accordo Parigi

Con la scelta di uscire dall’accordo sul clima di Parigi, Donald Trump sta trasformando la sua politica da “prima l’America”, in “America isolata e sola”. Infatti il presidente americano lascia un vuoto di potere che rappresenta una imperdibile opportunità per gli altri Paesi di prendere il controllo del mondo e di stabilire un nuovo ordine. Lo scrive il New York Times, che sottolinea come la decisione annunciata ieri da Trump sia, in prima istanza, un regalo alla Cina, l’unica potenza in grado di poter riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. In che modo? Riscrivendo le regole del commercio, stabilendo nuovi standard ambientali e infine investendo in infrastrutture a livello globale per espandere la propria influenza, come già sta facendo in Africa. Ma la decisione di uscire dal patto firmato a Parigi nel dicembre del 2015 da 195 Paesi, è solo l’ultima delle mosse strategiche di Trump, che porteranno a un vuoto di leadership: prima c’è stata la decisione di uscire dai negoziati del Trans-Pacific Partnership, che avrebbe creato un mercato di libero scambio nel Pacifico, arginando le mire espansionistiche della Cina. E ancora la scelta di non garantire agli alleati Nato la difesa da parte degli Stati Uniti in caso di attacco. Oltre alla Cina, continua il New York Times, Trump ha fatto un regalo all’India (altra potenza in enorme espansione), ma anche alla Russia e all’Iran. Con la sua decisione Trump “ha reso il mondo più sicuro che ci sarà un’influenza cinese”, ha detto Richard N. Haass, presidente del Council on Foreign Relations. Infine la scelta di Trump rappresenta un decisivo cambio di posizione rispetto alle politiche americane degli ultimi 80 anni, da Harry Truman in poi. Trump infatti sostiene che l’unica forza americana risieda nella crescita economica e nell’esercito, negando il ‘soft power’, il mezzo attraverso il quale gli Usa hanno espanso la loro influenza nel mondo. Per il presidente infatti investire in alleanze e in progetti di sviluppo in Paesi stranieri è solo un modo per sprecare denaro dei cittadini americani. Per questo, nel suo budget, non ha inserito il dipartimento di Stato tra le agenzie centrali per la sicurezza nazionale che necessitano di un aumento di fondi.

Il governo indiano prevede di raggiungere e superare gli obiettivi degli accordi di Parigi tre anni prima dell’obiettivo 2030. La notizia arriva a seguito della pubblicazione di una bozza della politica energetica che punta a raggiungere il volume di energia prodotta da fonti rinnovabili come solare e eolico al 57% entro il 2027. Secondo il governo nessuna nuova centrale a carbone sara’ necessaria. L’obiettivo riflette il rinnovato impegno dei privati negli investimenti di settore. Il ministro dell’energia, Piyush Goyal, ha inoltre invitato i paesi piu’ industrializzati a fornire capitali all’India per questa importante transizione. La francese Edf ha giu’ annunciato che investira’ 2 miliardi di dollari in progetti di energia rinnovabile in India, mentre la giapponese Softbank ha annunciato 20 miliardi per il solare in partnership con la taiwanese Foxconn e l’indiana Bharti. Il cambiamento e’ gia’ in atto: Adani, uno dei maggiori player indiani ha aperto quest’anno il piu’ grande impianto solare del paese nella regione del Tamil Nadu.

Il regolamento per l’attuazione dell’Accordo di Parigi si dovrà definire entro dicembre 2018. Con questa decisione si è chiusa la Conferenza Onu sul clima di Marrakech Cop 22. A dire sì i 196 Stati partecipanti all’incontro. Il regolamento, in particolare, dovrà definire in quale modo i Paesi monitoreranno i loro impegni per la riduzione dei gas serra (Nationally Determined Contributions). Il testo finale richiede agli Stati ricchi di continuare a lavorare per istituire il Green Climate Fund entro il 2020, allo scopo di aiutare i Paesi in via di sviluppo nella lotta al riscaldamento globale. Il ministro degli Esteri marocchino e presidente della Conferenza Onu sul clima Cop 22, Salaheddine Mezouar, ha rivolto un appello al presidente americano eletto, Donald Trump, perché si unisca all’impegno internazionale per l’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima.