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“Di domenica, mentre gli italiani votavano ai ballottaggi, in un consiglio dei ministri durato appena 18 minuti, i partiti si sono giocati 17 mld dei soldi dei cittadini. Cinque sono già stati regalati sull’unghia a Intesa Sanpaolo e altri 12 sono a rischio sui crediti deteriorati e i contenziosi degli istituti veneti. In pratica, hanno messo nel piatto un miliardo al minuto per chinare la testa di fronte al ricatto della prima banca italiana che si è presa solo le parti buone di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. E ha lasciato a noi il resto”. Lo si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Risultato? I due istituti – continua il post – sono stati comunque cancellati dalla faccia della terra e circa 4mila persone perderanno il posto di lavoro. Mentre centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori urlano la loro disperazione. Questa politica, a livello nazionale e locale, è stata complice. Così come complice è stata una vigilanza (distratta?) che per anni ha visto nella Popolare di Vicenza di Zonin un soggetto così solido da poterne aggregare altri”. “Partiti e regolatori hanno lasciato fare per anni a banchieri che hanno spolpato le aziende di credito con prestiti sciagurati (e mai tornati indietro) agli amici degli amici, con pressioni agli imprenditori onesti per l’acquisto delle loro azioni attraverso il sistema dei mutui ‘baciati’ e con informazioni spesso inquinate ai piccoli risparmiatori che si son fidati di strumenti finanziari in realtà molto pericolosi, eppure presentati come un investimento sicuro”.