Agricoltura. La CIA compie 40 anni. ‘Ora la sfida é digitale’

Semplificazione degli adempimenti burocratici, abbattimento del carico fiscale e tutela del Made in Italy, ma anche sostegno ai giovani per avviare un’impresa agricola e tanto supporto per innovare e internazionalizzare il settore. E’ quanto chiedono oggi gli agricoltori alla rappresentanza dell’epoca digitale che deve essere concreta, connessa con il reale, vicina alle necessita’ degli imprenditori associati e stare al passo con i tempi. Un ‘pacchetto’ di fatti reali, che emerge dall’indagine realizzata dal Censis per la Cia- Confederazione italiana agricoltori, presentata oggi nell’ambito delle celebrazioni per il quarantennale della Confederazione. ”La Cia di oggi guarda alle sue radici, ma vive nel presente ed e’ proiettata nel futuro connessa alle necessita’ degli imprenditori associati”, ha detto il presidente nazionale Dino Scanavino, nel tracciare l’identikit della nuova organizzazione agricola professionale. Secondo lo studio del Censis, la spinta all’iscrizione a un’associazione oggi dipende oggi da due fattori: l’idea che ci sia qualcuno in grado di rappresentare in sede politica interessi ed esigenze degli imprenditori agricoli (76,6%) e la possibilita’ di avvalersi di servizi ad hoc che l’associazione mette a disposizione dei propri iscritti (93,6%).

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