“In uno stato di diritto e’ legittimo che chi si ritiene diffamato da un giornalista si rivolga alla magistratura o al competente ordine professionale. Quello che non e’ accettabile sono invece le liste di proscrizione e le intimidazioni. L’iniziativa dell’onorevole Luigi Di Maio e’ un tentativo maldestro di screditare un’intera categoria professionale, mettendo all’indice tutti i cronisti che in questi giorni stanno raccontando con rigore e dovizia di particolari le inchieste della magistratura in cui e’ coinvolta la sindaca di Roma”. Lo afferma il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, aggiungendo che “si tratta di un’altra trovata mediatica pensata per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da quanto sta venendo fuori dalle inchieste”. Continua Lorusso: “Ai colleghi finiti nella lista dei giornalisti sgraditi, l’esortazione, anche se non ne hanno bisogno, a continuare a informare i cittadini con la correttezza che ha sempre contraddistinto la loro attivita’ professionale”.