forse ricercata anche nella crescente scomparsa della fede, nella crescente mancanza di Dio? Non è che per caso Dio viene volutamente spinto ai margini da determinati ambienti? Svegliatevi, cari cristiani! Il mondo attuale ha di nuovo bisogno di esempi, specialmente nella nostra Europa”. “Il mondo attuale -ha continuato Graf- ha di nuovo bisogno di persone semplici, umili, che vivano e testimonino la fede. Persone che svolgano ogni giorno con amore i loro doveri, che preghino e facciano penitenza. La Vergine Maria non solo chiede che si reciti il rosario, ma esorta anche noi cristiani a digiunare. Vi sorprenderete di quello che potrete ottenere con ciò”. Quattro delle quaranta reclute hanno giurato in lingua italiana. Quest’anno hanno preso parte alla cerimonia le prime guardie che hanno seguito il nuovo modello di scuola reclute, con formazione di un mese in Svizzera, da parte del centro di formazione di polizia del canton Ticino.

“Mi auguro che presto sia avviata anche in Italia una politica per la famiglia che passi prima di tutto attraverso un fisco che tenga conto dei carichi che i nuclei devono sostenere”. Lo afferma Antonio Satta, segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc). “E’ ora di dare una svolta all’economia di tanti territori tornando a dare maggiori risorse ai cittadini e cominciando col ridisegnare un fisco di piu’ a misura di famiglia. Aiutare le famiglie significa aiutare le imprese e tutto il sistema produttivo- dice Satta- Il 2017 sia l’anno della svolta in questo senso”.

“Se in Italia non si fanno piu’ figli, come certifica l’Istat, la colpa non e’ delle giovani coppie, ma dei governi di centrosinistra che in questi anni hanno dimenticato il ruolo fondamentale della famiglia e le politiche di aiuti e di sostentamento che sono alla base dello sviluppo di tanti paesi europei”. Lo dice Renato Schifani, senatore di Fi, che aggiunge: “Il crollo delle nascite e’ solo colpa di una politica che in questi anni, e soprattutto con il governo Renzi, ha vissuto di provvedimenti propadandistici come gli 80 euro, il jobs act o la riforma della scuola, che non hanno dato alcuna spinta di ripresa al paese, indebolendone invece lo stato sociale. Ecco perche’ il centrodestra sta elaborando una proposta di politica economica che guardi al sociale attraverso misure strutturali di seria riduzione della spesa pubblica e di taglio agli sprechi”.

“Una sentenza che molti non esitano a definire storica. Per la prima volta viene riconosciuta anche in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati negli Stati Uniti grazie alla maternità surrogata”. Così in una nota Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, commenta la decisione della Corte d’Appello di Trento. “Ancora una volta sono le aule di tribunale a riscrivere il diritto di famiglia, di fronte a una politica perennemente in ritardo, incapace di leggere i cambiamenti che avvengono nella società e di dare risposte adeguate – denuncia – Una politica che sceglie compromessi al ribasso piuttosto che condurre con determinazione battaglie di piena uguaglianza”. La sentenza “stabilisce un principio importantissimo e cioè l’assoluta indifferenza delle tecniche di procreazione cui si sia fatto ricorso all’estero rispetto al diritto del minore a veder riconosciuto il suo stato di ‘figlio’ nei confronti di entrambi i genitori che se ne sono presi cura sin dalla nascita nell’ambito di un progetto di genitorialità condivisa. L’ordinanza – ricorda Chiavacci – si rifà a una recente sentenza della Corte di Cassazione che esclude che nel nostro ordinamento l’unico modello di genitorialità previsto sia quello fondato sul legame biologico tra il genitore e il bimbo nato, mentre è prevalente il concetto di responsabilità genitoriale che si manifesta nella consapevole decisione di allevare con cura ed amore il bambino”.La sentenza, prosegue la presidente nazionale dell’Arci, “salvaguarda quindi il diritto del minore all’unità familiare, il diritto alla cura, ad essere amato e cresciuto da due genitori, indipendentemente dal loro sesso. E’ la vita reale che a poco a poco avanza, sono i volti di tante famiglie che chiedono riconoscimento e tutele. E’ un chiaro invito alla politica a riscrivere l’impianto giuridico del diritto di famiglia, dando rappresentanza alle nuove famiglie e considerando prioritario l’interesse del minore a crescere in una famiglia unita, con i genitori che sin dalla nascita se ne sono presi cura e l’hanno amato”. “Oggi non possiamo che gioire per questa sentenza, insieme alle tante famiglie arcobaleno che chiedono tutele e riconoscimento. Ma questa sentenza – conclude Chiavacci – ci dice anche quanta strada ci sia ancora da fare per avere una legislazione che tuteli davvero i diritti e la libertà delle persone”.

“Lavorando con mia moglie e i miei figli ho privilegiato una collaborazione di fiducia che genera sfiducia: è stato un errore, me ne rammarico profondamente e chiedo scusa ai francesi. Ho agito secondo una consuetudine, che è legale ma che i cittadini non vogliono più”. Lo ha dichiarato il candidato della destra alle presidenziali francesi, François Fillon, in conferenza stampa nella sede del suo partito a Parigi. Ha aggiunto: “Il primo coraggio in politica è riconoscere i propri errori. Collaborare con la propria famiglia è una pratica ormai rifiutata dai francesi, ciò che era accettabile ieri non lo è più oggi”. Ancora, ha sottolineato che “tutto ciò è stato legale”, ma “sul piano morale questa questione etica è talmente essenziale che mi mette di fronte alla mia coscienza e ai francesi, solo a loro, non ai media a cui non spetta giudicare”.

Una donna di Gela, Giuseppa Savatta, 41 anni, ha ucciso le sue due figlie, Maria Sofia di 9 anni e Gaia di 7 e poi ha tentato di suicidarsi scavalcando il balcone della sua casa, al secondo piano di un edificio di via Passaniti, nel centro storico della città. La donna avrebbe ucciso le figlie facendogli ingerire candeggina. Subito dopo avrebbe ingerito anche lei il liquido cominciando a gridare e tentando di scavalcare il balcone di casa. I corpi delle bambine sono stati trovati dal marito della donna, Vincenzo Trainito, 48 anni, ingegnere che insegna in un istituto scolastico privato, rientrato in casa ha pure bloccato la moglie mentre tentava di lanciarsi dal balcone. L’uomo ha poi chiamato polizia e carabinieri. Alcuni vicini dicono che la donna soffrisse di depressione ma l’indiscrezione non è confermata, al momento, da alcun atto ufficiale.

E’ crollata di quasi 120 miliardi di euro in un anno la ricchezza finanziaria degli italiani. Lo riferisce Unimpresa. Negli ultimi 12 mesi, le famiglie del nostro Paese hanno registrato pesanti variazioni negative sui loro “bilanci”, soprattutto a causa dell’andamento dei mercati finanziari: giu’ di 168 miliardi il valore delle azioni e di 57 miliardi quello delle obbligazioni; in calo anche il saldo dei depositi bancari per 15 miliardi. E’ invece cresciuta di 61 miliardi la liquidita’, tra contanti e conti correnti. Questi i dati principali di una analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale le famiglie si sono rifugiate anche nelle assicurazioni e le riserve sono aumentate di oltre 50 miliardi. Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, il totale della ricchezza delle famiglie italiane da giugno 2015 a giugno 2016 e’ calata di 118,5 miliardi (-2,88%) da 4.122,1 miliardi a 4.003,5 miliardi. A pesare sulla variazione negativa e’ soprattutto il comparto finanziario: il valore dei titoli azionari e’ sceso di 168,8 miliardi (-17,07%) passando da 989,1 miliardi a 820,2 miliardi; in discesa anche il valore delle obbligazioni, diminuire di 57,3 miliardi (-12,06%) da 475,5 miliardi a 418,2 miliardi; giu’ anche i crediti finanziari (relativi ai prestiti da privati a privati) di 1,1 miliardi (-7,44%) da 15,6 miliardi a 14,4 miliardi.

In occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale della Contraccezione si svolgera’ domani lunedi’ 26 settembre 2016 alle 13 presso la Sala Stampa di Montecitorio la conferenza stampa promossa dalla Consulta dei Consultori Familiari per riportare l’attenzione sulla necessita’ e l’importanza di garantire alle donne e alle coppie il diritto di accesso alla procreazione cosciente e responsabile. In questi giorni si e’ parlato molto di fertilita’ e salute della donna, a proposito della campagna della ministra Lorenzin per il ‘Fertility Day’. Nel Piano Nazionale per la Fertilita’ del Ministero della Salute i consultori vengono investiti di compiti prettamente sanitari, snaturando quanto previsto dalla normativa in vigore, che prevede un approccio multidisciplinare, e ignorando il fondamentale ruolo che i consultori gia’ esercitano sulla salute riproduttiva. Per garantire davvero la salute e la consapevolezza delle scelte riproduttive e’ necessario mettere a disposizione della donna e della coppia gli strumenti per esercitare il diritto alla maternita’ e paternita’ consapevoli e responsabili attraverso l’accesso alla Pianificazione Familiare e alla contraccezione sicura, facile, gratuita. Perche’ il diritto alla salute sia esercitabile e perche’ la maternita’ e la paternita’ siano davvero una scelta, la contraccezione deve essere al centro della progettualita’ e dell’operativita’ dei consultori. Le Istituzioni regionali e nazionali che hanno la responsabilita’ sulla organizzazione e la gestione dei servizi per la salute, si impegnino realmente per il potenziamento della rete dei consultori. Intervengono alla conferenza stampa Pina Adorno, Consulta Consultori Roma; Anna Pompili, Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto (Amica); Serena Fiorletta, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo (Aidos)); Marica Di Pierri, A Sud; Maria Paola Costantini, CittadinanzAttiva; Vittoria Tola, Unione Donne in Italia (Udi).