“Su temi eticamente sensibili come eutanasia, biotestamento, stepchild adoption, il refrain che ascoltiamo in queste occasioni da una parte dei media e’ ‘il Parlamento e’ inerte’. Per favore, finiamola di dire che, se non si fanno le leggi gradite a certi opinionisti e commentatori, il Parlamento e’ inerte”. Lo ha detto all’Huffington Post il ministro della Famiglia, Enrico Costa. “Le leggi ci sono – ha spiegato – ma va di moda evocare inesistenti vuoti normativi, accusando la politica di non averli colmati, talvolta per giustificare acrobazie interpretative della giurisprudenza. Quella del Parlamento, su alcuni temi non e’ inerzia, ma una presa di posizione ben chiara. Il legislatore puo’ cambiare le proprie scelte, ma se non ritiene di farlo si puo’ non essere d’accordo ma bisogna rispettarne l’orientamento”. “Invece in molti alimentano un equivoco di fondo: chi non muta orientamento su determinati temi sensibili e’ perche’ non vuole assumersi responsabilita’. Invece – ha concluso – si assume esattamente la responsabilita’ di non aprire il campo a pratiche che non condivide”.