banche venete

“Dalla audizione di oggi con l’ex amministratore ora commissario liquidatore Viola emerge con chiarezza l’assoluta non credibilità del fatto che la procedura di offerta delle due banche venete sia stata aperta e trasparente”. Lo sostiene Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e componente della commissione d’inchiesta sulle banche. “Sono i tempi stessi di apertura e chiusura della data room e di predisposizione e pubblicazione in gazzetta ufficiale di un decreto molto complesso a rendere evidente quello che ha combinato in quei giorni il Ministro Padoan dopo aver perso mesi su mesi”, aggiunge.

“Di domenica, mentre gli italiani votavano ai ballottaggi, in un consiglio dei ministri durato appena 18 minuti, i partiti si sono giocati 17 mld dei soldi dei cittadini. Cinque sono già stati regalati sull’unghia a Intesa Sanpaolo e altri 12 sono a rischio sui crediti deteriorati e i contenziosi degli istituti veneti. In pratica, hanno messo nel piatto un miliardo al minuto per chinare la testa di fronte al ricatto della prima banca italiana che si è presa solo le parti buone di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. E ha lasciato a noi il resto”. Lo si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Risultato? I due istituti – continua il post – sono stati comunque cancellati dalla faccia della terra e circa 4mila persone perderanno il posto di lavoro. Mentre centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori urlano la loro disperazione. Questa politica, a livello nazionale e locale, è stata complice. Così come complice è stata una vigilanza (distratta?) che per anni ha visto nella Popolare di Vicenza di Zonin un soggetto così solido da poterne aggregare altri”. “Partiti e regolatori hanno lasciato fare per anni a banchieri che hanno spolpato le aziende di credito con prestiti sciagurati (e mai tornati indietro) agli amici degli amici, con pressioni agli imprenditori onesti per l’acquisto delle loro azioni attraverso il sistema dei mutui ‘baciati’ e con informazioni spesso inquinate ai piccoli risparmiatori che si son fidati di strumenti finanziari in realtà molto pericolosi, eppure presentati come un investimento sicuro”.

Nel panorama bancario odierno “non ci sono altri focolai” che facciano pensare a nuove crisi. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ai microfoni del Gr1 di Radio Rai. “Con le misure introdotte per Mps – ha spiegato – abbiamo rimesso in carreggiata” l’istituto e “le venete saranno assorbite da Intesa, che non ha problemi di credibilità. Alle altre banche chiediamo di accelerare il credito all’economia e di liberarsi dalle sofferenze. Il problema sul fronte dei flussi migratori “è quello di avere un atteggiamento uniforme da parte di tutta la Ue. L’Italia sta facendo di più. Di sicuro non ci porremo problemi sui limiti delle risorse” che verranno impiegate.

La Bce, come da attese, ha dichiarato le due banche venete ‘prossime a fallire’ e ha informato il Single Resolution Board, (Srb) il quale ha deciso di non applicare la procedura di risoluzione. Le due banche quindi saranno liquidate secondo le procedure delle norme italiane. “Il Governo si riunirà nel fine settimana per adottare le misure necessarie ad assicurare la piena operatività bancaria, con la tutela di tutti i correntisti, depositanti e obbligazionisti senior”. È quanto si legge in una nota del Tesoro dopo le comunicazioni della vigilanza Bce e del meccanismo di risoluzione Ue sulle banche venete. La Commissione “prende nota della decisione della Bce” sulle Banche venete, e “sta ora alle autorità italiane determinare la strada da prendere per le due banche, in linea con la legislazione italiana sul fallimento”. Bruxelles “sta avendo discussioni costruttive con le autorità” sulle proposte di sostegno statale, ci sono “progressi per trovare molto presto una soluzione”. Lo fa sapere la Commissione Ue, precisando che i depositi e i senior bond saranno protetti.

“Sulle banche il filo tra le autorita’ italiane e le autorita’ europee e’ un filo diretto continuo. Penso che si stia lavorando nella direzione giusta”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni a Bruxelles, rispondendo a chi gli chiedeva se nell’incontro con il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker si sia parlato anche di banche e se sia soddisfatto della soluzione sulle banche venete. Il tema continua a riscuotere l’interesse dei media e rappresenta un nervo scoperto del governo che sta cercando in tutti i modi di affrontare la questione in tempi rapidi e con soddisfazione degli interessati a vari livelli coinvolti.