Cannabis. Della Vedova: non si proibisca votare Ddl legalizzazione

“In questi due anni abbiamo tutti pazientato e rispettato ragioni di agenda e di priorita’. Ora, in particolare dopo il voto alla Camera sul testamento biologico, non ci sono piu’ ragioni per attendere oltre. Dobbiamo tutti noi firmatari spingere i gruppi di appartenenza a rimuovere ogni ostacolo, perche’ nelle Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali di Montecitorio e poi in Aula si arrivi a un voto” sulla proposta di legge per la legalizzazione della cannabis. Lo scrive il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, in una lettera inviata ai membri dell’intergruppo Cannabis Legale, di cui e’ coordinatore, in occasione della giornata mondiale della cannabis. “Una particolare responsabilita’- sottolinea Della Vedova- penso spetti al Pd, che e’ il partito di maggioranza relativa e quindi e’ in grado, piu’ di altri gruppi, di determinare il calendario delle discussioni parlamentari. Inoltre, il gruppo del PD annovera tra le proprie fila il primo (e molte altre decine) dei firmatari della proposta di legge, nonche’ uno dei relatori, peraltro con posizioni contrarie alla legalizzazione. Non penso possano valere vincoli di gruppo e men che meno di maggioranza o di opposizione, ma ragioni di responsabilita’ e di trasparenza politica, sia per chi come noi ha avanzato la proposta, sia per chi l’avversa. Ciascun singolo deputato, a questo punto, ha il diritto di decidere su di una proposta di legge sottoscritta da piu’ di un terzo dei membri della Camera e non penso che sarebbe ne’ giusto ne’ utile, neppure dal punto di vista istituzionale- conclude Della Vedova- continuare a ‘proibire’ in modo burocratico e surrettizio una discussione parlamentare sulla cannabis proibita”.

10notizie.it e’ disponibile a pubblicare i vostri commenti scrivendo a commenti@10notizie.it. Saranno presi in considerazione i testi che non superino i 140 caratteri e che siano corredati da nome e cognome, indirizzo mail e numero di cellulare telefonico. Non saranno oggetto della nostra attenzione i testi contenenti parti offensive, illegali o lesive della dignità personale.