Atene

Il presidente Usa Barack Obama oggi illustrera’ la sua visione della democrazia in un’era di crescente populismo globale, nel tentativo di tranquillizzare gli alleati europei, preoccupati per la presidenza di Donald Trump. Nel secondo giorno del suo tour d’addio europeo, Obama riprenderà un tema che ha già toccato ieri: “la frustrazione e la rabbia” di un elettorato che si sente lasciato indietro dalla rapida globalizzazione. “La lezione che ne traggo, penso si possano trarre molte lezione, ma forse una che vale per molti Paesi, è che dobbiamo affrontare questioni come le disuguaglianze” ha detto Obama. Il 55enne presidente uscente ha scelto la Grecia, “la culla della democrazia” per tenere un discorso sulle incertezze che hanno alimentato la crescita dei populismi. Trump è stato in grado entrare in contatto con “il timore della globalizzazione, il desiderio di mitigarne gli eccessi il sospetto nei confronti delle élite e delle istituzioni di governo” ha notato Obama. Il suo ultimo viaggio in Europa è tutto dedicato a rassicurare gli alleati preoccupati per la retorica anti-Nato, Pro-Brexit e filorussa della campagna elettorale di Trump. Obama ha sottolineato ieri che la Nato e l’Europa restano le fondamenta della politica estera Usa. Obama visiterà l’Acropoli prima di tenere il suo atteso discorso e di partire per Berlino dove verrà accolto dalle cancelliera Angela Merkel che ha descritto come “probabilmente il mio partner internazionale più vicino in questi otto anni”. A Berlino incontrerà anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente francese Francois Hollande la premier britannica Theresa May.

L’Esm, il cosiddetto ‘fondo salva-stati’ dell’Eurozona, ha approvato il versamento di una nuova tranche da 2,8 miliardi di euro del terzo programma di prestiti di emergenza concesso alla Grecia, che, a giudizio dell’istituto, sta procedendo in maniera corretta nell’applicazione delle riforme concordate in cambio dei finanziamenti. Atene ha ricevuto finora 31,7 miliardi degli 86 miliardi complessivi che costituiscono il nuovo piano di aiuti varato nel luglio 2015. “La decisione di oggi e’ un segnale che il popolo greco sta facendo stabili progressi nella riforma del proprio Paese”, ha commentato il direttore generale dell’Esm, Klaus Regling, che ha sottolineato il rispetto degli obiettivi in campo di riforma pensionistica e fiscale, governance bancaria e riassetto del settore energetico. “Atene ha inoltre mosso nuovi passi nel rendere operativo il nuovo fondo per le privatizzazioni e gli investimenti”, ha aggiunto Regling, secondo il quale, se la Grecia proseguira’ su questa strada, “la sua economia potrebbe accelerare il prossimo anno, nel quale il governo potrebbe tornare in grado di emettere nuovamente titoli di debito”, ovvero finanziarsi sul mercato.

L’Europa del Sud dice no alle politiche dell’austerity che tantol’hanno penalizzata. Per Renzi ‘occorre una Europa sociale, basta solo regole.’ Si consolida la consapevolezza che sia necessaria, dopo la Brexit, una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire l’istituzione europea come un nuovo modo di concepire i rapporti tra gli stati. Ma la Germania non ci sta e Berlino attacca i leader anti austerity. Per il premier Renzi “La dichiarazione di Atene è importante perché offre una visione diversa di Europa da quella vista fino a oggi”. Il ministro delle finanze tedesco, Wolfang Schaeuble abbandona ogni approccio diplomatico sulla vicenda “Credevo fosse una riunione di leader di partito e non commenterò su questo. Quando i leader socialisti si incontrano, per lo più non viene fuori nulla di molto intelligente”, commentando a margine dell’Eurogruppo e dell’Ecofin la riunione di Atene organizzata da Tsipras. Nulla di buono in prospettiva sulle possibilità di un accordo. Rimangono sul campo due idee diverse di Europa. Renzi ha sottolineato la necessità, in questa fase, che l’Europa sia un’Europa “sociale, della bellezza, degli ideali”. “Gli americani usano al riguardo un’espressione che è ‘soft power’: potere gentile, il potere di svolgere un ruolo rilevante nel formare l’identità culturale”, sottolinea il presidente del Consiglio. “Se qualcuno si rivolgesse con lo sguardo al Mediterraneo vedrebbe uno straordinario pezzo di Europa ma la stragrande maggioranza dei commentatori oggi ritiene che sia solo il passato dell’Europa. Non è così”. “La scommessa di questo incontro è tentare di rinnovare un’idea di Mediterraneo come luogo dove l’Europa tira fuori la parte migliore di sé”, spiega. “Occorre ridare valore all’ideale di bellezza”, a partire da quella “dell’eroe greco che mi piace pensare sia l’uomo europeo di domani quello che unisce il bello e il buono”, il concetto di “kalos kai agathos, dove il bello non è estetica ma etica”. La diffidenza dell’Europa del Nord rimane invariata. Come la crisi politica della Ue.