abusivismo

“Complessivamente risultano presentate 15,4 milioni di domande di condono, frutto dei condoni di Craxi del 1985 e di Berlusconi del 1994 e 2003, di cui inevase circa 5,4 milioni, di cui 3,5 milioni relative al primo condono, 1 milione al secondo e 840 mila al terzo”. Lo dicono Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, e Sauro Turroni, responsabile nazionale politiche del territorio dei Verdi, in conferenza davanti a Montecitorio per la presentazione del dossier “La politica e’ franata – Tra abusivismo, consumo del territorio e dissesto”. Per queste ragioni i Verdi propongono cinque azioni contro gli abusivi: rendere immediata la demolizione al momento dell’accertamento dell’abuso edilizio entro e non oltre 15 giorni dalla notifica del verbale; trasferire i poteri di repressione dell’abusivismo edilizio dai comuni alle autorita’ giudiziarie ed eliminare ogni potere di legislazione in materia alle regioni comprese quelle a statuto speciale; individuazione presso le procure di uffici specifici repressione abusivismo edilizio che dovranno essere potenziati con magistrati e personale tecnico; accordo strutturale tra il ministero di Grazia e Giustizia e il Ministero della difesa per l’uso del genio militare negli abbattimenti; demolire prioritariamente nelle aree vincolate e demaniali.

“L’abusivismo e’ un gravissimo reato. Per questo va punito come delitto, non come una semplice contravvenzione”. A sostenerlo è in una intervista a Repubblica Antonello Ardituro, ex pm a Napoli e attualmente componente del Csm. Per il magistrato, che interviene sulla stampa dopo i crolli di Ischia, “un problema cosi’ grave e atavico non si puo’ risolvere esclusivamente con le sanzioni penali personali”. Osserva l’ex pm: “Pero’ e’ evidente come oggi la legislazione statale su questa materia sia del tutto insufficiente” e ciò deriva dal fatto che “quasi tutti i reati edilizi sono solo contravvenzioni, con la conseguenza che la stragrande maggioranze dei processi finisce prescritta”.
Riguardo ai vecchi abusi, secondo Ardituro bisognerebbe “togliere ai Comuni la competenza sugli abbattimenti” e per affidarla alle Prefetture, che “tra l’altro sarebbero in grado di gestire la fase degli sgomberi”.

“C’è Di Maio dei Cinquestelle che sulle case abusive in Sicilia ha già cambiato rotta. I Cinquestelle dicono legalità, legalità, legalità, ma siccome vogliono prendere tutti i voti possibili in Sicilia, hanno già iniziato con i primi distinguo: ‘c’è casa abusiva e c’è casa abusiva, se uno si è fatto la casa abusiva per necessità bisogna valutare bene’. La casa abusiva è abusiva è va rasa al suolo”. Lo ha affermato ieri sera il segretario della Lega, Matteo Salvini, nel tradizionale incontro di ferragosto a Ponte di Legno. “Altrimenti -ha proseguito il leader del Carroccio- continuiamo ad essere la Repubblica dei furbi. Anche perchè a Ponte di Legno, o a Milano, o Genova se rifai la finestra fuori posto ti fanno un mazzo così e ti mandano 18 controlli. Quindi se l’Italia deve essere l’Italia occorrono le stesse norme, le stesse leggi e lo stesso rispetto delle leggi dappertutto. Non voglio i voti di quelli che hanno la casa abusiva, dei falsi invalidi, dei falsi forestali, dei falsi pompieri che accendono gli incendi per essere pagati, non mi interessa il voto di quella gente lì. Voglio che mafia, camorra, ‘ndrangheta vengano rase al suolo e cancellate dalla faccia della Terra, da Nord a Sud”. 

L’associazione nazionale dei Comuni interviene sull’abusivismo edilizio dopo il caso Licata con la sfiducia al sindaco Angelo Cambiano, in primo piano nel contrasto alle costruzioni fuori norma. “La posizione dell’Anci e’ quella del rispetto delle regole – dice Antonio Decaro, a ‘6 su Radio1’ – Se c’e’ un immobile abusivo, a seguito di una sentenza, l’immobile va abbattuto altrimenti rischiamo di demolire il senso di legalita’ all’interno delle nostre comunita’”. Per Decaro: “Una cosa e’ costruire una veranda abusiva su un balcone non visibile all’interno di un cortile, altra cosa e’ costruire una casa in zone di pregio che e’ quello che poi e’ capitato nel nostro paese perche’ la maggior parte degli immobili abusivi sono costruiti in zone di pregio vicino al mare e nascono come seconde case al mare”. Aggiunge il vertice dell’Anci: “Permettere la costruzione di immobili abusivi per esigenze abitative e’ eccessivo, soprattutto per un paese che fa del paesaggio la maggiore attrattiva. Se il sindaco di Licata e’ stato sfiduciato perche’ i consiglieri comunali non volevano l’abbattimento degli immobili, deciso da una sentenza del giudice, credo sia una ferita grave per il nostro paese”.

“Se un giudice dice che un immobile va abbattuto, si fa. Ma non possiamo voltare le spalle a chi ha una casa abusiva perché la politica non ha fatto il suo dovere”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, spiegando la posizione del Movimento 5 Stelle sulle case costruite abusivamente, a seguito della posizione assunta dal candidato M5S alla presidenza della Sicilia Giancarlo Cancellieri sugli “abusi di necessità”. “La prima casa – ha affermato Di Maio a Repubblica – è un diritto: con noi al governo non si potrà pignorare”.

“Il sindaco di Licata, a suo modo, e’ un eroe: gli hanno bruciato la casa, e’ costretto a muoversi con la scorta e malgrado tutto non ha mai fatto un passo indietro. La solidarieta’ e’ scontata, ora la politica pero’ deve fargli sentire davvero il suo appoggio. Angelo Cambiano e’ un esempio per gli altri primi cittadini, spero che non molli e continui la sua battaglia di civilta’. Non e’ lui che deve andarsene ma chi quel territorio l’ha saccheggiato e sfregiato per troppi anni”. Cosi’, in un’intervista a la Repubblica, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che annuncia che la nuova ondata di sanatorie locali sara’ fermato dal governo se queste risulteranno in contrasto con le leggi statali.

“25 metri al giorno, 8 chilometri all’anno. Questo e’ il ritmo con cui il cemento inghiotte le coste italiane, secondo un rapporto di Legambiente”. Lo dice Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana. “E’ cosi’ che interi pezzi di patrimonio pubblico diventano irreversibilmente privati; e’ cosi’ che in alcuni territori vengono foraggiate le casse delle mafie”, aggiunge Fratoianni. “L’abusivismo e il consumo di suolo – continua il segretario di SI – continuano ad essere emergenze per il nostro Paese, insieme ai cambiamenti climatici. Ma la politica non ne parla. Anzi, quando qualcuno come Angelo Cambiano, ora ex sindaco di Licata, ingaggia una dura battaglia contro l’abusivismo, viene sfiduciato e abbandonato. La battaglia per il futuro passa anche da conflitti come questo”.

“Cancelleri con un tempismo perfetto, mentre il sindaco Cambiano veniva sfiduciato, ha fatto un appello populista al presunto “abusivismo di necessita’” da non abbattere”. Lo dice Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia. “Sarebbe questa la nuova stagione della legalita’ promessa dai cinque stelle? Abusi e condoni per qualche voto in piu’? Non contento, Cancelleri ha anche alzato il tiro citando un regolamento – aggiunge -, che prevede una sanatoria indiscriminata e tombale degli abusi edilizi nel territorio comunale. Un atto, ovviamente, totalmente illegittimo che porteremo davanti al giudice. Chiediamo, inoltre, agli assessori al Territorio ed Ambiente e agli Enti locali, un’ispezione su questo atto”.

“Io e la mia famiglia stiamo continuando a pagare un prezzo altissimo per restare dalla parte della legge, ma ritengo che una vicenda dalle così complesse dimensioni sia stata sottovalutata da tutte le Istituzioni. Si sta continuando con le attività di demolizioni solo nel territorio di Licata, dove sono già state abbattuti più di 22 immobili abusivi”. Lo ha detto all’Adnkronos Angelo Cambiano, sindaco di Licata (Agrigento) commentando la sua decisione di dimettersi da primo cittadino. “E’ ormai diventato impossibile far comprendere ai cittadini che la Legge è uguale per tutti perché il confine territoriale di Licata stabilisce anche quale di due villette che distano solo pochi metri l’una dall’altra deve essere abbattuta: solo quella di Licata, e non l’altra, che fa parte del territorio di un altro Comune – dice Cambiano – E’ impossibile far capire ai cittadini perché deve essere il Sindaco e l’Amministrazione ad intervenire a fronte delle inadempienze che non hanno portato alla costituzione di un Comitato Regionale propedeutico all’utilizzo del Genio Militare. Mi sorge il dubbio che si stia cercando, a tutti i costi, di dirottare il governo della città verso quelle Istituzioni e quella rappresentanza politica che mai si è schierata con questa amministrazione nel fronte del rispetto delle regole e della Legge”.