Eurispes ha presentato stamane a Palermo presso la Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni il 29mo rapporto Italia. ‘Dallo studio – spiega Gian Maria Fara, presidente dell’Istituto di ricerca – emerge l’immagine di un Paese che sembra non voler esercitare nessuno sforzo in direzione del cambiamento. Lo studio conferma, inoltre, che esistono piu’ Italie: una che produce ritardi, lentezze e che non si innova e un’altra che invece traina l’economia, la produzione, i servizi, con fiducia nel futuro e senso del dovere. Ad una Italia chiusa in se stessa se ne contrappone una che resiste e che si impegna: l’Italia dell’accoglienza e del sistema istituzionale, degli imprenditori coraggiosi, l’Italia dell’accoglienza e della solidarieta’ verso i piu’ deboli’. Dalla ricerca Eurispes viene fuori una fotografia del Paese quanto mai nitida: una frammentazione sociale che rende ostili e distanti tra loro le aree geografiche e le fasce generazionali e che produce divisioni anche all’interno dei ceti produttivi. ‘In un Paese sostanzialmente diviso ma dalle enormi potenzialita’ – spiega Fara – occorre una politica che recuperi credibilita’, autorevolezza, consenso e rappresentativita’. Il nostro e’ un Paese che ha registrato un drammatico impoverimento del ceto medio – spina dorsale di ogni democrazia – il blocco della mobilita’ sociale e che non ha saputo redistribuire la ricchezza, con pesanti ripercussioni sul Mezzogiorno del Paese, sempre piu’ distante dal resto d’Italia’. Dal rapporto viene fuori la necessita’ di uno Stato che recuperi il suo ruolo di ‘programmatore e regolatore dello sviluppo’, di una politica che si faccia interprete della concretezza del proprio agire e che sia espressione del territorio, attraverso il sistema elettorale proporzionale e le preferenze, in grado di restituire potere decisionale agli elettori. ‘Un Paese coeso – conclude Fara – non puo’ che impegnarsi per ridurre progressivamente il gap tra Sud e Nord e che riguarda interi settori come quello delle infrastrutture, dei servizi, dell’offerta sanitaria’. Altri dati che emergono nel rapporto Eurispes riguardano le conseguenze di una crisi economica che ha prodotto non solo impoverimento e disoccupazione ma anche una progressiva delegittimazione della politica e quindi delle istituzioni, ritenute inadeguate di fronte alla complessita’ di fenomeni sociali, dinamiche economiche e cambiamento epocali. ‘Una politica che vuole recuperare credibilita’ e autorevolezza- commenta Fara – deve essere in grado di governare tali processi, piuttosto che subirli’