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“Tajani e’ il candidato premier di Forza Italia, non della coalizione di centrodestra. Io sono la candidata premier di Fratelli d’Italia e non partecipo per fare testimonianza ma per vincere. Speriamo di consegnare all’Italia per la prima volta un presidente del Consiglio donna”. Cosi’ la leader di Fdi, Giorgia Meloni, risponde a chi le chiede dell’annuncio di Silvio Berlusconi che vorrebbe l’attuale presidente del Parlamento europeo a Palazzo Chigi.

“Il mio candidato e’ e rimane Fabrizio Micari, siamo stati con lui a lungo. Stiamo facendo insieme la lista del presidente. Sto dando il mio contributo a questa lista per cercare di dare una svolta alla Regione. Credo che Fabrizio Micari sia per il suo stile di vita, per quello che e’, la vera discontinuita’ rispetto agli altri candidati”. Lo ha detto all’Italpress il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a margine di No smog mobility. “Possiamo chiamarlo subito, in diretta, per averne conferma – ha aggiunto Orlando -. L’indicazione di Micari mi trova convinto piu’ che mai. Stasera peraltro avremo una cena elettorale. Non l’avrei organizzata se non fossi piu’ che convinto. Ci sono i nervosismi di chi e’ in lista e di chi non lo e’. Fibrillazioni fisiologiche che dobbiamo evitare che diventino patologiche”. Colpa della legge elettorale? “Conoscete una sola formazione politica e una sola competizione elettorale senza nervosismi prima della formazione delle liste? Ci sono anche nel movimento Cinquestelle, e vogliamo parlare di quelle del centrodestra?”, conclude Orlando.

“Il mio primo atto da presidente sara’ una legge sul diritto allo studio in Sicilia. Dobbiamo mettere fine alla sciagurata fuga di massa dei giovani costretti ad allontanarsi da casa con grave sacrificio per loro e per le risorse delle famiglie. Pensiamo che si debba anche operare perche’ termini la diaspora dei tanti insegnanti anche loro costretti a lasciare la terra che amano”. Lo ha detto nel corso di un forum all’Agenzia Italpress, Claudio Fava, candidato alla presidenza della Regione siciliana.

“Oggi è un giorno importante perché stiamo ridando ai siciliani un’ancora di speranza. Stiamo dando una speranza delusa dalla demagogia di certa politica”. Così Nello Musumeci, candidato del centrodestra alle Regionali, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. “Il senso di responsabilità è stato il lievito di questo progetto – aggiunge Musumeci -. Per questo voglio ringraziare i leader di tutte le forze politiche. A cominciare da Gianfranco Miccichè: si è detto che il mio rapporto con lui è agrodolce. Ma è più dolce che amaro”. Per quanto riguarda il programma della coalizione, l’ex An ha annunciato “sarà discusso nei prossimi giorni e sarà illustrato a tutte le famiglie dell’Isola. La politica, la buona politica deve tornare autorevole e non deve vergognarsi di se stessa. La nostra sarà una giunta politica proprio per queste ragioni”.

“ll calore che abbiamo incontrato è stato davvero notevole e non mi riferisco solo alle condizioni climatiche, anzi”. Parole di Giancarlo Cancelleri, candidato 5 stelle alla presidenza della Regione siciliana, al termine della della prima parte del tour #atuttaSicilia, a bordo di due pulmini elettrici.
Cancelleri ha viaggiato nell’Isola a fianco del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e del deputato Alessandro Di Battista.
“Le piazze – ha detto il candidato pentastellato – sono state molto reattive ovunque, i siciliani ci hanno ascoltato con grande attenzione e partecipazione. Ci chiedono di andare avanti, sanno che la svolta è a portata di mano ma che non bisogna abbassare la guardia, cosa che, ovviamente, abbiamo ben presente anche noi”.
Da Marina di Ragusa a Castelbuono (tappe di apertura e chiusura della prima parte del tour) sono state migliaia le mani strette dai tre deputati, che hanno incontrato anche numerosi imprenditori negli incubatori di imprese innovative di Misterbianco e dell’università di Messina, che hanno parlato dei loro ambiziosi progetti, spesso mortificati da un politica finora assente.
Il tour del Movimento 5 Stelle riprenderà sabato 19 agosto col comizio di Gela e si chiuderà il 28 in provincia di Palermo con un comizio a Termini Imerese e una passeggiata a Bagheria.
“L’unica nota stonata del tour – afferma Cancelleri – è stata l’enorme difficoltà che abbiamo incontrato per la ricarica de pulmini elettrici. In Sicilia le colonnine sono quasi assenti, a dimostrazione del fatto che in questo versante siamo ancora molto indietro. Anche questa è una sfida che intendiamo raccogliere. La mobilità sostenibile anche da noi deve avere un notevole impulso”.

“La proposta di Idea Sicilia e’ giovane e ben radicata nei territori. E’ innegabile che per questo viene presa in considerazione sia dal centrodestra che dal centrosinistra. L’interlocuzione e’ a tutto campo. Tra i punti principali del nostro programma ci sono il rilancio dell’economia, il risanamento della sanita’ siciliana, il diritto allo studio e il pacchetto giovani. Come ha detto l’onorevole Salvatore Cardinale, confermo recenti contatti. Al momento non c’e’ alcun ragionamento definitivo, dopo Ferragosto contiamo di avere interlocuzioni piu’ concrete”. Lo ha detto all’ITALPRESS Roberto Lagalla, ex rettore dell’Universita’ di Palermo, leader di Idea Sicilia, confermando le parole del leader di Sicilia Futura, Salvatore Cardinale, che ieri aveva detto di voler “recuperare anche l’area Pisapia-Tabacci”. Il leader di Centro Democratico, Bruno Tabacci, ha sostenuto fin dal primo momento la candidatura di Lagalla.

“Grasso e’ il presidente del Senato in carica. E’ un momento molto delicato per il Parlamento che si accinge ad affrontare importanti provvedimenti legislativi e il presidente del Senato non deve essere tirato per la giacca. In ogni caso noi avremmo un nostro candidato e quindi i candidati del Pd non hanno alcun accordo con noi per essere sostenuti”. Lo ha detto il leader di Ap Angelino Alfano, ministro degli Affari esteri, oggi a Palermo, rispondendo a una domanda sulle presunte pressioni di settori del Pd su Pietro Grasso perche’ si candidi alla presidenza della Regione siciliana in vista del voto del 5 novembre.

Si va verso il rinvio al Csm del processo disciplinare a carico di Michele Emiliano, che secondo il calendario fissato, doveva riprendere, dopo la prima udienza, lunedi’ prossimo. La ragione sarebbe un impedimento sia del vice presidente Giovanni Legnini che presiede il collegio, sia dello stesso Emiliano. Non si tratterebbe di uno slittamento breve: la nuova udienza potrebbe essere a meta’ luglio. Emiliano e’ accusato di aver infranto il divieto per i magistrati di iscriversi e fare attivita’ politica in un partito, anche per aver concorso alla segreteria nazionale del Pd.

“Sala ha detto: ‘Maroni vince’. Quindi, sono d’accordo con lui. Sono sempre d’accordo con il sindaco di Milano. Spero che il loro sia un candidato forte, autorevole, impegnativo, perché non mi piace vincere facile. Battute a parte, sono pronto alla sfida”. Non ha paura delle urne il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, pensando alle regionali dell’anno prossimo, di fronte alla richiesta del primo cittadino di Milano al Partito democratico di trovare un ‘osso duro’ per sfidare l’ex segretario della Lega Nord, in corsa per il secondo mandato. Certo è che un primo ‘termometro’ del consenso sarà il referendum per una maggiore autonomia del 22 ottobre. “Se mi aspetto una grande affluenza? Dobbiamo lavorare per questo. Non faccio come Renzi – attacca il governatore – che, sapendo che le primarie del Pd sarebbero state un flop rispetto a quelle del 2013, diceva di aspettarsi meno della metà così poi ne aveva qualcuno in più ed è un grande successo, superiore alle previsioni. Questi sono giochini della politica nazionale. Io lavoro per avere un’affluenza grandissima, perché questa è la differenza”.Ecco, la partita nazionale passa anche per il Carroccio dal congresso, ormai alle porte. “Si tiene a Parma – ricorda Maroni – il 21 maggio. Il congresso è sempre un momento importante di confronto e di dibattito, di ricarica. Quindi, ha fatto bene Salvini a convocarlo”. Una presa di distanze, però, arriva quando c’è da commentare il presunto dossier sui rapporti fra Ong e scafisti citato in tv dal segretario di via Bellerio e smentito dal leghista Giacomo Stucchi, presidente del Copasir. “Io non ce l’ho”, la replica di Maroni. Che non vuole entrare nella polemica fra il suo assessore all’Agricoltura, Gianni Fava, sfidante di Matteo Salvini, alle primarie del 14 maggio: “Io faccio il governatore. Sto attento a queste cose ma faccio un altro mestiere”. E, tornando sul referendum, segnala: “Firmerò il decreto di indizione il 29 maggio. Qualcuno ha sollevato polemiche sul fatto che Zaia l’ha già firmato. Io voglio fare le cose perbene, perché sennò il decreto potrebbe essere impugnato al Tar e il referendum non si farebbe. Stiamo facendo le cose in modo giusto. Il 29 maggio sarà una grande festa”.Poi un accenno alle dinamiche del centrodestra in vista delle elezioni politiche, che non sono dietro l’angolo ma neanche lontanissime. “Non siamo pronti tranne in Lombardia. Bisogna adottare il modello lombardo anche a livello nazionale per pensare di vincere, sennò regaliamo la vittoria a qualcun altro”. Mentre “la legge elettorale non mi interessa. Penso che Renzi voglia fare le elezioni anticipate ad ottobre. Cosa ragionevole dal suo punto di vista. L’uscita di Mattarella, che ha chiesto di fare in fretta sulla legge elettorale, conferma questa ipotesi. Secondo me, domenica, dopo l’assemblea del Pd, ci sarà – conclude Maroni – un’accelerazione”.

“Da alcuni mesi, stiamo discutendo e votando in Rete il programma di governo. Abbiamo concluso le votazioni sul programma Energia e ora stiamo terminando la discussione sul programma Esteri. Il MoVimento 5 Stelle e’ attualmente l’unica forza politica italiana che si preoccupa di programmare l’attivita’ di governo che proporra’ agli elettori alle prossime politiche ed e’ l’unica forza politica al mondo a farlo in modo partecipato in Rete, consentendo a ogni singolo iscritto di contare e dire la sua”. Cosi’ Davide Casaleggio, in una lettera al Corriere della Sera, sottolineando come “molti commentatori si sorprendono del fatto che ormai, nei sondaggi, il MoVimento 5 Stelle goda della fiducia di un terzo degli elettori, in particolare dei giovani dove arriva circa al 50% e se anche i sedicenni avessero diritto di voto, come penso sarebbe giusto, la percentuale sarebbe ancora piu’ alta. Forse dovrebbero soffermarsi a capire come funziona il nostro sistema e come funziona quello dei partiti, che ormai non sta piu’ in piedi neppure economicamente. Garantiamo un servizio migliore e siamo piu’ efficienti nel portare le istanze dei cittadini dentro le istituzioni, sia dove siamo opposizione, ma soprattutto dove governiamo. Per rimanere in tema digitale: la vecchia partitocrazia e’ come Blockbuster, noi siamo come Netflix. Il futuro e’ nella Rete, nella partecipazione. E siamo coscienti degli oneri che derivano dall’avere questa prospettiva. Il MoVimento 5 Stelle, come gia’ detto da vari portavoce, presentera’ la sua squadra di governo prima del voto, che ci auguriamo sia fissato il prima possibile. Su Rousseau i nostri iscritti voteranno i candidati al Parlamento che finiranno nelle liste e anche il candidato premier, che contiamo di poter presentare ufficialmente, assieme al programma completo, alla prossima edizione di Italia 5 Stelle che si terra’ questo autunno”, conclude.