8 marzo

Dopo la brusca frenata del 2020, l’imprenditoria femminile torna a correre: nel 2021 si registrano 7.294 imprese attive in più (+0,6%), una crescita che riporta il totale di imprese rosa ai livelli pre-pandemia. Ma la crescita non è omogenea: commercio al dettaglio e ristorazione, tra i comparti più colpiti dalla pandemia, continuano a soffrire e perdono quasi 2mila attività in 12 mesi. È quanto emerge dalle elaborazioni condotte dall’Ufficio economico Confesercenti su dati camerali di natimortalità delle imprese in occasione della Giornata Internazionale della Donna. L’analisi territoriale mostra una crescita diffusa di imprese rosa, in aumento in 17 regioni su 20. L’incremento è stato più rapido in Trentino, Lombardia (rispettivamente +1,7% e +1,6%), Sicilia e Puglia (+1,2%), mentre tra le regioni che hanno registrato una riduzione delle imprese femminili, la discesa è risultata più rapida nel Lazio (-1,7%). Il ritorno alla crescita dell’imprenditoria femminile si accompagna ad una tendenza al consolidamento organizzativo. Ad aumentare sono infatti soprattutto le consistenze delle società di capitale (+4,1% a fine 2021) – con il settore dell’alloggio sopra la media nazionale (+5,5%) – mentre si riduce invece il numero di società di persone (-1,7% rispetto al 2020). La ripresa nasce dunque dalle società di capitali, tipologia di azienda più strutturata e “robusta” sotto il profilo organizzativo e gestionale. “Nonostante le difficoltà, le imprenditrici hanno dimostrato di sapere mettersi in discussione e creare opportunità per loro stesse e per gli altri, fornendo un contributo fondamentale alla ripresa e all’economia. Un contributo che si traduce non solo in un aumento del Pil, ma anche in una maggiore consapevolezza sui temi della responsabilità sociale e della sostenibilità, molto sensibili per le donne”, commenta la Presidente di Impresa Donna Confesercenti Barbara Quaresmini. “È però necessario fare di più per sostenere le imprese al femminile, che sono ancora solo il 22,6% del totale. Confesercenti sta studiando linee di credito dedicate alle donne, per rafforzare ulteriormente il servizio di accesso al credito dell’associazione, già ben strutturato e a disposizione dalle sedi territoriali. Ma sarà fondamentale anche utilizzare fino in fondo le risorse messe a disposizione dal PNRR per l’imprenditoria femminile, un fronte su cui Confesercenti sta profondendo il massimo impegno, non solo partecipando ai tavoli istituzionali, ma progettando anche iniziative ad hoc”.

“È l’ultimo 8 marzo di questa legislatura in cui ho presieduto la Camera dei deputati. È stata una legislatura di forte impegno contro la violenza di genere e per i diritti delle donne. E questo e’ stato possibile grazie all’impegno di tante deputate che hanno lavorato insieme a prescindere dalle appartenenze politiche”. Lo scrive su facebook Laura Boldrini, presidente della camera. Su questi temi, aggiunge, “ho caratterizzato il massimo del mio impegno di Presidente della Camera, attraverso diverse iniziative contro la violenza, per l’occupazione e l’imprenditoria femminile, per affermare il linguaggio di genere. Un impegno culminato nella straordinaria giornata del 25 novembre scorso, quando 1.400 donne hanno riempito le aule di Montecitorio. Molto ancora c’e’ da fare e mi auguro che nella legislatura che sta iniziando questo impegno prosegua e si intensifichi”. “E auspico che il prossimo governo, a differenza di quelli passati, istituisca finalmente un Ministero delle pari opportunita’, dotato dei poteri e delle risorse necessarie. Buon otto marzo a tutte!”, conclude.

“La questione femminile in Sicilia rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione di disagio diffuso, che affonda le radici nella disoccupazione, nelle carenze del welfare, nella sostanziale mancanza di interventi della politica di cui a far le spese sono soprattutto le donne”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, spiegando che “il tasso di disoccupazione femminile è quasi il doppio di quello nazionale, il 23,2 per cento a fronte del 12 per cento, e il tasso di occupazione più della metà di quello nazionale (29,6 per cento contro 48,2 per cento)”. Ma per il leader sindacale a mancare non è solo il lavoro ma anche “quegli interventi sul welfare utili a sostenere le donne che lavorano, gravate in maniera pressoché esclusiva dei compiti di cura”. “Non è retorica dire che senza l’affermazione dei diritti delle donne non può esserci crescita civile e democratica – aggiunge Pagliaro -. Le uniche sponde che, invece, le donne hanno trovato sono il lavoro precario, sottopagato, che oggi c’è e domani no e questo non è ammissibile. Così come non lo è il fatto che si registrino ritardi, come le donne di Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato, nel rinnovo del Forum contro la violenza di genere e nell’insediamento della Commissione regionale pari opportunità”. Secondo Pagliaro, allora, la battaglia per i diritti delle donne, per l’occupazione e contro la violenza deve essere “la battaglia di tutti per reale avanzamento economico, sociale e culturale della nostra regione”.

“Promuovere e difendere le donne, i loro diritti, la loro tutela, il loro lavoro, il loro inserimento nei processi decisionali, significa aprire concretamente prospettive di pace”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della Giornata internazionale della donna. Il capo dello Stato ha anche sottolineato quanto sia ancora bassa la partecipazione delle donne in politica e nelle organizzazioni internazionali. “Le donne costituiscono un serbatoio di saggezza, di generosita’, di attitudine a smussare conflitti e respingere la violenza. Anche per questo dobbiamo impegnarci di piu’ per promuovere il lavoro e la partecipazione femminile, in tutti i settori”. “Dobbiamo garantire alle donne- aggiunge il capo dello Stato- la piena compatibilita’ tra la cura della famiglia, che e’ una funzione essenziale per lo sviluppo ordinato di un Paese, e l’attivita’ professionale. Abbiamo l’obbligo, ma anche un reale interesse, a rimuovere tutti gli ostacoli di natura economica, sociale e, purtroppo, di abito mentale che ancora impediscono a tante donne di raggiungere livelli apicali e parita’ di retribuzioni”. Per Mattarella, “e’ ormai acquisito- ma e’ sempre stato evidente- che il lavoro femminile, la crescita democratica, l’educazione dei figli, sono fattori decisivi non solo per la tenuta sociale di una societa’ ma anche per il suo sviluppo economico”.

“Vorrei un giorno vedere una rivoluzione utile all’Italia: le donne che invadono la politica e la contagiano con il loro cervello e il loro istinto”. Lo afferma la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani in occasione della Festa della Donna. “Discriminazione, sottomissione, pregiudizi, violenze – continua Serracchiani – hanno segnato le tappe di un’emancipazione femminile ancora non completa, di una parita’ che e’ ancora un traguardo lontano. Per questo serve un maggiore impegno di noi donne in politica, dovunque ci spingano le nostre convinzioni, non solo per fare le cose che servono alle donne, ma per esserci, noi in prima persona. E se possibile senza farci contagiare dai modi degli uomini, senza cadere nella trappola che facendo cose da uomini si diventa come loro”. “In questo sentiero di lotta, lungo la nostra storia, tante di noi hanno patito ma almeno oggi il riconoscimento morale e civile del ruolo delle donne ce l’abbiamo e dobbiamo tenercelo stretto. Guardando a quei milioni di donne dai diritti tutt’ora conculcati in nome di una volutamente malintesa tradizione religiosa, di un fanatismo che le rende vittime due volte, quando le usa e – conclude Serracchiani – quando le uccide”.

“C’e’ una cosa che gli europei forse oggi vedono poco, cioe’ che questo e’ il posto migliore nel mondo dove vivere: per situazione economica, per la pace, per i diritti civili e sociali, anche per i diritti delle donne”. Lo ha affermato Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, intervenendo al Quirinale alla celebrazione della Giornata internazionale della donna. “Credo che noi europei – ha proseguito Mogherini – dobbiamo ritrovare un po’ la consapevolezza della ricchezza che abbiamo e anche l’orgoglio di esserlo, perche’ tanta della pace che si sta cercando di costruire nel mondo viene dal lavoro di donne e uomini europei. Non c’e’ solo spazio, c’e’ bisogno di una forza tranquilla: credo che l’Europa sia diventata oggi una potenza indispensabile, insieme forza e capacita’ di prendersi cura. Noi europei abbiamo una cosa che altri nel resto del mondo hanno meno, sappiamo che nessuna crisi puo’ essere risolta solo con la forza”. “Noi donne – ha concluso l’Alta rappresentante dell’Unione – abbiamo un modo di negoziare che parte da una concezione diversa: per un uomo spesso il negoziato e’ arrivare ad un punto dove una parte vince e l’altra perde, per una donna un negoziato e’ trovare una soluzione con cui entrambe le parti trovano qualcosa di comune, una soluzione che unisca”.

Oggi 8 marzo sciopero generale in tutta Italia, in occasione della festa delle donne, proclamato dall’Unione sindacale di base (Usb) su appello del movimento ‘Non una di meno’. L’obiettivo della manifestazione, a cui aderiscono diversi Paesi, è scendere nelle piazze per dire basta alla violenza maschile sulle donne, ai femminicidi, alle discriminazioni di genere, alle molestie nei luoghi di lavoro, alle discriminazioni salariali. Cgil, Cisl e Uil non aderiscono allo sciopero, ma alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (Ces), quest’anno dedicate al tema della disparità salariale tra uomini e donne.