“La questione femminile in Sicilia rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione di disagio diffuso, che affonda le radici nella disoccupazione, nelle carenze del welfare, nella sostanziale mancanza di interventi della politica di cui a far le spese sono soprattutto le donne”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, spiegando che “il tasso di disoccupazione femminile è quasi il doppio di quello nazionale, il 23,2 per cento a fronte del 12 per cento, e il tasso di occupazione più della metà di quello nazionale (29,6 per cento contro 48,2 per cento)”. Ma per il leader sindacale a mancare non è solo il lavoro ma anche “quegli interventi sul welfare utili a sostenere le donne che lavorano, gravate in maniera pressoché esclusiva dei compiti di cura”. “Non è retorica dire che senza l’affermazione dei diritti delle donne non può esserci crescita civile e democratica – aggiunge Pagliaro -. Le uniche sponde che, invece, le donne hanno trovato sono il lavoro precario, sottopagato, che oggi c’è e domani no e questo non è ammissibile. Così come non lo è il fatto che si registrino ritardi, come le donne di Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato, nel rinnovo del Forum contro la violenza di genere e nell’insediamento della Commissione regionale pari opportunità”. Secondo Pagliaro, allora, la battaglia per i diritti delle donne, per l’occupazione e contro la violenza deve essere “la battaglia di tutti per reale avanzamento economico, sociale e culturale della nostra regione”.