“Non si puo’ dire Italia senza dire campanile, senza dire piazza, municipio, comune, non si puo’ dire Italia senza dire sindaco. Il sindaco e’ la homepage del nostro Paese. Il cittadino quando pensa allo Stato subito vede il sindaco”, dice il ministro dell’interno Angelino Alfano, in aula a Montecitorio durante l’incontro con i primi cittadini sulle emergenze da affrontare nel Paese, organizzato dalla Camera dei deputati in collaborazione con l’Anci. E nel suo intervento parla anche dell’immigrazione che molti comuni vivono in primo piano. “C’e’ stato un giorno di tre anni fa in cui scegliere che l’Italia essere – dice il ministro – Quando sono morte al largo di Lampedusa piu’ di 300 persone. “Potevamo essere – ricorda Alfano – l’Italia dell’indifferenza, dell’ignavia, dell’accidia. Abbiamo scelto di essere un’altra Italia: quella del lavoro e della fatica del coraggio. Lo abbiamo scelto perche’ ci sono momenti in cui tra una cosa utile per te, ma sbagliata, e la cosa giusta che magari ti fa perdere voti, tu scegli la cosa giusta, ma non quella sbagliata. Per noi la vita umana viene prima di ogni altra cosa”, dice il ministro, e a proposito della questione migranti rivolto ai sindaci aggiunge: “Credo che anche un piccolo comune di 1000 abitanti possa reggere 2-3 migranti. Cosi’ come credo che uno di 10.000 possa reggerne 20-30. E’ cio’ che stiamo chiedendo. Nulla di piu'”. Il titolare del Viminale riserva una stoccata all’Unione europea: “L’Europa aveva preso l’impegno a prendersi 50mila migranti dall’Italia. Non lo ha fatto, sono amareggiato ma da europeista convinto non credo che l’Europa possa essere abbandonata”.