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Il nuovo crollo delle nascite registrato nel corso del 2016, scese a quota 474mila con una riduzione ulteriore rispetto al 2015, e’ da attribuire principalmente allo stato di difficolta’ e incertezza economica in cui versano le famiglie italiane. Lo afferma il Codacons, commentando il report Istat sugli Indicatori demografici.”La situazione di indeterminatezza e di generale impoverimento del ceto medio registrata in Italia negli ultimi anni, ha reso sempre piu’ difficile per le famiglie mettere al mondo un figlio – spiega il presidente Carlo Rienzi – I costi per mantenere un bambino, infatti, sono costantemente saliti, arrivando a sfiorare nei primi anni di vita, quota 10mila euro all’anno tra alimentari, biancheria, carrozzine, passeggini, culle, spese mediche, asili nido, baby sitter, ecc. A fronte di tali costi in crescita, il potere d’acquisto e la capacita’ di spesa delle famiglie hanno subito una forte contrazione, rendendo impossibile per una consistente fetta di popolazione permettersi le spese legate alla nascita di un figlio”. “Senza dubbio oggi molti italiani non possono piu’ permettersi di mettere al mondo un bambino, e sono costretti a rimandare a tempi migliori il proposito di diventare genitori, in assenza anche di un sostegno concreto da parte dello Stato, come attestano i dati diffusi oggi dall’Istat” – conclude Rienzi.

Negli Stati Uniti, un’arma da fuoco uccide accidentalmente un bambino ogni due giorni. I casi di sparatorie accidentali sono in aumento tra i 15 e i 17 anni e si rilevano maggiormente negli stati del sud. I dati sono contenuti in un’indagine svolta da Associated Press e Usa Today, che prende in esame i primi sei mesi del 2015 e fa riferimento anche alle informazioni raccolte da ‘Gun Violence Archive’. Le morti avvengono sia per mano di adulti sia dei bambini. Si tratta solitamente di casi in cui un adulto lascia l’arma da fuoco incustodita, che viene presa da un bambino che spara in modo accidentale ad un’altra persona. Dal gennaio del 2014 al giugno del 2016 si sono verificati piu’ di mille incidenti che hanno interessato bambini al di sotto dei 17 anni. Le morti e i ferimenti sono in crescita tra i bambini al di sotto dei cinque anni e la media delle vittime e di chi spara e’ di tre anni.