“Va sviluppato un impegno corale” nella lotta alla criminalita’, “l’impegno di Pio La Torre ci spinge a far diventare l’antimafia una vera religione civile che contribuisce a rendere migliore e piu’ coesa la nostra societa’, tutti dobbiamo sentire la sifida di arginare e contrastare la criminalita’ e soprattutto la politica deve dimostrare di essere in ascolto del paese, non dimenticare che la questione del Mezzogiorno attraversa tutta la storia del paese e non puo’ non essere risolta. La lotta alla mafia non e’ un capitolo separato dal nostro impegno politico”. Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, intervenendo all’iniziativa “90° dalla nascita di Pio La Torre: il suo impegno per la liberta’, il progresso e la pace”, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo aver ricordato il lavoro di Pio La Torre, Bindi aggiunge: “non basta dire che aveva ragione, abbiamo sconfitto l’ala stragista della mafia e neutralizzato i vertici, ma le mafie sono ancora con noi, il 416 bis resta presidio essenziale, ma oggi i mafiosi hanno mutato pelle: sparano meno e fanno affari nel perimetro delle attivita’ legali sfruttando le lacune della legislazione. Le mafie sono una malattia sistemica e metastatica che richiede una cura sistemica”.