Cdr Rai ‘sciopero 8 giugno. Intervenga azionista’

L’assemblea dei CdR e dei fiduciari delle giornaliste e dei giornalisti della Rai riunita ad Assisi, ritiene “gravissima la situazione in cui questo vertice aziendale (Direttore Generale, Consiglio d’Amministrazione e Presidente) in maniera irresponsabile sta facendo precipitare la Rai Servizio Pubblico. Una deriva che, oggi più che mai, chiama in causa anche la responsabilità e il ruolo degli azionisti. I quali non possono limitarsi a essere spettatori, ma hanno il dovere di intervenire per assicurare una guida sicura e stabile alla Rai, in grado di riformare l’azienda, partendo dal confronto e l’ascolto di chi ogni giorno è impegnato sul campo”. “Dopo 22 mesi di immobilismo – prosegue la nota – non sono stati in grado di approvare un progetto di riforma dell’informazione, anzi: in un periodo che copre i due terzi del loro mandato, ne hanno affossati, prima ancora di discuterli, ben tre (il piano Gubitosi-Rizzo Nervo-Fiorespino, il piano Verdelli, il piano Campo Dall’Orto). E questo a causa di guerre interne che nulla hanno a che fare con l’interesse del servizio pubblico”. “Questo è uno stallo che la Rai non può permettersi, che il nostro paese non può permettersi, che noi giornalisti e giornaliste non possiamo permetterci: a rischio è la libertà d’informazione di cui il servizio pubblico è e deve essere spina dorsale – si conclude -. Per questo diamo mandato all’esecutivo Usigrai di proclamare un giorno di sciopero l’8 giugno insieme alle sigle che rappresentano gli altri lavoratori e lavoratrici della Rai. Perché l’azienda è una sola e tutti i dipendenti sono compatti e uniti nel pretendere una classe dirigente responsabile e competente, svincolata dai partiti e che abbia una capacità decisionale di lungo periodo. Per questo noi giornalisti Rai torniamo a chiedere con forza e urgenza la necessità di una legge che assicuri alla Rai una governance indipendente e libera da ogni controllo politico e risorse certe, per assicurare a chi lavora la libertà e l’autonomia di garantire ai cittadini il loro diritto d’essere informati in maniera rapida, imparziale, di qualità, completa e attraverso tutti i mezzi in cui viene diffusa”.

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