Calenda

“Prima ancora di un piano industriale per l’Italia, serve un piano industriale che faccia funzionare i ministeri: uno per quello dello Sviluppo economico, uno per il Mef, uno per quello del Lavoro”. Lo afferma Tommaso Nannicini, responsabile economico del Pd, in una intervista a Repubblica, replicando al ministro Carlo Calenda. “Più che la caccia allo slogan del secolo, abbiamo bisogno che molti dei piani ambiziosi finora lanciati vengano attuati – replica a Calenda – La politica si deve riappropriare del controllo e dell’indirizzo rispetto alle tecnostrutture: molti ritardi stanno nella fase dell’implementazione, non in quella della formulazione delle idee”. “Calenda ha una forte individualità, ma sa fare gioco di squadra. Le squadre hanno giocatori forti ma poi serve uno schema armonioso. Il mio discorso non era riferito ai singoli ministri ma ai rapporti tra tecnostrutture – prosegue – Per semplificare: l’indirizzo politico lo decide il governo, non un capo di gabinetto”. Sul piano industriale Nannicini crede che sia “necessario allargare l’ottica e passare da Industria 4.0 a Impresa 4.0: c’è un tessuto di imprenditorialità medio-piccola che è un pilastro della capacità produttiva dell’Italia: va aiutato a digitalizzarsi, a stare sul mercato internazionale”.

Se non ci sarà accordo tra Italia e Francia su Fincantieri-Stx, “rimarremmo nella situazione attuale e cercheremo degli altri acquirenti”. Lo ha detto al ‘Journal du dimanche’ il ministro dell’Economia di Francia, Bruno Le Maire, aggiungendo: “Ma noi non ci auguriamo che accada”. Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, sara’ a Roma martedi’ per vedere il collega Pier Carlo Padoan e il responsabile dello Sviluppo economico, Carlo Calenda nel tentativo di riprendere il dialogo interrotto quando Parigi, dopo aver stracciato gli accordi sottoscritti dal Governo italiano con il precedente esecutivo francese, ha annunciato la volonta’ di nazionalizzare i cantieri navali di Saint Nazaire. Intanto la Francia punta alla cooperazione militare.
“E’ un gesto di apertura del Presidente della Repubblica – ha dichiarato Le Maire – Finora siamo rimasti alla cooperazione nel settore civile, ma ora diciamo agli amici italiani di guardare a quello che possiamo fare in campo militare e costruire un grande campione della cantieristica europea”.

Sulla vicenda Italia-Francia su Fincantieri-Stx per il governo italiano “non c’e’ verso che noi accettiamo il 50%. E’ una questione di dignita’, non ci muoviamo di un millimetro”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, intervenendo a Roma a un’iniziativa del movimento ‘Forza Europa’ di Benedetto della Vedova e riferendosi alla decisione annunciata dalla Francia di nazionalizzare temporaneamente i cantieri Stx per bloccarne l’acquisto da parte di Fincantieri. E su Telecom ha dichiarato: “Non si risponde alla nazionalizzazione di Stx nazionalizzando Telecom. A una fesseria non si risponde con una fesseria. Questo non e’ un kindergarden in cui due bambini litigano, e’ una cosa seria”. Per Calenda la questione “mette in gioco come si sta insieme in Europa. Non e’ un lavoro sull’economia ma sulla modernita’ e rischia di perdere tutta l’Europa”.

“L’apertura dei mercati e’ un determinante fattore competitivo dell’economia di un Paese e il merito dei governi Renzi e Gentiloni e’ di avere difeso, per quanto e’ stato possibile, la proposta di legge sulla concorrenza, nel suo lungo e faticoso iter parlamentare, dai veti di corporazioni interessate a proteggere rendite storiche e ingiustificabili a danni dei consumatori e della competitivita’ delle imprese. Quella che ora giunge al voto del Senato non e’ la migliore delle leggi possibili, ma per la prima volta da’ corso a una previsione legislativa – quella di una legge annuale sulla concorrenza, che recepisca le segnalazioni dell’Antitrust su norme o misure che riducono la competizione sul mercato dei beni e dei servizi – che dal 2009 non aveva mai trovato concreta attuazione”. Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. “La crescita e l’occupazione si giovano anche della concorrenza e dell’apertura dei mercati. Un ennesimo stop o un’ennesima marcia indietro imposti dai partiti di maggioranza sarebbero un errore, che smentirebbe l’impegno riformatore di questo e del precedente governo e – conclude Della Vedova – l’ottimo lavoro svolto finora, con apprezzabile sensibilita’ politica, dal Ministro Calenda”.

Sarà pubblico online il primo elenco dei ‘lobbisti’. Dai consulenti, alle imprese, fino alle associazioni di categoria e a tutti i gruppi portatori di interesse. Chiunque vorrà incontrare i vertici del ministero dello Sviluppo Economico per un interesse dovrà iscriversi in un registro pubblico. C’è un mese di tempo per registrarsi. L’obbligo di iscrizione scatterà il 6 ottobre. L’obiettivo del MISE, annunciato dal ministro Carlo Calenda, si inquadra nelle azioni di trasparenza (registrotrasparenza.mise.gov.it) ed è quello di rispondere alle esigenze dei cittadini, sempre più intenzionati a partecipare da vicino alle attività della pubblica amministrazione.