“Non c’è nessuna guerra tra politica e magistratura, è una discussione stucchevole. Vorrei ricordare che come Governo siamo i primi a dare una valenza strutturale alla carenza del personale amministrativo”. Andrea Orlando, ministro della Giustizia, così ha commentato il tema dello scontro tra Magistratura e mondo politico durante una tavola rotonda con Piercamillo Davigo, presidente Anm, Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm e Michele Vietti, ex presidente del Csm dal titolo ‘I valori della magistratura e il valore della giustizia’. La principale accusa mossa al ministro dalla corrente ‘Autonomia e indipendenza” riguarda i magistrati più giovani con l’allungamento da 3 a 4 anni, del periodo di legittimazione prima del trasferimento. Secondo il ministro la polemica ricorda il tema della responsabilità civile dei magistrati che “si diceva avrebbe portato a un’esplosione dell’utilizzo di questo strumento, ma non c’è stata”. Orlando è poi intervenuto sulla vicenda della semplificazione processuale: “di solito quando partecipo a eventi dei magistrati le soluzioni vanno a scapito delle facoltà universitarie che producono troppi avvocati. Se invece vado dagli avvocati il problema sono i magistrati. Cerchiamo di trovare un punto di incontro”.