Costa: Ius soli legge delicata. No a frettolosa approvazione

“Il legislatore non può farsi condizionare nelle sue scelte da reazioni emotive, ma deve fare sempre valutazioni profonde generali su ogni questione” e “a prescindere dalla storia dei tre ragazzi minorenni arrestati per gli stupri di Rimini”. Così, in una intervista al Mattino, l’ex ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, dimessosi dall’esecutivo lasciando anche Ap per dissensi sulla legge dello Ius soli, la stessa che proprio ieri è stata blindata dal capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda secondo cui verrà approvata entro l’autunno, forse con voto di fiducia. E sottolinea: “Non si può modificare, a colpi di fiducia, il profilo del corpo elettorale che è il fulcro della democrazia. Ogni innovazione su questo argomento va ponderata, discussa, approfondita. Questo, ripeto ancora a scansi di equivoci, a prescindere da vicende singole”. Evidenzia poi che “in Parlamento, non esiste una maggioranza su questo tema. L’unico modo per far passare le norme sarebbe ricorrere al voto di fiducia. Io ho una posizione chiara e trasparente sul punto, che spero abbia fatto riflettere sull’assurdità del ricorso alla fiducia. Sono convinto, per quel che ne so, che anche Alternativa popolare, il mio ex partito, abbia conservato una posizione critica sulla legge”, “capisco gli annunci politici, ma certe cose non si possono fare nei tempi supplementari di una legislatura. Vanno approfondite e ponderate meglio e con responsabilità politica”.

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