alleanza

La Lega in caso di necessità è disposta ad allearsi con M5S? “No, troppa ambiguità da parte loro. Guardano a sinistra, tentennano su Ius soli e Fornero. Il nostro modello sarà il centrodestra di governo in Lombardia, Veneto e Liguria. Non certo quello che sta già naufragando in Sicilia, dove Fi e Pd si sono spartiti tutte le poltrone spartibili”. Lo dice il leader del Carroccio Matteo Salvini che, a ‘La Repubblica’, annuncia che lascerà Bruxelles per il Parlamento: “Mi candido alla Camera. Sogno il collegio uninominale in cui corre Renzi. Vuole davvero Napoli? Napoli sia. Oppure contro la Boldrini. O la Boschi ad Arezzo dai truffati Etruria. Vedremo”.

“L’alleanza con il Pd non e’ proponibile per un partito come il nostro”. Lo ha detto il senatore di Alternativa popolare, Roberto Formigoni, commentando a Bari, con i giornalisti, la riunione della direzione di Ap che va verso un’alleanza con i centristi. “Cerchiamo quindi di fermare questa direzione che troviamo disastrosa per il Paese e per noi”, ha aggiunto. Per Formigoni la collaborazione al governo in questi anni “e’ stata una situazione eccezionale frutto di un’alleanza istituzionale e non politica”. Ha osservato il senatore: “Abbiamo collaborato con un governo che ha fatto anche cose buone, ma a questo punto dobbiamo essere alternativi al Partito socialista europeo ed al Partito democratico”.

“Non c’e’ nessuna alleanza tra Verdi e Pd. Abbiamo ricevuto un invito a partecipare alla conferenza programmatica a cui abbiamo risposto portando il nostro punto di vista differente e critico sulle politiche ambientali sino ad oggi portate avanti dal Pd a partire dal referendum trivelle, sul consumo di suolo e sulla politica energetica”. Lo ha detto Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, intervenuto alla conferenza programmatica del Partito democratico a Pietrarsa. “Partecipare ad una conferenza programmatica, come abbiamo gia’ fatto con altri partiti – ha aggiunto Bonelli – non significa aderire ad un’alleanza, perche’ se lo avessimo voluto lo avremmo detto chiaramente”.

Alla Direzione nazionale del Pd, in programma per il 6 luglio, “ci faremo sentire, rilanceremo sulle modifiche alle legge elettorale per non rassegnarci all’idea del proporzionale, che porta all’ingovernabilita’, e poi per costruire la coalizione con forze che oggi si guardano anche con diffidenza, ma che e’ un passaggio inevitabile se vogliamo rimettere insieme un popolo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a “L’intervista” su SkyTg24. “Io pero’ non potro’ esserci perche’ nello stesso giorno e’ convocato il vertice europeo dei ministri della Giustizia”, ha aggiunto, ma “credo che bisogna fare di tutto perche’ lo scenario” di una alleanza con Berlusconi “venga scongiurato”, anche se “Renzi mi sembra che abbia smentito questa prospettiva”. E se proprio non la si riuscisse ad evitare, ha proseguito Orlando, “bisognerebbe chiedere ai nostri iscritti cosa ne pensano di un’eventuale alleanza di 5 anni di Berlusconi, senza nemmeno la prospettiva politica delle riforme, perche’ dopo quello che e’ accaduto il 4 dicembre scorso non credo che ripartiremo da li'”. E rispondendo a una domanda sugli strumenti per interpellare i militanti del Pd, il Guardasigilli ha detto: “Innanzitutto attivando il meccanismo del referendum previsto dal nostro Statuto, ma che non e’ mai stato attivato perche’ non c’e’ un regolamento che lo disciplina”.

“Escludo l’alleanza con il M5S per governare il Paese, non dobbiamo governare a tutti i costi”. Cosi’ Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera, che oggi e’ stato ospite del programma di Rai Radio1 ‘Un Giorno da Pecora’, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Senza il M5S pero’, non arriverete mai a poter guidare l’esecutivo, gli chiedono. E lui: “Vediamo, possiamo fare anche altre alleanze, come quella con Fratelli d’Italia, che e’ un partito vicino alle nostre idee”. E Berlusconi? “Se su alcune cose la pensa come noi, bene. Altrimenti, che cosa vi devo dire… non governeremo. Non bisogna fare un’accozzaglia pur di governare.”. Tra il Cavaliere e Beppe Grillo, chi preferisce? “Berlusconi”, ha concluso Fedriga.

Un accordo dopo il voto per governare con Grillo? “Intanto sgombriamo il campo da un equivoco. Noi speriamo che ci sia una legge elettorale che non imponga scelte di questo tipo, ovvero delle alleanze forzate che portino a delle maggioranze artificiali. Vogliamo una riforma che preveda un premio di governabilità, per non trovarci di fronte a situazioni di questo tipo. Col proporzionale, in un sistema tripolare, ti potresti trovare dopo il voto a governare al fianco di gente del fronte opposto”. Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in un’intervista a Repubblica. I voti degli elettori di destra alla Raggi? “Ma quello era un ballottaggio, uno contro uno, e l’elettore di destra non voterebbe mai per il candidato di sinistra – spiega Meloni -. Per noi sarebbe difficile un’intesa politica con loro, soprattutto se le posizioni rimanessero quelle di oggi”. “Nel vero scontro aperto in Occidente tra chi sta col popolo e chi con le oligarchie, loro stanno di là – sottolinea -. Sull’immigrazione hanno sempre votato col Pd, perfino nelle alleanze tentate a Bruxelles coi liberali di Alde, cioè con gli amici di Monti, loro sono con l’establishment”. Alleanza difficile con M5S ma non impossibile? “Posso dire che a queste condizioni oggi non la farei – ribadisce la Meloni -. Sono le guardie bianche del Palazzo, il bluff non durerà. Poi, per carità, tutti si possono ricredere, le condizioni possono mutare. Cercano di pescare consensi sul nostro terreno, ma gli italiani non si faranno ingannare”. Forza Italia? Alla manifestazione di sabato “ha un’occasione in più per dire che vuole stare in questa metà campo e che gli inciuci non si fanno. Chi aderisce deve garantire coerenza” conclude la leader di Fdi.