L’Airbus 320 della compagnia egiziana Egyptair precipitato il 19 maggio nel mar Mediterraneo con a bordo 66 persone non ha deviato o perso quota prima della sua scomparsa dai radar. E’ quanto afferma il presidente della Compagnia nazionale per i servizi di navigazione aerea egiziana, Ehab Azmi per il quale, prima di scomparire dai radar, il velivolo volava alla normale quota di 37 mila piedi (circa 11 mila metri). Queste dichiarazioni del funzionario mal si conciliano con quelle del ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, secondo cui l’aereo avrebbe compiuto due virate improvvise, scendendo a quota 22 mila piedi (circa 6 mila metri) prima di perdere il contatto radar. Proseguono intanto, da parte della Marina francese tra le acque egiziane e greche, le attività di ricerca della carcassa del velivolo e delle scatole nere, indispensabili per comprendere la dinamica dell’incidente. Nessuna delle due tesi, quella dell’attentato terroristico e del guasto tecnico come causa del disastro, prevale sull’altra.