La disoccupazione nell’area Ocse in ottobre e’ diminuita di 0,1 punti percentuali al 6,2% e risulta in calo di 1,9 punti rispetto al picco segnato nel gennaio 2013. Come precisa l’Ocse, nell’area che riunisce i 35 Paesi piu’ industrializzati, 38,8 milioni di persone sono senza lavoro, 10,2 milioni in meno rispetto al momento peggiore della crisi, nel gennaio 2013, ma pur sempre 6,2 milioni in piu’ rispetto all’aprile 2008, prima della crisi. La disoccupazione dei giovani (15-24anni) nell’area Ocse e’ invece rimasta stabile al 12,8%. Nel dettaglio, nell’Eurozona la disoccupazione complessiva in ottobre e’ calata di 0,1 punti al 9,8%, cioe’ 2,3 punti sotto il record dell’aprile 2013, nella Ue e’ scesa all’8,3% dall’8,4% e nel G7 risulta al 5,4% dal 5,5%. In Eurolandia, le flessioni piu’ marcate (0,2 punti) sono appannaggio di Austria (al 5,9%), Francia (9,7%), Irlanda (7,5%), Lettonia (9,5%) e Repubblica Slovacca (9,1%). In Germania la disoccupazione e’ calata di 0,1 al 4,1%. In Italia e’ diminuita all’11,6% dall’11,7% e sulla base delle statistiche disponibili si conferma il terzo peggior dato dell’area Ocse. Il tasso dei senza lavoro e’ rimasto stabile in Canada (7%) e Giappone (3%), mentre e’ calato in Messico (-0,3 al 3,6%) e negli Usa (-0,1 al 4,9%), dove in base alle indicazione di novembre e’ sceso ulteriormente (-0,3% al 4,6%). L’Islanda e’ il Paese con la minore disoccupazione (2,9%, stabile), mentre la maglia nera resta la Grecia con il 23,4% (in agosto, ultimo dato disponibile), preceduta dalla Spagna (19,2%, -0,1 punti). La disoccupazione dei giovani nell’area euro e’ rimasta stabile al 20,7%, cosi’ come nella Ue resta al 18,4% e nel G7 si conferma all’11,7%. L’Italia, per altro, segna un calo di 0,3 punti al 36,4%, mentre la Spagna, dopo cinque mesi consecutivi di flessione registra un aumento di 0,7 punti al 46,3%. Peggiora la situazione anche per i giovani francesi alla ricerca di un lavoro (+0,4 al 25,8%). In Germania la disoccupazione dei giovani e’ invece calata di 0,1 punti al 6,9%. Il dato piu’ pesante resta quello della Grecia (46,5%).